Il lancio della Tata Nano cambierà l’India? Di sicuro aiuterà Ratan Tata a recuperare gli investimenti per l’acquisizione di Jaguar e Land Rover
Il lancio della Tata Nano cambierà l’India? Di sicuro aiuterà Ratan Tata a recuperare gli investimenti per l’acquisizione di Jaguar e Land Rover
.
La tecnologia va avanti a larghi passi, è vero. Ma non ci saremmo mai aspettati che sarebbe stato possibile acquistare un’auto con soli 1500 euro, quando sappiamo che anche le cosiddette minicar, quelle che portano il “targhino” dei cinquantini, e si possono guidare senza patente, costano ancora dieci volte di più.
Per il momento solo in India, a Mumbai, grande festa per la presentazione della Tata Nano, la “scommessa” personale di Ratan Tata che aveva deciso di dare al suo popolo un mezzo economicissimo. Una rivoluzione quella della Nano che vorrebbe ricordare il successo della Vespa e della Fiat 500 dell’Italia negli anni cinquanta.
Cinquecentomila richieste! Come fare per accontentare tutta l’India? Ed ecco l’idea della prenotazione obbligatoria tra il 9 e il 25 aprile, con anticipo di buona parte del costo della vettura che verrà consegnata, bene che vada, tra un anno… Un sistema di vendita che ci fa rabbrividire al ricordo di qualcun altro, in Germania, che prima della guerra faceva riempire cartelle con bollini di versamento per avere in futuro la “vettura del popolo” che poi non realizzò mai preferendo trasformarla in fuoristrada bellico…ma questa è un’altra storia…
La realtà è che anche in India si è cominciata a sentire la crisi e anche il gruppo Tata ha urgente bisogno di far cassa dopo il primo trimestre in perdita degli ultimi sette anni. Una situazione aggravata dal fatto che la nuova vettura arriva sul mercato in ritardo per la decisione di abbandonare il progetto di produrre la macchina nel Bengala, dove si era alzata l’opposizione di parte della comunità locale, per poi costruire un nuovo stabilimento nello stato del Gujarat.
La nuova fabbrica capace di produrre 250 mila vetture all’anno, però, non sarà operativa prima della fine di quest’anno, e fino ad allora la Nano sarà prodotta a ritmo ridotto e senza alcune efficienze previste in sede di progettazione, in uno stabilimento che al momento produce furgoni, dove è stata installata una linea di montaggio provvisoria.
Con la Nano, lunga solo 3,1 metri e larga 1,5 capace di toccare i 105 orari con un consumo di 23,6 km/litro, il gruppo Tata punta sulla classe media indiana che sta però risentendo della crisi con le vendite calate del 20%. Ciononostante Ratan Tata insiste con la sua supereconomica che sarà prodotta nel 2009 in 50 mila esemplari contro una previsione iniziale di 250 mila. I rivenditori attendono con ansia le prime vetture: “Riceviamo più di 50 richieste di informazioni al giorno” ha ammesso Dennis Rankine di Wasan Motor, prima concessionaria Tata a Mumbai. Che non vede l’ora di avere la Nano in officina.
E nel frattempo, dopo la presentazione, il titolo Tata alla borsa di Bombay è salito dell’8% con un guadagno del 3,26%. Denari preziosi, parte dei quali serviranno a Ratan Tata per ripagare il prestito ponte di due miliardi contratto un anno fa per l’acquisizione di Jaguar e Land Rover.