I portacolori Ducati nella MotoGP hanno “messo alla frusta”, sul tracciato catalano, la berlina compatta del nuovo “spin-off” in chiave sportiva di Seat, giudicandola entusiasmante. Per Dovizioso un futuro in auto?
Cosa ci fanno Andrea Dovizioso e Jorge Lorenzo con un volante in mano? Semplice: provano “sul campo” le potenzialità di Cupra Tcr, la nuova berlina compatta preparata per competere nella TCR International Series, campionato frutto della vision di Marcello Lotti, ex direttore esecutivo del WTCC, e creato nel 2015 come serie “parallela” al Mondiale Turismo, che lo scorso dicembre ha “inglobato” la stessa Tcr dando vita di fatto al WTCR.
Palcoscenico del test, che si è svolto nelle scorse ore, era il circuito catalano di Castelloli, nei dintorni di Barcellona: il complesso, di recente edificazione (l’inaugurazione avvenne all’inizio di marzo del 2009) unico in Spagna per la sua configurazione “ad otto” con un ponte che sovrasta una parte del tracciato di 4,144 km e dove al proprio interno si colloca un’area espressamente dedicata ai test, è stato il teatro dell’interessante prova. Del resto, gli appassionati conoscono bene il legame fra Cupra ed il mondo delle 2 ruote: lo scorso aprile, in occasione della “tappa” di Aragon del Campionato mondiale Superbike, aveva debuttato Seat Leon Cupra in qualità di safety car ufficiale; inoltre, da questa stagione, fra le sponsorizzazioni sulle Ducati del MotoGP, c’è appunto Cupra: una doppia conferma della filosofia di immagine scelta dai vertici del nuovo “spin-off” sportivo Seat, che amplifica l’allure sportivo e giovanile da sempre al centro della “mission” di Martorell (per l’azienda catalana, il motorsport ha sempre camminato a braccetto con la “normale” produzione di serie: tranne pochissime eccezioni, pressoché tutti i modelli che, negli anni, hanno formato la lineup Seat sono stati impiegati nelle corse). La “mission Cupra” si concretizzerà, dalle dichiarazioni avanzate a fine dello scorso gennaio in occasione del vernissage di Barcellona, in una serie di “Modelli in collaborazione con la stessa Casa madre, e con il proposito di crescere in maniera indipendente: circa 260 concessionarie della rete Seat appositamente selezionate in tutta Europa”. Un programma di espansione finalizzato, anticipava vicepresidente della Divisione Vendite e Marketing di Seat, Wayne Griffiths, ad un “Raddoppio dei volumi di vendita nei prossimi 4-5 anni, concentrando il nostro modello di business su quattro pilastri fondamentali: distribuzione, partnership, competizioni e prodotto”.
Cupra Tcr, presentata all’inizio di quest’anno insieme alla nuova produzione Cupra (Cupra Ateca, Leon Cupra R ST, la interessante Cupra e-Racer, prima berlina da competizione 100% elettrica sviluppata in configurazione E-TCR, serie Turismo per vetture a propulsione “zero emission” che prenderà il via nel 2019 a rappresentare, quale terza proposta – dopo la Formula E e il parallelo “challenge” I-Pace eTrophy – il nuovo mondo delle competizioni elettriche), sviluppa una potenza di 350 CV erogati dalla collaudata unità motrice 2.0 TSI di origine Volkswagen adeguatamente “riveduta e corretta”. Uno specifico bodykit, una taratura delle sospensioni dedicata (allo stesso modo dell’unità di controllo elettronico sviluppata ad hoc) e l’adozione del cambio DSG doppia frizione (oppure, a scelta, di un cambio sequenziale) rappresentano gli atout della nuova “compatta racing” di Cupra, nelle scorse ore messa alla frusta a Castelloli dal “tandem” Ducati Andrea Dovizioso e Jorge Lorenzo (piloti quasi… di casa, essendo l’azioenda di Borgo Panigale nell’orbita del Gruppo VAG-Volkswagen Audi, allo stesso modo di Seat e, quindi, anche del nuovo “spin-off” Cupra). In veste di “accompagnatori ufficiali”, c’erano gli esperti Pepe Oriola e Jordi Gené, a loro volta ambassador Cupra.
“Il desiderio, sia a bordo di una moto che di un’auto, non cambia: quando sei in pista vuoi essere il più veloce. La differenza è che le quattro ruote ti fanno sentire più sicuro, ti danno più stabilità”, commenta Andrea Dovizioso avvicinandosi alla Cupra Tcr nel circuito di Castellolí. La liaison fra moto e auto trova concorde Jorge Lorenzo: “Per un pilota di moto, quando si passa alle quattro ruote non è difficile prendere velocità e ritmo”.
La grande differenza, fra il correre in moto ed al volante di un’auto, non è quindi soltanto “filosofica”, quanto… pratica. Molti motociclisti, all’inizio si sentono un po’ “legati” dal fatto di trovarsi seduti all’interno di un’autovettura, anziché a diretto contatto con l’ambiente esterno. È sufficiente qualche minuto, tuttavia, per superare questa differenza sostanzialmente di ordine psicologico (il corpo libero, sottolineato dalle evoluzioni fisiche del pilota visibili da chiunque all’esterno, è sostituito dal comportamento dinamico della vettura). I due piloti Ducati nella MotoGP concordano sul fatto che, nonostante non si giri inclinando il corpo sull’asfalto, l’adrenalina non cambia.
“Cupra Tcr è veramente potente, mi piace la sensazione al volante”, afferma Dovizioso mettendo alla prova i 350 CV del motore 2.0 TSI. “È leggera e, nel contempo, ti consente di essere aggressivo in curva”, aggiunge. “Segue benissimo le curve, senti proprio che l’auto ti accompagna, e la stabilità in frenata è impressionante”, commenta Jorge Lorenzo.
La Cupra Tcr sottoposta all’esame di Andrea Dovizioso e Jorge Lorenzo sul tracciato catalano di Castelloli era equipaggiata con il cambio Dsg: un comando promosso a pieni voti dal duo Ducati. Per Andrea Dovizioso, il cambio Dsg a doppia frizione “È fantastico, perché ti permette di cercare il limite in pista, andare più veloce”. Anche Lorenzo ammette di preferirlo al cambio manuale “È decisamente più comodo e così non corri il rischio di sbagliare le marce”.
Decisamente… differenti le impressioni del duo portacolori Ducati, per un giorno “portacolori Cupra”. Il pilota maiorchino, da sempre in sella alle moto, ha esternato una evidente sorpresa, una volta sceso dall’abitacolo di Cupra Tcr: “Che macchina! – è il commento a caldo di Lorenzo una volta sceso dall’auto – Sto in sella a una moto da quando avevo tre anni, davvero una vita. Per me, provare quest’auto è un’esperienza nuova e molto divertente”. Dal canto suo, il trentaduenne di Forlimpopoli accenna ad un eventuale futuro “a 4 ruote”: “Mi piace la velocità e l’adrenalina della competizione sulle quattro ruote, mi trasmette belle sensazioni – commenta – Magari quando un giorno appenderò il casco al chiodo passerò alle auto, mai dire mai…”. Forse, fra qualche anno, vedremo un Team Cupra con Dovizioso tra le sue fila? Staremo a vedere.