Quando il gioco si fa duro, ebbene, allora sono i duri a saper emergere. Non c’è dubbio: Ferrari continua a stupire con simili finali di campionato
Quando il gioco si fa duro, ebbene, allora sono i duri a saper emergere. Non c’è dubbio: Ferrari continua a stupire con simili finali di campionato
Quando il gioco si fa duro, ebbene, allora sono i duri a saper emergere. Non c’è dubbio che Ferrari ci abbia abituato a simili finali di campionato, con rincorse incredibili, coronate da successi incredibili, che giustificano la chiara fama della Casa del Cavallino.
E’ la strada intrapresa anche quest’anno, con una rincorsa al titolo mondiale che potrà restare nella storia se si riuscirà ad acchiapparlo. Avevamo scritto al termine del Gran Premio precedente, quello di Spa, che per Ferrari Monza rappresentava l’ultima spiaggia… E lo stesso Alonso lo aveva ammesso alla vigilia delle prove. A Monza bisognava vincere, bisognava salire sul gradino più alto. E così è stato, per l’esultanza degli 85.000 tifosi che si sono accalcati sotto il podio per applaudire il nuovo beniamino, lo spagnolo sorridente che è stato capace di questa impresa, questo “hat-trick” come lo chiamano gli inglesi, pole position, vittoria e giro veloce!
E’ stata vittoria sofferta, sudata, che Alonso ha riportato per la Ferrari, ma con la Ferrari che, grazie ai meccanici e ai tecnici, ha dato il massimo in pista e nella preparazione della gara. Meticoloso lo studio aerodinamico compiuto negli ultimi giorni per rendere efficace al massimo questo “F. duct” come lo chiamano gli inglesi, questo marchingegno al limite del regolamento che, comandato dal pilota, modifica il passaggio dell’aria su una parte dell’alettone posteriore mandandolo in stallo e aumentando la velocità massima. E che questa scelta tecnica sia stata quella vincente lo dimostra il fatto che Hamilton, che era leader della classifica, e non ha usato il marchingegno, era solo di pochi km all’ora più veloce ma grazie a una aerodinamica esageratamente scarica che lo penalizzava nelle poche curve di Monza (cosa che gli ha fatto vedere il compagno di colori Button che invece l’F.duct lo ha voluto).
E’ stata una vittoria che Alonso ha condiviso con i meccanici ai box, che hanno realizzato per lui un pit stop splendido, consentendogli di sopravanzare Button che era stato sino al cambio gomme in testa alla gara.
Gara che era cominciata bene per l’inglese, che dalla prima file era partito meglio di tutti e si era infilato per primo nella prima variante. Alonso non è mai stato un fulmine di guerra in partenza, e ancora una volta si è fatto “bruciare” la pole position. Meglio di lui è partito anche il compagno Massa che in variante si è trovato con più velocità di Alonso, ma dopo un leggero contatto non ha insistito, probabilmente anche alzando il piede, per lasciare via libera allo spagnolo. E così rallentando ha lasciato un minimo spazio a Hamilton che si è infilato, buscandosi una ruotata che gli ha messo fuori uso il tirantino dello sterzo della anteriore destra. E per il leader del campionato, che ha peraltro ammesso il suo errore, è stata la fine.
Tra Button al comando ed Alonso è stata una vera gara di nervi. Più carico di aerodinamica l’inglese, più veloce lo spagnolo, ma non abbastanza per tentare l’affondo in staccata. Rimaneva quindi l’opzione, la possibilità estrema, di tentare un sorpasso ai box. E qui sono intervenuti anche i meccanici, che hanno fatto l’ennesimo miracolo, con un cambio gomme impeccabile. Quegli 8 decimi che Alonso ha guadagnato in questa manovra sono quelli che gli hanno dato la possibilità di uscire dai box al comando, che lo spagnolo ha mantenuto sino alla fine con un solo brivido di un salto di chicane, peraltro senza inconvenienti di sorta.
Così ora Alonso si ritrova a 21 punti da Webber, che è passato in testa alla classifica, con cinque gare da disputare, tutte al di fuori dall’Europa, a cominciare con la notturna di Singapore tra due settimane. E ha raggiunto la 24^ vittoria, eguagliando il record di Juan Manuel Fangio (che però impiegò 16 anni di più rispetto allo spagnolo…ma erano altri tempi!).[!BANNER]
La Ferrari, alla sua 18^ vittoria a Monza (nessuna altra squadra ha mai vinto tante volte sul tracciato brianzolo) ha piazzato anche Massa sul podio. Gara positiva la sua che alla fine ha dovuto guardarsi dal ritorno veemente di Vettel che ha utilizzato una tattica particolare fermandosi a cambiare gomme solo a due giri dalla fine.
C’è da rilevare che per la prima volta nella stagione le Red Bull non sono state competitive anche se entrambe hanno concluso nelle prime sei posizioni acquisendo punti preziosi. Così il mondiale si è riaperto, con cinque piloti ancora in gara: nell’ordine Webber, Hamilton, Alonso, Butto e Vettel.
Non ci resterà che seguire questo mondiale dal satellite. Ma per i tifosi, che hanno ritrovato la rossa del cuore nel Gran Premio d’Italia, è stata giornata da incorniciare.