Il colosso coreano prepara una OPA? Una indiscrezione viene pubblicata in queste ore da Asia Times. Hyundai smentisce, ma la possibilità di una fusione con FCA potrebbe avere un senso logico.
L’asset del comparto automotive vedrà, in un futuro a breve-medio termine, un nuovo volto per FCA sotto l’ala Hyundai? La notizia, non nuova negli ambienti finanziari dell’auto, sembra trovare nuova linfa in queste ore, sempre dalle pagine del quotidiano Asia News. E si tratta, in ogni caso, di una indiscrezione che seppure da prendere con le pinze, potrebbe aggiungere del pepe ad un eventuale futuro per Fiat-Chrysler Automobiles nel “dopo-Marchionne” (all’addio del CEO di FCA, fissato per la primavera 2019, manca meno di un anno).
In concreto, secondo quanto si apprende dal quotidiano asiatico – notizia ripresa da numerose fonti Web -, i vertici del colosso coreano Hyundai (il cui Gruppo Hyundai Motor è attualmente al quinto posto fra i maggiori Costruttori a livello mondiale) starebbero valutando la possibilità di avanzare una offerta per Fiat-Chrysler Automobiles.
Nel dettaglio, l’amministratore delegato Hyundai, Chung Mong-koo, sarebbe in attesa di un calo dei titoli FCA a Wall Street per poi lanciare una proposta all’”asse Torino-Detroit”. Nessuna certezza sui tempi, si ipotizza soltanto una forbice compresa fra questa estate e la primavera del prossimo anno (quando, appunto, il numero uno FCA abbandonerà il proprio incarico).
A giocare a favore di una eventuale OPA da parte di Hyundai nei confronti di FCA, mette in evidenza la notizia pubblicata da Asia Times, potrebbe esserci il fatto che fra gli azionisti del big player coreano siede Paul Singer, il “numero uno” del fondo Elliott già azionista di riferimento di Telecom Italia e molto attivo nel nostro Paese.
La “voce di corridoio” sembra, in un primo momento, avere messo il turbo al titolo FCA in Borsa, che sull’onda della notizia pubblicata dal quotidiano asiatico ha avuto, nelle ore di chiusura della settimana di contrattazioni, un significativo “boost”, successivamente ridimensionato in seguito ad una prima smentita giunta dagli stessi “piani alti” Hyundai.
Che si sia trattato di un rumor, lo vedremo soltanto nelle prossime settimane. Ciò che al momento è sotto gli occhi dell’intero comparto automotive, è la volontà – peraltro già resa nota in passato – da parte di Sergio Marchionne relativa alla individuazione di un partner “di peso” con il quale compartire lo sviluppo di nuove lineup produttive.
Per proseguire nel capo delle ipotesi, una “fusione” tra Hyundai ed FCA potrebbe aggiornare radicalmente l’attuale assetto delle “major” automobilistiche: se il colosso di Seul concretizzasse una fusione con Fiat-Chrysler Automobiles, potrebbe ambire ad un ruolo di leader fra i carmaker mondiali. Del resto, dal punto di vista industriale, FCA metterebbe sul tavolo l’immagine dei propri “brand” di rilievo, da Alfa Romeo a Jeep, a Maserati; e Hyundai, così come la sua controllata Kia, possiede una ampia rete commerciale in tutto il mondo, impianti di fabbricazione collocati a livello globale (Europa compresa), un ampio accesso a notevolissime risorse finanziarie, nonché a strumenti tecnologici di ultima generazione (sistemi di robotizzazione, tanto per fare un esempio) e, last but not least, attraverso Hyundai Steel, big player nel settore dell’acciaio, nel ricorso verso materie prime fra le più importanti per la produzione di autoveicoli.