Con Lorinser Easybrid si potrà trasformare qualsiasi automobile in un’ibrida 4×4, funzionante anche come elettrica pura, con meno di 5 mila euro.
Con Lorinser Easybrid si potrà trasformare qualsiasi automobile in un’ibrida 4×4, funzionante anche come elettrica pura, con meno di 5 mila euro.
Chi non desidererebbe che la propria compatta consumi molto meno e vada molto più forte? In un futuro poco lontano grazie a Easybrid di Lorinser sarà possibile convertire la propria vettura alla trazione ibrida, senza doverla cambiare.
Easybrid: i vantaggi
I vantaggi sono molteplici: in primo luogo una drastica riduzione di consumi ed emissioni allo scarico, accompagnate da un sensibile aumento di potenza e coppie erogate. Inoltre il sistema Easybrid di Lorinser permette di distribuire la trazione su tutte e quattro le ruote, trasformando, al bisogno, una normalissima trazione anteriore in un 4×4 leggero ed efficiente. Infine, permette di viaggiare in modalità esclusivamente elettrica, consentendo l’accesso alle ZTL di molte città italiane in quanto vettura ad emissioni zero. Queste caratteristiche rendono le vetture ibride oggi sul mercato molto appetibili, ma l’alto prezzo di listino ne limita la diffusione.
La trasformazione
Lorinser, storico tuner tedesco, ha sviluppato un progetto rivoluzionario. Il sistema Easybrid è una sorta di “kit di trasformazione”, che permette di ridurre i costi di gestione della propria automobile e di aumentarne l’efficienza al costo di un accessorio after market, evitando di spendere quanto per comprare una vettura nuova.
Easybrid prevede l’adozione di due motori elettrici nei mozzi ruota posteriori per un incremento della potenza totale di 41 cv. La centralina di controllo e la batteria agli ioni di litio vengono posizionate nel vano ruota di scorta o sotto il pianale della vettura. Le batterie accumulano energia in frenata ed in discesa, e possono eventualmente essere ricaricate plug-in alla presa di corrente domestica.
Un sistema applicabile a tutti i modelli
Per dimostrare la compattezza ed il facile montaggio dell’intero sistema, Lorinser ha presentato al Salone di Essen la Smart ForTwo Easybrid, una vetturetta capace di viaggiare 30 km in modalità esclusivamente elettrica, e di garantire un’autonomia comunque superiore ai 500 km con la combinazione di propulsore termico ed elettrici.
È il primo prototipo viaggiante ad adottare Easybrid, ma secondo il costruttore esso può facilmente essere montato su qualsiasi vettura dotata di freni a tamburo al posteriore. Ad esempio, VW Polo, Fiat 500 e Renault Twingo. Lorinser da maggio 2009 sta verificando il funzionamento del sistema su queste auto e su modelli più vecchi e punta ad arrivare sul mercato a metà 2011, quando saranno completati tutti i test e si saranno risolti i vincoli omologativi.
Il prezzo? Meno di 5.000 euro
Il prezzo finale della trasformazione all’utente dovrebbe rimanere sotto la soglia dei 5 mila euro, ulteriormente riducibili con ecoincentivi governativi. Questa cifra non comprende il prezzo delle batterie agli ioni di litio, che nei piani di Lorinser verrebbero “affittate” dalle società di energia ad un canone comprendente l’energia elettrica erogata. Similmente a quanto oggi fanno alcuni gestori di telefonia con i cellulari in usufrutto gratuito. Lorinser sta attualmente trattando con alcune grandi compagnie energetiche, cosciente del fatto che in futuro il prezzo delle batterie diminuirà, mentre quello dei carburanti continuerà a crescere.
Ibride after market: un nuovo mercato
La diffusione di sistemi di retrofit elettrico come Easybrid potrebbero far impennare l’espansione della propulsione ibrida ed elettrica ed aprire nuovi scenari per il mercato dell’automobile. Ma rimangono alcuni punti da chiarire.[!BANNER]
L’assetto, ad esempio, certamente beneficerà da una migliore ripartizione delle masse (nel caso di motore termico anteriore), ma la trasformazione di una trazione anteriore in integrale, senza i dovuti interventi alle sospensioni, potrebbe complicare la dinamica di guida e gli stress meccanici.
Non sarà facile, inoltre, ottenere l’omologazione di trasformazioni così radicali, soprattutto in Italia, dove le norme sono particolarmente costrittive. Ma queste nuove tecnologie, una volta giunte a maturazione, con la collaborazione di enti pubblici e fornitori d’energia, potrebbero molto presto cambiare la mobilità privata.