Tra le molte tecnologie “profetizzate” dal romanziere francese c’era l’idea di auto elettrica e di fuel cell a idrogeno.
Tra le molte tecnologie “profetizzate” dal romanziere francese c’era l’idea di auto elettrica e di fuel cell a idrogeno.
Nel giorno in cui Google celebra l’anniversario della nascita di Jules Verne, non si può non ricordare la sua straordinaria capacità di anticipare tecnologie che verranno introdotte solo decenni dopo la sua morte o che ancora oggi appartengono al futuro. A sorprendere è anche il livello di dettaglio delle applicazioni descritte, quasi attingesse da una fonte visionaria che gli forniva informazioni precise sui progetti del futuro.
Tra le molte “profezie” di Verne, una ha attirato la nostra attenzione più di altre, se non altro per la sua estrema attualità: la sua idea di auto elettrica e di batterie efficienti. La fervida immaginazione dello scrittore aveva partorito veicoli elettrici silenziosi, per nulla inquinanti e persino più facili da usare dei veicoli a combustione che si sarebbero sviluppati di lì a qualche anno. Per dare un’idea, nelle prime auto a benzina era necessario regolare la valvola a farfalla, l’anticipo dell’accensione, pompare sull’acceleratore e far girare il motore con una manovella: nell’idea di auto elettrica immaginata da Verne bastava girare una chiave e premere l’acceleratore (per rallentare, era sufficiente rilasciare).
L’altro aspetto interessante riguarda le batterie: lo scrittore ipotizzava degli efficienti accumulatori al sodio, che nel romanzo “Ventimila leghe sotto i mari” alimentavano il sottomarino Nautilus (anch’esso un altro esempio di “veggenza tecnologica”) e prefiguravano applicazioni del secolo successivo. Inoltre, Verne aveva pensato a batterie di dimensioni contenute che non penalizzassero troppo i consumi e l’efficienza dei mezzi su cui erano montate: da notare che si tratta degli stessi problemi che oggi devono risolvere i tecnici nel progettare le prime auto elettriche in commercio da qualche mese.
Ma nei manoscritti di Verne si trova traccia anche di una primordiale ma ancor oggi futuribile alimentazione a idrogeno, che appare per la prima volta ne “L’isola Misteriosa” del 1874. Qui l’ingegnere Cyrus Smith profetizza incredibilmente il funzionamento delle attuali (e future) fuel cell a idrogeno: “Io credo che l’acqua sarà un giorno impiegata come combustibile, che l’idrogeno e l’ossigeno di cui è costituita, utilizzati isolatamente o simultaneamente, offriranno una sorgente di calore e di luce inesauribili e di un’intensità che il carbon fossile non può dare. […] l’acqua è il carbone dell’avvenire”.[!BANNER]
A questo punto è lecito chiedersi come sarebbe oggi il mondo dell’auto se nel secolo scorso si fosse investito per rendere applicabili le rivoluzionarie idee di Jules Verne, almeno quanto si è investito per diffondere l’uso dei combustibili fossili.