Gli ultimi esemplari di Alfa Brera e Alfa Spider usciranno dalla catena di montaggio alla fine di questo mese
Gli ultimi esemplari di Alfa Brera e Alfa Spider usciranno dalla catena di montaggio alla fine di questo mese
Gli ultimi esemplari di Alfa Brera e Alfa Spider usciranno dalla catena di montaggio alla fine di questo mese: con lo smantellamento delle attrezzature necessarie alla produzione, che faranno posto, nello stabilimento Pininfarina di Grugliasco (TO), alla nuova linea di assemblaggio della rinata De Tomaso, arriverà la parola fine sulla storia automobilistica delle attuali coupè e spider del biscione. Il pensionamento definitivo è stato decretato dal Gruppo Fiat per gli scarsi volumi di vendita delle due vetture, che nonostante una linea ben riuscita, non hanno mai ottenuto il successo sperato, arrancando nella battaglia commerciale con una concorrenza che, anche in questo segmento, ha saputo dimostrare che per fare prodotti vincenti non basta fregiarsi del “Made in Italy”.
Dopo cinque anni di produzione, le due auto escono di scena lasciando un vuoto nella gamma Alfa Romeo, che con la sostituzione di 147 e il pensionamento di GT, si limita ad essere rappresentata dalla piccola Mito, dalla portabandiera Giulietta e dalle 159 berlina e Station Wagon.[!BANNER]
Brera e Spider, derivate nelle linee dalla concept con meccanica Maserati V8 presentata da Giugiaro nel 2002, hanno fatto il loro esordio commerciale rispettivamente nel 2005 e nel 2006, e sono state equipaggiate con motori benzina con potenze da 185 a 260 CV e diesel da 170 a 210 CV. L’unica versione integrale ha adottato il benzina 3.2 V6 di derivazione Holden, dando origine ai modelli 3.2 V6 Q4 e 3.2 V6 Q4 Q-tronic. Il 2.2 JTS, anch’esso di derivazione GM, ma come per il cugino di maggiore cilindrata, con testata interamente riprogettate dal Fiat Powertrain, ha rappresentato invece l’unica versione disponibile con cambio robotizzato Selespeed.
La serie speciale Italia Independent, con interni maggiormente curati e verniciatura in nero opaco, e i nuovi motori 1750 TBi e 2.0 JTDM, inseriti troppo tardi in gamma per invertire la tendenza negativa nelle vendite, non hanno potuto salvare le due auto da un inglorioso prepensionamento che – almeno nel medio periodo – non prevede alcuna sostituzione. Se per la primavera prossima avevate sognato di correre con i capelli al vento a bordo di una nuova Alfa Spider, è il momento di affrettarsi, non aspettando che l’autunno abbia fatto cadere tutte le sue foglie, altrimenti potrebbe essere troppo tardi!