Appuntamento ad Amsterdam per T-Cross, Sport Utility di piccole dimensioni che segna il debutto VW in questo segmento. Punta tutto sulla versatilità. Motori 1.0 benzina e 1.6 diesel. Via alle ordinazioni a dicembre.
Più che “originale”, sarà versatile: è sulla flessibilità di utilizzo che i vertici di Wolfsburg puntano i propri riflettori. Ed il risultato, concretamente, è stato svelato nella prima serata di ieri ad Amsterdam: si tratta di Volkswagen T-Cross, l’atteso “baby-SUV” del colosso tedesco che si candida ad un ruolo di competitor nei confronti di Citroen C3 Aircross, Ford EcoSport e Kia Stonic, Peugeot 2008 e Renault Captur e va ad arricchire, quale quarta proposta, la gamma “Sport Utility” di marchio dopo Touareg, Tiguan e T-Roc, e triplica l’offensiva di segmento da parte del Gruppo VAG, inaugurata recentemente da Audi Q2 e Seat Arona e in procinto di portare sul mercato la versione definitiva del B—SUV Skoda Vision X. Segno, in questo senso, di una decisa attenzione verso le proposte “Sport Utility” sempre più centrali nei progetti di riposizionamento strategico per le principali Case produttrici, Volkswagen compresa.
Del resto, Ralf Brandstätter, fresco di nomina in qualità di COO-Chief Operating Officer (direttore operativo) Volkswagen, definisce l’identità di T-Cross ponendo l’accento sugli atout “lifestyle” ed urbano, come peraltro – osservandone l’impostazione esteriore – ben messo in evidenza dalle “stilose” modanature al corpo vettura. Qualche concessione all’offroad, tuttavia, è presente (alcune appendici protettive in resina); in ogni caso, T-cross gioca su dotazioni hi-tech di ultima generazione a bordo, praticità di impiego (notevoli possibilità di combinazione per i sedili) e buona capacità di carico. “Eredità” fuoristradistica, la posizione di guida, piuttosto elevata che – come già ben presente nei taccuini tecnici dei progettisti di tutte le principali Case auto che annoverano una produzione “Sport Utility” nella propria lineup – si rivela vantaggiosa nella guida cittadina.
Altrettanto di rilievo è la vocazione “globetrotter” per il nuovo baby-SUV di Wolfsburg-Pamplona (T-Cross verrà prodotto nelle linee di montaggio della Navarra, al centro di un ampio programma di sviluppo per il quale il Gruppo VAG ha messo sul piatto uno stanziamento nell’ordine di un miliardo di euro): contestualmente al “lancio” europeo, Volkswagen T-Cross verrà proposta anche in Cina e sud America. Un maxi obiettivo di presenza “a tutto tondo” peraltro già messo in evidenza nel vernissage delle scorse ore, svoltosi contemporaneamente ad Amsterdam, a San Paolo ed a Shanghai. Ed una conferma delle stime di escalation per il segmento SUV a medio-lungo termine avanzate dai vertici di Wolfsburg nelle ore precedenti la presentazione in anteprima di T-Cross: entro il 2025, indicano i “piani alti” VW, una Volkswagen su due sarà SUV, anche in virtù dell’attesa crescita di mercati-chiave quali, appunto, Cina ed America latina; tanto che la gamma “Sport Utility” Volkswagen arriverà, fra sette anni, a contare su 30 modelli “a ruote alte”, compresi quelli a propulsione elettrificata dei quali I.D. Crozz, attesa per il 2020, rappresenterà la capofila.
Questa la deadline di lancio commerciale: il via alle ordinazioni è fissato per il prossimo dicembre; a metà aprile 2019, Volkswagen T-Cross debutterà in concessionaria. Prezzi e allestimenti, insieme all’elenco degli accessori disponibili a richiesta, saranno dunque resi noti nelle prossime settimane. Un primo dettaglio sulle dotazioni è in ogni caso stato fornito in occasione del “taglio del nastro”: VW T-Cross si articolerà su tre linee di allestimento, ovvero “Urban” (versioni di accesso allagamma), “Style” ed “Advanced”, con in più la possibilità di scegliere fra due pacchetti di accessori dedicati, “Design” ed “R-Line”, quest’ultimo dall’intonazione più sportiveggiante. Si tratterebbe, quindi, di un ventaglio di declinazioni in linea con le consuete proposte VW.
Relativamente all’analisi delle linee esterne di Volkswagen T-Cross, progettate dalla divisione guidata da Klaus Bischoff, sembra si sia volutamente affrontato il problema di coniugare praticità d’uso e comfort, unitamente ad una impostazione “globale” in grado di inserirsi al meglio nei vari mercati mondiali: lo stile del corpo vettura (“alla tedesca”, vale a dire con poche concessioni alla fantasia) appare, come accennato in apertura, maggiormente votato alla versatilità, seppure è da riconoscere una impostazione nel complesso simpaticamente dinamica e in cui, oltre ad una marcata “identità di marchio”, sono state abbinate soluzioni piuttosto personali in alcuni dettagli (su tutti, la striscia orizzontale fra i due gruppi ottici posteriori, che può ricordare lo stilema introdotto da Seat su Ibiza nella seconda metà degli anni 90).
In paragone con l’attuale generazione di Volkswagen Polo, con la quale T-Cross condivide le linee di montaggio spagnole, la meccanica e l’impostazione di telaio (la piattaforma Mqb A0-Modularer Querbaukasten della gamma rivolta alla produzione “compact”), il nuovo B-SUV di Wolfsburg – che misura 4,11 m di lunghezza ed 1,56 m di altezza su un passo di 2.560 mm – risulta 50 mm più lungo e 110 mm più alto, a fronte di un interasse invariato. Ciò significa che conducente e passeggeri siedono in posizione ulteriormente rialzata. Riguardo al volume bagagliaio, una delle “voci” maggiormente sottolineate dalla fascia di clientela interessata a questa categoria di veicoli, Volkswagen T-Cross porta in dote una capacità di 385 litri nel normale assetto di marcia (351 litri per VW Polo), che possono aumentare a 1.281 a sedili posteriori totalmente abbattuti (laddove Polo “si ferma” a 970 litri). Con un ulteriore atout: il sedile posteriore, scorrevole fino a 14 mm in senso longitudinale, permette di avere a disposizione 455 litri di vano bagagli in tale configurazione.
La tavolozza delle tinte carrozzeria offre dodici varianti cromatiche, abbinabili ad un ampio ventaglio di rivestimenti e dettagli abitacolo (pannelli porta, sedili, volante, consolle centrale). L’equipaggiamento di bordo prevede il sistema di ricarica ad induzione per smartphone, un display centrale (da 6.5” oppure da 8”) per il controllo delle funzionalità infotainment e quattro prese Usb. Questa la dotazione di sistemi di sicurezza attiva ed ausilio alla guida: Volkswagen T-Cross propone, fra gli altri, il dispositivo di frenata d’emergenza con funzione riconoscimento pedoni nel modulo Front Assist, il Blind Spot Assist e il sistema Lane Assist di mantenimento della corsia di marcia.
Analogamente ad altre proposte “segmento B” del gruppo VAG, anche per Volkswagen T-Cross l’assortimento delle motorizzazioni prevede varianti benzina e turbodiesel, tutte “in regola” con i nuovi standard di omologazione Euro 6d-TEMP: si tratta, nello specifico, delle unità motrici 1.0 TSI a tre cilindri da 95 CV e 175 Nm di coppia massima – a rappresentare la declinazione di ingresso alla gamma – e 115 CV-200 Nm, e sul fronte gasolio il 1.6 TDI da 95 CV, abbinati rispettivamente ad un cambio manuale a cinque rapporti (modelli 1.0 TSI 95 CV e 1.6 TDI 95 CV) e manuale a sei rapporti (1.0 TSI 115 CV); in alternativa, sarà possibile optare per l’adozione del cambio robotizzato DSG a sette rapporti con comando doppia frizione (proposto per tutte le versioni tranne che per il più piccolo 1.0 95 CV). Per tutte le versioni è disponibile esclusivamente la trazione anteriore. Questi i valori prestazionali: Volkswagen T-Cross 1.0 TSI 95 CV: velocità massima dichiarata, 180 km/h, accelerazione 0-100 km/h: 11”5; T-Cross 1.0 TSI 115 CV: 193 km/h e 0-100 km/h in 9”9; 1.6 TDI 95 CV: 181 km/h con cambio manuale e 180 km/h con cambio Dsg, 0-100 km/h in 12”0 e 12”4.