I dati Aci mostrano che il mercato delle auto usate ha retto alla crisi meglio del nuovo, arrivando a superare il numero delle immatricolazioni.
I dati Aci mostrano che il mercato delle auto usate ha retto alla crisi meglio del nuovo, arrivando a superare il numero delle immatricolazioni.
Nonostante un leggero calo (meno 1% rispetto al 2009), il mercato delle auto di seconda mano l’anno passato si è dimostrato più vivace rispetto al nuovo: in tutto il 2010 le vetture usate sono state 142 ogni 100 nuove e nel mese di dicembre ben 181 ogni 100.
I dati sono il frutto dell’analisi statistica dell’Automobile Club d’Italia sui dati del PRA: se confrontati con i numeri relativi al nuovo (meno 9,2% su base annua), la leggera contrazione dell’usato non è poi tanto male e dimostra che questo è un segmento che può aiutare a recuperare quelle fette di fatturato perse con i veicoli appena usciti dalla fabbrica.
In sostanza, la crisi del nuovo fa aumentare gli acquisti di veicoli di seconda mano al punto che l’Osservatorio Findomestic ritiene che nel corso del 2011 un italiano su dieci firmerà un contratto di acquisto di un’auto usata.
Intanto, nel 2010 sono aumentate le radiazioni, ossia le cancellazioni dal pubblico registro: ogni 100 veicoli nuovi ne sono stati radiati 84. Controtendenza a dicembre, quando questo rapporto si è invertito arrivando a 100 per 104.[!BANNER]
Questi ultimi dati danno un’immagine di quello che è il settore dell’automotive in Italia: se nel corso dell’anno appena concluso i veicoli tolti dalla circolazione sono calati del 14,7% rispetto al 2009, a dicembre questa percentuale si è fatta più marcata, raggiungendo il 26,9% in meno, segno che la vita media delle auto aumenta. A livello geografico, questa situazione si rileva soprattutto nelle regioni del centro, seguite da quelle del sud e da quelle del nord.