In meno di cinque mesi, i vertici dell’alleanza Peugeot-Citroen-DS hanno finalizzato insieme ai “piani alti” Opel e Vauxhall l’acquisizione del ramo europeo di General Motors, che passa sotto l’ala del Gruppo francese dopo 88 anni di permanenza sotto le insegne di Detroit. Operazione da 2,2 miliardi di euro e un obiettivo per PSA: diventare il secondo Gruppo automotive europeo.
Soltanto pochi anni fa, nessuno ci avrebbe creduto. D’altro canto, la storica alleanza Peugeot Citroen (e DS quale nuovo marchio alto di gamma) necessitava di una testa di ponte europea di primo piano per far fronte alla eterna rivale Renault.
Ed ecco, in queste ore, la finalizzazione: Opel e Vauxhall sono entrate ufficialmente a far parte di PSA. La giornata di oggi è di quelle che saranno ricordate a lungo dagli storici dell’automobile (e le due parti interessate contano che a ricordarsene saranno soprattutto i mercati e il futuro assetto automotive internazionale): dopo 88 anni, il marchio di Russelsheim abbandona “casa General Motors” per trasferirsi in Francia, sotto l’ala di PSA.
Niente più Detroit, per Opel (e Vauxhall: non va dimenticato il marchio per il mercato inglese). In tempi tutto sommato brevi – l’annuncio dell’acquisizione di Opel da parte di PSA era stato comunicato lo scorso 6 marzo, incidentalmente proprio il giorno di apertura del Salone di Ginevra 2017 – le due parti hanno concluso l’accordo.
“Il Gruppo PSA annuncia oggi l’avvenuta acquisizione delle filiali Opel e Vauxhall di General Motors; l’operazione era stata preceduta il 6 marzo scorso dalla comunicazione del progetto”, indica una nota diffusa in queste ore dai vertici PSA. La risultante di questa operazione, che dal punto di vista finanziario comporta un investimento nell’ordine di 2,2 miliardi di euro fra presa del controllo sui marchi Opel e Vauxhall e acquisto della divisione finanziaria GM Financial (ovvero gli uffici che rilasciano i finanziameni per l’acquisto degli autoveicoli nuovi: per questa operazione, condotta insieme a BNP-Paribas, si attende il parere dell’Antitrust), consentirà al nuovo maxi-gruppo di diventare il secondo Costruttore automobilistico europeo, con una quota di mercato pari al 17% secondo le rilevazioni del primo semestre 2017.
Dal canto loro, i “piani alti” Opel – come indica il nuovo amministratore delegato di Russelsheim, Michael Lohscheller (nominato a capo di Opel lo scorso giugno in sostituzione del dimissionario Karl Thomas Neumann), anticipando che i programmi operativi per Opel e Vauxhall saranno resi noti entro 100 giorni – puntano a portare a casa il bilancio in attivo già dal 2020, attraverso interventi concreti nell’economia di scala puntando sulla riorganizzazione delle risorse produttive e l’ottimizzazione della componentistica (ad esempio un esteso impiego delle piattaforme modulari, che con piccole modifiche consentono di realizzare il pianale di più “famiglie” di modelli). Con l’acquisizione in piena operatività, il piano a medio termine, per Opel, potrebbe ottenere risparmi fino a 1,7 miliardi di euro.
L’acquisizione di Opel e Vauxhall da parte di PSA si accompagna ad una serie di avvicendamenti nei “piani alti” di Russelsheim: Christian Müller, in Opel dal 1996 e attuale direttore della Divisione Global Propulsion Systems, sostituisce William F. Bertagni nel ruolo di responsabile Engineering; Remi Girardon – direttore degli Uffici Strategie Industriali in PSA – sostituisce Philipp R. Kienle come “numero uno” del settore Produzione; l’attuale responsabile della Divisione Controllo e Gestione di PSA, Philippe de Rovira, assume la nomina di responsabile finanziario al posto di Michael Lohscheller; Michelle Wen (Vodafone) si unirà ad Opel il 1 settembre nella Divisione Acquisti in sostituzione di Katherine Worthen.
La collaborazione di Opel e Vauxhall, nella nuova “casacca” PSA, con General Motors non si esaurirà: oltre a portare avanti i progetti di sviluppo nel settore dei veicoli elettrici, gli stabilimenti Opel proseguiranno la produzione dei modelli dell’americana Buick e dell’australiana Holden.