Aston Martin One-77

Redazione Motori.it
05 Marzo 2009
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Aston Martin One-77

A Ginevra la Casa di Gaydon sfoggia il primo prototipo della One-77, la supercar da 1,5 milioni di euro che verrà prodotta in soli 77 esemplari

A Ginevra la Casa di Gaydon sfoggia il primo prototipo della One-77, la supercar da 1,5 milioni di euro che verrà prodotta in soli 77 esemplari

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Erano riusciti a tenerla ben nascosta agli spettatori del Salone di Parigi, quando in Ottobre un velo scuro separava gli sguardi dei curiosi dalla vista della supercar di Aston Martin, quella One-77 che finalmente si mostra al mondo, sebbene sotto forma di modello in scala 1:1, al Salone di Ginevra. Quello della vetrina svizzera è però un primo assaggio del capolavoro che verrà destinato ai soli 77 fortunati che in occasione della rassegna parigina avevano versato un sostanzioso acconto di circa 250.000 euro su un prezzo finale stimato in 1,5 milioni di euro.

Tutti i dati tecnici definitivi non sono ancora stati dichiarati, ma è normale. Ognuno dei 77 disposti a spendere una simile cifra vorrà certamente rendere la propria creatura unica, perché più che una fuoriserie la One-77 sarà una one-off  su cui l’esigente proprietario vorrà apporre la propria firma.

Una GT derivata dal…DTM

Intanto perché la One-77 è la summa, non solo tecnologica, ma anche “artistica” delle abilità di cui a Gaydon sono capaci. Tutte quelle scalfature, prese e sfoghi d’aria, griglie e quant’altro, sono infatti realizzati interamente a mano modellando i pannelli in alluminio su un telaio monoscocca in fibra di carbonio che manterrà il peso totale al di sotto dei 1500 kg . Una GT estrema, dunque, eppure Chris Porritt, responsabile del progetto One-77, dice che in Inghilterra si sono ispirati nel concetto ad un certo tipo di vettura da turismo, sebbene un po’ particolare: “Abbiamo cominciato identificando le auto a motore anteriore e trazione posteriore tecnologicamente più entusiasmanti: quelle del DTM. Abbiamo applicato i principi e la tecnologia che le distinguono e trasportate in una vettura stradale“.

Come nelle auto da corsa, infatti, la vera sostanza è laddove non si riesce a vedere: la geometria delle sospensioni è una classica soluzione adottata nelle competizioni, quella a quadrilatero con schema push-rod ed ammortizzatori (ovviamente pluriregolabili) montati orizzontalmente su splendidi telaietti supplementari in alluminio ricavati dal pieno. Sui cerchi da 20″ sono ospitati invece pneumatici Pirelli P Zero Corsa (255/35 ZR20 all’anteriore e 335/30 ZR20 sull’asse posteriore) sviluppati specificamente per la One-77, mentre per l’impianto frenante sono stati scelti dischi carboceramici con pinze progettate appositamente.

Sempre V12, ma da 7300 cc

Sotto l’imponente cofano ci sarà invece una evoluzione del 6.0 litri V12 aspirato che già equipaggia DBS, DB9 e parte della nuova gamma Vantage, ma con una cilindrata portata a 7.3 litri e l’adozione della lubrificazione a secco che ha il triplice scopo di preservarlo dalle accelerazioni laterali estreme a cui sarà sottoposto, posizionarlo più in basso di 10 cm a tutto vantaggio del bilanciamento e ottenere una riduzione di peso di circa il 25% rispetto all’unità di origine. Verrà abbinato ad un sequenziale a sei rapporti opportunamente dimensionato alle prestazioni ed il know-how acquisito verrà successivamente trasferito sul resto della gamma Aston Martin.

Il lavoro sul propulsore deve ancora essere ultimato, ma a Gaydon sono convinti che la potenza sarà superiore ai 700 CV, l’accelerazione 0-100 km/h inferiore ai 3,5 secondi e la velocità massima superiore a 320 km/h. C’è da crederci, anche perché lo sviluppo è portato avanti congiuntamente con una firma che non ha bisogno di presentazioni: Cosworth.

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