Il colosso di San Diego è l’esempio della tecnologia che dalle corse approda alle auto di serie grazie al sistema Halo che evita cavi e colonnine.
La Formula E durante l’eprix di Roma ha attirato il pubblico delle grandi occasioni ed ha diffuso in maniera spettacolare il messaggio delle auto elettriche: veloci ed ecosostenibili. Monoposto a parte però, c’è un mondo legato all’elettrico di cui fanno parte realtà internazionali che stanno lavorando alacremente per migliorare un prodotto sempre più diffuso e che rappresenta la mobilità di domani.
Tra queste, Qualcomm, che tra l’altro rientra tra i soci fondatori del campionato di Formula E, è sicuramente una delle più attive, al punto che ha realizzato un sistema di ricarica wireless per auto elettriche ed ibride plug-in denominato Halo. Un progetto che rappresenta in maniera emblematica il travaso diretto di tecnologia dalle corse, in questo caso di Formula E, alla produzione in serie.
Scordatevi cavi da riordinare e colonnine di ricarica, al loro posto debutta un’unità di alimentazione, che dialoga con un base pad o con un vehicle pad, e può trasferire energia in wireless a 3,7 kw, 7,4 kw, 11 kw, o a 22 kw per ricaricare la batteria di un veicolo in diverse situazioni: sia a casa che a lavoro, e persino in movimento.
Questo sistema di approvvigionamento di energia statico e dinamico, che utilizza l’induzione magnetica risonante, ha richiesto una ricerca lunga ben 10 anni in collaborazione con l’università di Auckland, ed è provvisto di dispositivi in grado di rilevare la presenza di oggetti sensibili al calore, di animali, o persone nei pressi del base pad, attraverso i quali si interrompono le operazioni di ricarica fino a quando non vengono ripristinate le necessarie condizioni di sicurezza.
Comunque, prima che l’Halo faccia il suo debutto tra le auto di serie ed approdi nei garage privati e nelle aziende, è possibile verificarne le grandi potenzialità sulla safety car della Formula E, la bellissima BMW i8. Infatti, la coupé ibrida della Casa dell’elica viene ricaricata in meno di 60 minuti per essere sempre pronta ad intervenire in ogni momento delle competizioni.
In pratica, si applica alle auto la fruibilità di ricarica degli smartphone offrendo la massima sicurezza anche in caso di pioggia. Così, in condizioni meteo avverse, gli automobilisti evitano di esporsi alle intemperie per utilizzare cavi e adattatori.
Un altro aspetto interessante è che non ci sono differenze in merito ai tempi di ricarica per le differenti tipologie di auto, perché il sistema si adegua perfettamente sia ad una coupé che ad un SUV. Inoltre, non appena farà la sua comparsa sul mercato l’Halo consentirà agli automobilisti di conoscere lo stato di carica della loro vettura in tempo reale tramite un’app dedicata.
Al momento, non è dato sapere il costo di questo dispositivo, visto che saranno i costruttori di auto a determinarlo offrendolo in abbinamento ai vari modelli, ma è chiaro che Qualcomm ha il merito di aver reso più fruibili le auto ibride plug-in e ad impatto zero e che l’Halo contribuirà in maniera importante alla loro diffusione.
Ma il brand tecnologico di San Diego, California, è già a lavoro per il passo successivo, quello della ricarica in movimento; forse in futuro sarà la strada a diffondere direttamente energia alle auto che stanno diventando sempre più ecologiche e pulite come insegnano le monoposto di Formula E.
Quindi, la mobilità futura si annuncia elettrizzante anche grazie a Qualcomm, che ha dato una scossa alle auto ad impatto zero, e continua a sperimentare soluzioni innovative per migliorarne diffusione e fruibilità.