Il SUV da 510 CV sviluppato dal “tandem” Stoccarda-Affalterbach ha battuto, per 2”3, il precedente primato del pari potenza Alfa Romeo Stelvio.
Dopo Alfa Romeo, è l’ora di Mercedes: la caccia al primato sulla classicissima Nordschleife, l’anello nord del Nurburgring i cui 20,854 km sono fra quelli più famosi al mondo (e lo dimostrano i continui record conquistati sul tormentatissimo tracciato che l’anno scorso ha festeggiato i novant’anni dall’inaugurazione) ha un nuovo nome. Anzi, un nuovo “simbolo” da scrivere nel proprio carnet dei record.
Si tratta della Stella a Tre Punte, che nelle scorse ore ha ottenuto il primato nella categoria SUV con il poderoso GLC 63S AMG 4Matic+: un risultato che surclassa, nel “segmento” di appartenenza, il precedente record ottenuto da una delle Case rivali di Mercedes: appunto, Alfa Romeo, la quale con Stelvio Quadrifoglio lo scorso settembre aveva fatto fermare i cronometri su 7’51”7.
Ddati alla mano, il responso ufficiale del giro da primato sulla Nordschleife da parte di Mercedes GLC 63S AMG 4Matic+ , guidato per l’occasione dall’ingegnere capo di AMG Markus Hofbauer, è 7’49”369: “crono” rilevato dagli esperti di “Wige Solutions” e confermato dalla firma di un notaio che ha certificato il record. Come dire due secondi e quasi tre decimi più rapido di Alfa Romeo Stelvio. Del resto, entrambi i modelli possiedono caratteristiche in parte simili: la potenza, ad esempio, è la stessa (510 CV); mentre la forza motrice è leggermente superiore in GLC 63S AMG 4Matic+: 700 Nm di coppia massima, “contro” i 600 Nm erogati dalla versione alto di gamma della famiglia SUV di Alfa Romeo. Il peso, nonostante due cilindri in più (V8 “contro” V6), è peraltro inferiore, seppure di poco più di 50 kg, nel super-SUV di Stoccarda. Quest’ultimo, dal canto suo, porta in dote il set di sospensioni ad aria adattive, il sistema di trazione integrale 4Matic+ con distribuzione autonoma della coppia motrice ed il differenziale posteriore autobloccante (“gruppo” messo a punto dai tecnici di AMG Performance) e l’impianto frenante carboceramico.
Dopo le performance fatte registrare da Alfa Romeo e Mercedes (alle quali, va detto, si può aggiungere il primato nella categoria SUV a sette posti riportato lo scorso giugno da Skoda Kodiaq RS in versione pre-serie: il nuovo maxi Sport Utility 2.0 BiTD di Mlada Boleslav da 240 CV sovralimentato con doppio turbocompressore, condotto dalla “pilota di casa” Sabine Schmitz, aveva fermato i cronometri su un tempo di 9’29”84), i riflettori degli appassionati di record sulla Nordschleife rimangono puntati sul “nuovo che avanza”. Segnatamente, all’orizzonte potrebbe profilarsi un rinnovamento della “sfida” con Lamborghini Urus, il mega-SUV di Sant’Agata Bolognese per il quale già nei mesi scorsi, dunque durante la fase di ingresso ufficiale sul mercato, si vociferava di un prossimo “attacco al Nurburgring”: il marchio emiliano è, in effetti, detentore del primato al “Ring”, registrato lo scorso luglio da una Aventador LP770-4 SVJ condotta dal driver ufficiale Marco Mapelli. Per non parlare – a titolo di ipotesi, ma non è detto che ciò non avvenga – della variante ibrida del SUV di Zuffenhausen, ovvero Porsche Cayenne Turbo S E-Hybrid. Staremo a vedere.