Nei mesi scorsi l’annuncio relativo alla creazione dello “spin-off” Polestar dedicato allo sviluppo di nuovi modelli eco friendly alto di gamma. In queste ore la presentazione della Polestar 1: ecco i dettagli tecnici.
Si concretizza la realtà che segna l’atto di “separazione” (in chiave engineering) del nuovo marchio Polestar come produttore di modelli eco friendly alto di gamma, dalla casa madre Volvo. È la Polestar 1, anteprima della coupé a propulsione ibrida plug-in che sarà su strada dalla seconda parte del 2019.
La nuova vettura, in perfetto orario con quanto anticipato nei mesi scorsi – quando, cioè, venne annunciata la creazione dello “spin-off” Polestar – e ieri, al momento dell’annuncio relativo all’imminente presentazione, è stata svelata a Shanghai, in un “vernissage” dedicato che, dal punto di vista delle strategie di Gruppo.
Dal punto di vista del design, la nuova Polestar 1 risente in maniera notevole dell’expertise Volvo più recente: non a caso, l’amministratore delegato del nuovo “brand”, Thomas Ingenlath, arriva dalla Divisione Design di Volvo: nel 2013, aveva “firmato” la Volvo Coupé Concept, una interessante vettura sportiva di alta gamma presentata al Salone di Francoforte e, successivamente, al Salone di Tokyo dello stesso anno. Rispetto alla Coupé Concept, sulla nuova Polestar 1 si nota l’assenza delle “targhette” Volvo, sostituite in questo caso dal nuovo “logo” Polestar collocato sulla zona anteriore del cofano. La griglia ha il compito di ospitare al proprio interno una serie di sensori.
“Base di partenza” è il pianale modulare SPA-Scalable Product Architecture, che venne svelato all’inizio del 2013 e tecnicamente si distingue per la possibilità di produrre modelli profondamente differenti fra loro (SUV, berline, coupé, station wagon, con cambio manuale o automatico, trazione anteriore o integrale) mediante il re-engineering di un solo elemento: la distanza fra avantreno e base del piantone dello sterzo. I vertici Volvo, a questo proposito, nella presentazione della nuova Polestar hanno comunicato che il 50% dei componenti la struttura è di nuova progettazione.
Dati alla mano, la nuova Polestar 1 misura 4,5 m di lunghezza (rispetto alla S90 il “passo” si riduce di 320 mm e lo sbalzo posteriore risulta 200 mm più corto). I principali elementi del corpo vettura presentano un ampio utilizzo delle fibre polimeriche rinforzate con fibra di carbonio. Esclusivo anche il ricorso hi-tech per le soluzioni di assetto: la nuova Polestar 1 viene equipaggiata con un set di sospensioni Öhlins a controllo elettronico, sviluppate sulla nuova tecnologia CESi-Continuously Controlled Electronic Suspension. L’impianto frenante, anch’esso tipicamente sportivo, prevede pinze Akebono a sei pistoncini, operanti su dischi di grande diametro (400 mm).
Il programma di lancio della nuova Polestar 1 prende il via in queste ore, quindi contestualmente al “vernissage” di anteprima, con la fase di ordinazione. La produzione vera e propria avrà inizio a metà del 2019. Le nuove Polestar saranno prodotte in un nuovo stabilimento a Chengdu (ne parliamo più diffusamente qui sotto), e verranno proposte ai nuovi clienti attraverso una modalità di noleggio a lungo termine (24 o 36 mesi) che non implica alcun deposito iniziale: un programma simile a quello recentemente annunciato per la lineup Volvo. I prezzi saranno comunicati più avanti: si vocifera (ipotesi dunque “a spanne”) un importo, per l’acquisto, che dovrebbe aggirarsi su 130.000 euro.
L’aspetto tecnico sul quale si concentrano le attenzioni dei vertici Volvo e Geely viene “ovviamente” rappresentato dall’impostazione powertrain scelta per la nuova Polestar 1: “sotto il cofano”, la nuova coupé 2+2 high performance viene equipaggiata con un modulo ibrido plug-in formato da un’unità 2.0 a 4 cilindri della “famiglia” Volvo Drive-E (alimentazione ad iniezione diretta e sovralimentazione, distribuzione a 4 valvole per cilindro a fasatura variabile continua, un approfondito studio sulla riduzione degli attriti che, fra le altre novità, presenta il funzionamento degli alberi a camme su cuscinetti a sfere; e sul raffreddamento, che avviene mediante una pompa dell’acqua a controllo elettronico), abbinata a due unità elettriche agenti sul retrotreno, per una potenza complessiva di 600 CV e una forza motrice nell’ordine di 1.000 Nm di coppia massima.
I dati tecnici della motorizzazione “parallela” a zero emissioni saranno comunicati più avanti: è tuttavia da ipotizzare un avanzato engineering, dal momento che i vertici del neonato “spin-off” da Volvo dichiarano un’autonomia massima di 150 km in modalità 100% elettrica.
La produzione della lineup Polestar avverrà in Cina, in un nuovo Polestar Production Center che avrà sede a Chengdu, attualmente in fase di edificazione: il completamento del complesso è fissato per la metà del 2018 e, in linea con l’approccio eco friendly commissionato dai vertici della joint venture Volvo – Geely al nuovo progetto, viene già annunciato per essere lo stabilimento automotive più attento all’ambiente in Cina e fra i più efficienti al mondo (l’obiettivo è di guadagnarsi lo status “Gold” nel riconoscimento LEED-Leadership in Energy and Environmental Design che individua le installazioni più efficienti a livello mondiale).
Il centro di produzione Polestar di Chengdu ospiterà anche uno dei primi “Polestar Space”, store nei quali ciascun potenziale cliente avrà la possibilità di mettere alla prova i veicoli all’interno di un’area test dedicata, senza quindi dover evitare gli ovvi limiti imposti sulle strade pubbliche.
Alla Polestar 1 faranno seguito due ulteriori nuovi modelli: Polestar 2 e Polestar 3, rispettivamente berlina elettrica da lanciare come competitor nei confronti di Tesla Model 3; e SUV anch’esso a zero emissioni: ulteriori dettagli in merito alla nuova gamma Polestar saranno resi noti più avanti.