L’esclusiva GT di Gaydon perde il tetto, diventando una raffinata spider che non rinuncia alle grandi doti dinamiche della DBS Coupé da cui deriva
L’esclusiva GT di Gaydon perde il tetto, diventando una raffinata spider che non rinuncia alle grandi doti dinamiche della DBS Coupé da cui deriva
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Nata nel 1967, l’Aston Martin DBS raccolse la difficilissima eredità della Bond Car DB6, stravolgendone alcuni importanti canoni estetici. Furono abbandonate le ruote a raggi, mentre la tipica calandra divenne rettangolare, rinunciando alla forma delle DB che l’avevano preceduta.
Ultimo esemplare dell’era “David Brown” (da cui il nome DB), uscì dal mercato nel 1972 in concomitanza ai problemi finanziari di Aston Martin, senza particolari rimpianti da parte degli appassionati che continuavano a preferire l’indimenticata DB6.
Lo strappo di allora si è ricucito soltanto nel 2006: un nuovo James Bond nel remake di Casinò Royale si presenta al volante della stupefacente DBS, degna erede della Vanquish e acrobatica protagonista di un cappotamento che ha fatto il giro del mondo, rivelando a tutti l’incredibile robustezza della scocca di derivazione DB7.
Una rigidità strutturale preziosissima quando i progettisti hanno messo mano al progetto di una nuova Volante, al punto che le caratteristiche dinamiche sono pressoché immutate. I progettisti dichiarano che la nuova Aston Martin DBS Volante ha mantenuto il 75% della rigidità nonostante la perdita del tetto, senza utilizzare importanti rinforzi strutturali e conseguenti aggravi di peso.
Il risultato è una GT a tutti gli effetti, a partire dal V12 6 litri che eroga 510 cavalli a 6.500 giri, e un impianto frenante con dischi carboceramici da ben 398 mm di diametro all’anteriore.
Grande importanza ha la maneggevolezza, raggiunta accentrando le masse: trasmissione Transaxle sull’asse posteriore, tetto in tela, ampio uso di leghe leggere e fibra di carbonio, accompagnate perfino dall’opzione di cerchi in alluminio forgiato, risparmiando ulteriori 8 chilogrammi per una massa complessiva sul filo dei 18 quintali dichiarati.
Come ogni vettura inglese di rango elevato, grande importanza è data agli allestimenti: l’esclusiva sintesi tra classico e moderno vede un impianto audio Bang&Olufsen, integrato a radio MP3 e display OLED, inserito in un abitacolo dai materiali pregiatissimi, assemblato a mano presso gli stabilimenti di Gaydon.
L’Aston Martin DBS Volante 2009 arriverà a Ginevra, promettendo grandi emozioni a chi potrà ammirarla da vicino. Di tutt’altro livello le emozioni per i pochi fortunati che potranno guidarla: soltanto 4,3 secondi nello 0-100 km/h, e una velocità massima di 307 km/h, numeri che la pongono nell’olimpo delle vere Gran Turismo.