Il gruppo d’oltralpe continuerà a sviluppare i sistemi ADAS con l’obiettivo di offrire auto a guida autonoma capaci di aumentare la sicurezza e diminuire lo stress del guidatore.
La tecnologia al servizio del settore automotive viaggia sempre più veloce: negli ultimi tempi stiamo assistendo ad uno sviluppo sempre più rapido dell’elettronica e dell’intelligenza artificiale capace di trasformare l’automobile in un vero e proprio copilota in grado di assistere l’uomo delle operazioni di guida.
Queste tecnologia prendono il nome di ADAS (Advanced Driver Assistance Systems) e risultano in grado di effettuare una serie di funzioni impensabili fino a qualche anno fa, come ad esempio rilevare la presenza di determinati oggetti sulla strada (eseguendo una classificazione di base) e di segnalare al conducente eventuali condizioni pericolose sul tracciato che si percorre. I sistemi possono inoltre monitorare i punti ciechi della vettura, gestire cambi di corsia indesiderati e controllare il livello di stanchezza di chi si siede al volante.
Ad esempio, in caso di impatto frontale imminente, gli ADAS avvisano il conducente del pericolo ed eventualmente arrestano il veicolo prima dell’eventuale collisione. Questi sistemi non aumentano solo il grado di sicurezza, ma sono capaci di ottimizzare consumi ed emissioni inquinanti applicando uno stile di guida più consono, oppure possono offrire un comfort maggiore quando l’automobilista ne ha bisogno.
Ormai la guida autonoma è una realtà, come sottolinea la presenza di numerosi prototipi sottoposti a lunghi test su strada, nonostante ancora manchino infrastrutture e sistemi di infomobilità “intelligenti”. Per quanto riguarda la situazione italiana, ricordiamo che a fine 2017 il Ministero delle Infrastrutture dei Trasporti ha emanato un decreto che autorizza “la sperimentazione su strada delle soluzioni di Smart Road e di guida connessa e automatica”. Per il 2018 e il 2019 è stata stanziata una spesa di un milione di euro per ciascun anno con lo scopo di finanziare lo sviluppo di una rete infrastrutturale capace di supportare nuovi servizi smart per i veicoli autonomi.
Entro il 2025 gli interventi verranno applicati sulle infrastrutture appartenenti alla rete TEN-T (Trans European Network Transport) e su tutta la rete autostradale. Entro il 2030 saranno invece attivati ulteriori servizi di deviazione dei flussi in caso di incidenti-ostruzioni gravi, ma anche misure di intervento sulle velocità medie con lo scopo di evitare o risolvere le congestioni del traffico. A queste funzionalità si aggiungeranno il suggerimento di traiettorie e corsie, la gestione dinamica degli accessi, dei parcheggi e dei rifornimento, compresi quelli per la ricarica delle auto elettriche.
Per rispondere al meglio alle sfide che ci pone il futuro dell’automotive, il Gruppo PSA sta implementando in maniera progressiva il suo AVA (Autonomous Vehicle for All), ovvero un programma che riunisce un’ampia gamma di funzioni progettate per portare progressivamente la guida autonoma sulle automobili, ma sempre su richiesta del conducente.
Dal 2020, le vetture dotate di guida autonoma offriranno una maggiore libertà al conducente, in particolare nei momenti considerati più monotoni, come ad esempio quando ci si trova nel traffico intenso, durante i parcheggi, ingorghi, manovre di parcheggio. Inoltre, contribuirà a ridurre il numero degli incidenti, garantendo una più alta sicurezza. In un secondo momento, questi sistemi di guida autonoma potranno comunicare con le infrastrutture intelligenti e con le altre vetture dotate della medesima tecnologica, con lo scopo di diminuire drasticamente gli incidenti, gli ingorghi, i consumi e le emissioni inquinanti.