In attesa di vederla in anteprima al Salone di Los Angeles, i tecnici di Zuffenhausen stanno completando le prove di messa a punto della nuova serie di 911, sigla di progetto “992”.
È imminente l’anteprima della nuova generazione di Porsche 911: il modello, siglato in codice di progetto “992”, è atteso dal grande pubblico al Salone di Los Angeles, in programma dal 30 novembre al 9 dicembre nel complesso del Convention Center della metropoli californiana. Nel frattempo, il marchio di Zuffenhausen ha diffuso una serie di immagini che immortalano gli esemplari-laboratorio di Porsche 911 ottava generazione oggetto di una serie di test di resistenza, svolti dai tecnici della “Cavallina” nei quattro angoli della Terra ed alle prese con le condizioni climatiche e stradali più disparate: l’obiettivo è la redazione di un articolato archivio di informazioni sul comportamento dinamico dei veicoli-muletto in configurazione molto vicina a quella definitiva. La deadline del debutto di Porsche 911 in versione Model Year 2019 ne indica la messa su strada in Europa all’inizio del prossimo anno: è dunque possibile ipotizzare che i prototipi di Porsche 911-992 resi noti attraverso i primi scatti fotografici siano, come accennato, pressoché simili alla vettura che vedremo in circolazione a primavera 2019.
Le modalità di esecuzione dei test di resistenza per Porsche 911-2019 non rappresentano, a ben vedere, una novità in senso assoluto: dal freddo più intenso al caldo più estremo, dalle pianure ai deserti alle più elevate quote (il “picco” ai 4.300 m del Mount Evans, nel Colorado) con delta di temperature fino a 85°C tra i climi più freddi e quelli più caldi; ed ancora: dalle prove di circolazione nel caotico traffico cittadino – la massima elasticità di risposta della vettura è, da sempre, uno dei punti di forza per Porsche 911 – ai giri lanciati in circuito (l’anello ad alta velocità di Nardò, in Puglia, di proprietà Porsche dove vi ha sede il Nardò Technical Center, per il controllo della risposta del veicolo alle massime velocità consentite dalle diverse versioni di Porsche 911; e l’immancabile “puntata” al Nurburgring, ideale per la verifica del comportamento combinato di motore, trasmissione, freni e telaio): tutto ciò, comunicano i tecnici di Zuffenhausen, fa parte del “tradizionale” bagaglio di expertise Porsche, qui indirizzato altresì al corretto funzionamento dei “Nuovi sistemi di assistenza alla guida e di connettività estesa”.
Occorre tenere conto, come in effetti osserva Andreas Proebstle, Project manager 911, che “Oltre alle sue eccezionali prestazioni è l’idoneità della 911 ad un uso quotidiano che ha sempre collocato questo modello in una classe a parte: ed ecco perché abbiamo testato il veicolo sotto tutte le condizioni e in ogni tipo di clima e regione. Tutto deve funzionare in modo impeccabile, dal gruppo motopropulsore ai fluidi, ai sistemi, ai processi operativi e ai display. E’ l’unico modo in cui possiamo essere certi che il veicolo sia in grado di viaggiare in tutte le regioni del mondo senza guasti”; oltre a questo, i riflettori degli ingegneri Porsche sono stati puntati su mercati “particolari” per l’azienda tedesca, quali gli Stati del Golfo nel medio oriente, o i Paesi del nord Europa e la Russia.
L’obiettivo è chiaro: offrire la proverbiale versatilità di funzionamento (idonea, cioè, anche nel quotidiano traffico urbano nonostante le proprie caratteristiche da sportiva pura) accanto a possibilità prestazionali via via più ampie, che a seconda delle versioni avvicinano sempre più le performance di Porsche 911 a quelle delle più potenti supercar.
Relativamente all’impostazione del corpo vettura, che è quanto è possibile osservare dalle immagini mese a disposizione da Porsche, l’ottava generazione di 911 – attesa al debutto nelle due configurazioni “Carrera” e “Carrera S” entrambe in declinazione Coupé ed entrambe equipaggiate con la classica unità motrice 3.0 a sei cilindri boxer (nei prossimi giorni sarà possibile conoscere dettagli più precisi in merito alla relativa impostazione meccatronica) – mette in evidenza, all’anteriore, un’immagine un po’ più “massiccia” per lo scudo-paraurti (si notano anche nuove, e più ampie, feritoie di raffreddamento e flusso aerodinamico); lateralmente, un profilo più accentuato alle modanature sottoporta e passaruota notevolmente più larghi, con tutta probabilità frutto dell’esigenza di montaggio di pneumatici dalla sezione maggiorata. Al posteriore, la parte più “delicata” nello stile di Porsche 911 in quanto caratteristica di questo modello da cinquantacinque anni, la nuova “992” mette in evidenza un importante “upgrade” alla classica griglia di raffreddamento motore, un alettone (mobile) totalmente ridisegnato e una fascia orizzontale unica per la fanaleria a Led; specularmente al “muso”, anche “in coda” Porsche 911 2019 dovrebbe portare in dote un nuovo disegno per il paraurti, nel quale fra l’altro verranno integrati (all’interno di un profilo specifico) i terminali di scarico.
Le anticipazioni, per il momento, si fermano qui: “bocche cucite”, ad esempio, riguardo al layout abitacolo. È tuttavia possibile un restyling per la consolle centrale, in modo da armonizzarvi l’installazione di un nuovo modulo infotainment. Vedremo, in ogni caso, nei prossimi giorni.
Relativamente ai sistemi di propulsione, nei quali le nuove tecnologie elettrificate rappresentano una “voce” scritta a caratteri cubitali nei taccuini delle priorità da parte dei big player (Porsche compresa), gli appassionati attendono conferma in merito a nuove varianti “eco friendly” di Porsche 911: non tanto 100% elettrico (appannaggio, in questo caso, di Taycan, il primo modello Porsche ad alimentazione elettrica destinato alla produzione in serie, derivato nella propria filosofia di progetto da Mission E ed il cui debutto commerciale è fissato per il secondo semestre del 2019: qui un nostro approfondimento), quanto ibrido. Una dichiarazioine di intenti era stata avanzata in tal senso, la scorsa primavera, dall’amministratore delegato Porsche Oliver Blume: una Porsche 911 elettrica non dovrebbe essere sviluppata, mentre potrebbe esserci spazio per una declinazione ibrida benzina-elettrico.