Il debutto agonistico di Bruce McLaren, i primi successi in F1, Indy e Can-Am, la vittoria a Le Mans 1995: tre momenti-chiave per Woking celebrati da MSO in una edizione limitata.
Una nuova serie speciale è pronta ad arricchire il già prolifico “parterre” delle proposte McLaren, che in virtù delle possibilità di personalizzazione offerte dalla Divisione MSO-McLaren Special Operations offre, da tempo, ai propri clienti ventagli di allestimento “ad personam” pressoché illimitati. E questo vale tanto per gli acquirenti finali quanto per le concessionarie del marchio di Woking – attualmente al centro di un notevole piano di sviluppo operativo, destinato a concretizzarsi gradualmente, in un’ottica a medio-lungo termine, nel programma “Track25” e, più nell’immediato, attraverso il “lancio” della hypercar Speedtail, nello sviluppo della edizione-racing Senna GTR e nella recentissima anticipazione relativa a 720S Spider -, i quali possono ricorrere alle configurazioni artigianali MSO per la creazione di esemplari “su misura” (singoli acquirenti) oppure piccole serie su ordinazione (gli showroom).
A quest’ultima categoria appartiene l’inedita lineup Racing Through the Ages, che viene resa nota in queste ore dai vertici di Woking attraverso un dettaglio degli allestimenti ed una carrellata di immagini che ne accompagnano la presentazione.
Si tratta, più nello specifico, di tre versioni speciali per McLaren 570S Coupé e 570S Spider: il rispettivo allestimento è stato commissionato appositamente agli artigiani McLaren Special Operations dalla concessionaria McLaren di Beverly Hills.
Tre “special” in omaggio alla storia McLaren nelle competizioni
Il filo conduttore è, in questo caso, uno di quelli cari agli enthusiast della produzione di Woking (ma anche di appassionati di modelli supersportivi “tout court”): tre tematiche di configurazione “Muriwai”, “Papaya Spark” e “Sarthe Grey”) in omaggio ad altrettante fasi di rilievo nella articolata storia McLaren nelle competizioni; a questo principio si rivela una base di sviluppo comune: un esclusivo alettone supplementare posteriore, frutto di un progetto ad hoc svolto da McLaren Special Operations, l’adozione del “kit” MSO Defined Black Pack, di un set di cerchi dal disegno a dieci razze, a finitura forgiata e verniciati in nero lucido, di un impianto di scarico in titanio che fa parte del catalogo MSO Defined Titanium SuperSports e dell’apposizione, al corpo vettura, di motivi grafici che si ispirano alle versioni GT4.
In totale sono sei gli esemplari di 570S Coupé e 570S Spider che verranno realizzati. Una curiosità: attraverso l’”operazione Racing Through the Ages”, lo showroom McLaren di Beverly Hills risulta ora essere il… miglior cliente (per numero di “special editions” ordinate) per Woking.
McLaren 570S Muriwai: ispirata agli esordi di Bruce McLaren
Per il significato del nome, MSO si è ispirato all’esclusiva tinta carrozzeria “Muriwai White”, colorazione che ricorda i riflessi di bianco e azzurro delle onde che si infrangono sul litorale della località costiera di Muriway (Nuova Zelanda): un ricordo di particolare rilievo per la factory di oltremanica, il cui fondatore Bruce McLaren decise di ribattezzare così la propria abitazione che si fece edificare a Woking, dai muri bianchi e dalle persiane azzurre. Lo stesso indimenticato campione-costruttore neozelandese, del resto, teneva particolarmente a questo nome, in quanto fu proprio lungo la spiaggia di Muriwai che egli, nel 1952 ed all’età di quindici anni, debuttò nelle competizioni al volante di una vecchia Austin Seven “Ulster” precedentemente restaurata e preparata per l’impiego sportivo dal padre, Les McLaren, proprietario di un’officina con annessa stazione di servizio a Remuera, nel distretto di Auckland. La nuance di colore Muriwai White per l’omonima “special” di due unità McLaren 570S Coupé e 570S Spider si estende lungo l’intera superficie del corpo vettura, fino all’alettone posteriore in cui, a ricordo del simbolo-portafortuna di Bruce McLaren, viene collocato il monogramma “Speedy Kiwi” nel tradizionale Orange McLaren.
Serie speciale Papaya Spark: celebra i successi negli anni 60 e 70
L’origine creativa della particolarissima configurazione cromatica “Papaya Spark” per i due successivi esemplari di McLaren 570S Coupé e 570S Spider Racing Through the Ages va individuata come tema evolutivo della tinta di carrozzeria “Papaya” che venne scelta da Bruce McLaren per la colorazione delle proprie vetture realizzate dalla seconda metà degli anni 60 fino all’inizio degli anni 70 (epoca nella quale esigenze di sponsorizzazione richiesero un radicale mutamento dei colori) per le categorie F1, Indy e Can-Am: una manciata di stagioni nelle quali i modelli “Speedy Kiwi” vennero progettati e portati in gara, oltre che da Bruce McLaren, dal connazionale Dennis Hulme – soltanto per citare due dei nomi di maggiore rilievo dell’epopea eroica per la factory – nella massima Formula, sui catini e sugli “stradali” di oltreoceano e nei circuiti USA e canadesi della serie Can-Am in cui McLaren fece incetta di vittorie. Il tema “Papaya Spark”, peraltro ripreso quest’anno per la monoposto F1 MCL33 a motore Renault portata in gara dal “neopensionato” Fernando Alonso e dal giovane fiammingo Stoffel Vandoorne, si abbina alla colorazione in Burton Blue per l’alettone posteriore. Anche nel questo caso di McLaren 570S Papaya Spark, l’omaggio è ai tradizionali spoiler nel caratteristico blu delle vetture da corsa dell’epoca.
Sarthe Grey: omaggio alla vittoria a Le Mans
Nella storia sportiva di McLaren, resta da più di vent’anni scritta a caratteri cubitali la vittoria ottenuta alla 24 Ore di Le Mans 1995: un successo non soltanto agonistico, ma anche di immagine per la factory di Woking, che alla “maratona” di quell’anno ottenne il primo, terzo, quarto, quinto e tredicesimo posto; tanto che la stessa recentissima Speedtail si rifà, nella propria filosofia di progetto, alla storica GTR del 1995. A sua volta, vi si ispirano le due unità di 570S Coupé e 570S Spider della “limited edition” Racing Through the Ages: lo mette in evidenza, in questo senso, la tinta carrozzeria Sarthe Grey messa a punto da MSO, ed arricchita da due iscrizioni “24 Heures du Mans – Winner 1995” che fanno bella mostra di se sulle fiancatine laterali dell’alettone posteriore.