Prime anticipazioni del modello che segnerà il debutto per il marchio di Gaydon nel settore dell’auto elettrica. La RapidE, allestita sul corpo vettura di Rapide S, sarà su strada nel 2019.
La “febbre eco friendly” contagia anche Gaydon. E si chiama RapidE, ovvero il primo modello a propulsione totalmente elettrica a marchio Aston Martin.
Non si tratta di una novità in senso assoluto – nell’autunno del 2015 un prototipo di vettura a zero emissioni, allestita sulla base della berlina Rapide, venne presentata a Londra – tuttavia, in queste ore, ecco la conferma: i vertici Aston Martin riprendono il discorso sullo sviluppo del primo modello elettrico e anticipano che, in un’ottica a breve termine, la Aston Martin RapidE sarà realtà.
La novità, accompagnata dai primi render, rivela in linea generale ciò che era stato avanzato in occasione del primo vernissage della super-berlina a zero emissioni: Aston Martin RapidE (dove la “E” finale indica, chiaramente, l’alimentazione elettrica) sarà su strada nel 2019. Allo stesso modo, trova conferma la precedente indicazione relativa alla tiratura limitata: la futura Aston Martin RapidE sarà prodotta in 155 unità.
La nuova Aston Martin RapidE porterà in dote l’expertise tecnologica di Williams Advanced Engineering, la divisione del team fondato da Frank Williams deputata allo sviluppo di produzioni speciali, chiamata a collaborare con i tecnici di Gaydon per la progettazione e la messa in produzione della vettura.
Una prima comunicazione che riguarda l’immagine esteriore della futura Aston Martin RapidE punta i riflettori sull’estetica: l’appeal del corpo vettura sarà, complessivamente, simile all’impostazione di Rapide S già in listino, e che riflette i più recenti dettami di stile impostati dai designer di Gaydon: ampia calandra dal tradizionale “profilo Aston Martin” (si vedrà in futuro se questo particolare conserverà le otto barre cromate orizzontali, ispirato alla V12 Zagato, che decorano l’anteriore di Rapide S), cofano motore dall’andamento più dinamico e arricchito con due motivi longitudinali, e un assetto specifico, che nella Rapide S sfrutta i benefici del sistema hi-tech Aston Martin ADS (Adaptive Damping System) di quarta generazione, programmato su tre impostazioni di guida – “Normal“, “Sport“, “Track” – gestite da una centralina che “dialoga” con i parametri di marcia della vettura per una più pronta risposta ai comandi.
La differenza sostanziale, riconducibile più a un motivo grafico sul tipo di quelli utilizzati da altri big player automotive già coinvolti nello sviluppo di modelli a propulsione elettrica, consisterebbe nell’apposizione di accenti in blu lungo il corpo vettura (una striscia longitudinale superiore che decora cofano anteriore, tetto e “baule”, la cornisce della calandra e i profili delle modanature aerodinamiche sottoporta e del diffusore posteriore).
Bocche cucite, fra i “piani alti” di Gaydon, in merito ai dettagli di propulsione. A fine 2015 era trapelata una “voce di corridoio” secondo la quale Aston Martin RapidE si sarebbe attestata a non meno di 550 CV di potenza, seppure numerose indiscrezioni indicavano fino a 800 CV e oltre, in quest’ultimo caso magari in una versione ancora più tecnologicamente evoluta, da affiancare a un “modello-base” dalla potenza leggermente inferiore. Si può ipotizzare che la futura RapidE sarà equipaggiata con due motori elettrici, in modo da garantire la trazione integrale alla vettura: a conti fatti, la differenza di peso fra l’attuale V12 e una doppia alimentazione a zero emissioni (tenuto anche conto della continua evoluzione degli accumulatori, che troverebbero posto in un vano all’interno del telaio) non dovrebbe essere troppo grande.