Il marchio nipponico avrebbe deciso di abbandonare il Vecchio continente per gli alti costi d’importazione e il numero delle vendite.
Il marchio nipponico avrebbe deciso di abbandonare il Vecchio continente per gli alti costi d’importazione e il numero delle vendite.
Non è ancora giunta la conferma definitiva, ma secondo le ultime indiscrezioni i vertici di Daihatsu vorrebbero lasciare il mercato europeo nel 2013.
Una ritirata quella del marchio automobilistico di proprietà di Toyota dovuta, secondo quanto trapelato negli ultimi giorni, sia agli elevati costi d’importazione, sia alle vendite non proprio esaltanti.
Daihatsu del resto non possiede impianti produttivi in Europa, ragion per cui le vetture vengono realizzate negli stabilimenti giapponesi per poi essere importate nel Vecchio continente con evidenti costi fissi (dazi doganali) che, visto il rapporto di cambio sfavorevole fra euro e yen, alla lunga avrebbero pesato eccessivamente sui profitti della casa automobilistica.
L’altro elemento, inequivocabile, interessa i volumi di vendita che non hanno mai raggiunto i risultati sperati. Basti pensare che in Italia, nel 2010, sono stati immatricolati poco più di 5.700 esemplari, sullo sfondo di una crisi economica e di settore che ha penalizzato ulteriormente il quadro generale.
Da non sottovalutare inoltre il fattore concorrenza, rappresentato dai marchi coreani come Kia e Hyundai che ultimamente hanno cambiato la propria strategia commerciale spingendo l’acceleratore su una maggiore qualità costruttiva, fattore fondamentale per fare breccia in un mercato, quello europeo, molto attento ed esigente.
Nessuna paura però, almeno a breve termine, per gli automobilisti che hanno già in garage una Daihatsu in quanto sarà certamente mantenuta la fornitura di ricambi e l’assistenza sui modelli in commercio. Ad oggi il marchio ha in gamma i modelli Cuore, Sirion, Trevis, Materia, Copen e Terios.
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