Disponibile da giugno, cresce in ogni aspetto e consolida la sua presenza in un segmento in fase di espansione. Interessante l’Edition One per il lancio.
Giusta mossa quella di Renault: la Captur ha risposto bene sin dalla sua nascita, per quale motivo bisognerebbe stravolgere la sua identità? Dopo tutto stiamo parlando del crossover di segmento B più venduto in Italia e in Europa: i suoi numeri sono da rispettare, perché parlano di 215mila unità vendute nel 2016 e un gradimento del pubblico notevole, che ne riconosce lo stile giovane e ricco di personalità, lo spazio e il comfort a bordo, infine le svariate combinazioni che aiutano la sua personalizzazione.
FUORI E DENTRO HA CARATTERE DA VENDERE
La chiave del ringiovanimento è passata per un solo credo: rimarcare quanto basta le qualità già riconosciute alla Captur, renderla migliore ma senza esagerazione, conferirle un aspetto più fresco e altrettanto incisivo. Il tutto passando per i tratti somatici già visti su Kadjar e Koleos. Poi non bisogna tralasciare i contenuti, diffusi nei quattro allestimenti presenti in gamma e che ora cercheremo di raccontare nel miglior modo possibile. La base prevede “la veste” Life, che porta in dotazione l’essenza della nuova gioventù: la firma luminosa C-Shape e le luci diurne a LED, il Cassetto Easy Life, il Cruise Control, il cruscotto “soft touch” e la Radio R&GO con supporto Smartphone, Bluetooth, presa USB e i comandi al volante. A salire si trova l’allestimento Zen, che mette in mostra gli inserti cromati della calandra anteriore e delle modanature laterali e i cerchi in lega da 16”. Internamente dispone di climatizzatore manuale, Touchscreen da 7” e il suo anteriore è completato dai fari fendinebbia. Per avere ancora di più, bisogna scoprire l’offerta di Intens, con i fari Full LED anteriori, ski anteriori e posteriori, cerchi in lega da 17’’ diamantati, tinta Be-Style opaca e all’interno le sellerie Zip Collection. Non finisce qui: questo allestimento prevede anche il navigatore con cartografia Italia e radio DAB, climatizzatore automatico, sensori di parcheggio posteriori, pannelli portiere “soft touch” ed Easy Access System II (apertura/chiusura porte con sistema Keyless). Se invece si vuole puntare sul top di gamma bisogna avvicinarsi alla Initiale Paris, che in più, di serie, ha con sé l’impianto Bose, le sellerie esclusive in pelle nappa Black, il sistema R-Link Evolution compatibile con Android AutoTM, l’Easy Park Assist con sensori di parcheggio a 360° ed il sensore per l’angolo morto. Forte personalizzazione anche per la veste esterna, con esclusive modanature laterali e griglia anteriore diversa, design esclusivo degli ski e dei cerchi in lega da 17’’ diamantati e per gli indicatori di direzione dinamici a LED. Internamente tutto rimane invariato, o quasi: anche in questo caso la Renault ha deciso di rinnovare quanto basta delle soluzioni che già si sono dimostrate vincenti. Alcuni particolari sono stati trattati con più cura, alcuni materiali sono decisamente migliori rispetto al passato, ma certe caratteristiche sono sempre “al top”: parliamo del bagagliaio che passa da 377 litri a 1.200 litri reclinando i sedili posteriori che, oltre a essere frazionati, scorrono in avanti e indietro, favorendo la migliore modularità tra abitacolo e bagagliaio. Infine si trovano svariati vani portaoggetti (9 in tutto, compreso il cassetto davanti al passeggero che mette a disposizione 11 litri di accoglienza).
MOTORI E SENSAZIONI DI GUIDA
Sono tre i motori che Captur porta in listino: c’è un nuovo TCE 1.2 da 120 CV con cambio manuale a 6 marce o con EDC a doppia frizione a 6 rapporti; poi non manca il già noto TCE 900 da 90 CV (che va bene per i neopatentati). Sul fronte del diesel fa bella mostra di sé il 1.5 dCi da 90 CV e 110 CV: il primo step di potenza si può acquistare sia con trasmissione manuale che con quella automatica, nella seconda versione (110 CV) in Italia è disponibile solo l’accoppiamento con il cambio manuale. Al volante di questa nuova Captur abbiamo capito ancor di più la duttilità della vettura, che si adatta bene per una guida in città, senza sfigurare nei tratti extraurbani e autostradali. Innanzitutto si rimane colpiti dal buon lavoro di insonorizzazione dell’abitacolo, che regala un buon comfort a tutti i passeggeri: nella nostra prova abbiamo guidato sia il 1.2 TCE da 120 CV sia il 1.5 dCi da 110 CV e in tutte e due i casi la rumorosità, data anche dalle vibrazioni del propulsore soprattutto ai bassi regimi, è risultata impercettibile (complimenti soprattutto al motore benzina!). Benzina o diesel, a questa crossover di segmento B non manca la fluidità di guida, soprattutto nella gestione della potenza e della coppia, anche se ci teniamo a precisare che la Captur in ogni configurazione rimane un’automobile da “famiglia” e da “turismo”. Va da sé che volante e assetto sono tarati per questa attitudine, seppur si denota una buona frenata e un assetto capace di adattarsi a ogni esigenza (non certo quella della dinamicità di guida…un po’ di rollio “guasta la festa” del guidatore più adrenalinico). Non è questo però il giusto parametro di valutazione per descrivere il feedback che regala il crossover francese al guidatore: la Captur si fa voler bene perché ama regalare al guidatore e ai passeggeri un’andatura sempre confortevole, rilassata e sicura.
UN’EDIZIONE PER IL LANCIO
La “giovane” Captur arriverà nelle concessionarie nel weekend del 10 e 11 giugno, con prezzi che andranno da un minimo di 16.100 Euro fino a un massimo di 27.550 Euro. La Casa francese ha però studiato una Edition One per lanciare la nuova Captur, con un’offerta che sarà valida soltanto nelle prime settimane del lancio (per un periodo ancora non decifrato). Il suo costo di acquisto sarà di 23.900 Euro e offre interni in pelle bicolore e accessori esclusivi: basata sul livello Intens, ha di più l’Easy Park Assist con sensori a 360°, il sensore angolo morto, l’impianto audio BOSE abbinato al sistema R-Link Evolution oltre a sellerie in pelle con sedili anteriori riscaldabili e bracciolo anteriore.