Fca, Manley: gli investimenti per l’Italia saranno rivisti dopo l’ecotassa

Francesco Giorgi
15 Gennaio 2019
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Fca, Salone di Detroit 2019: Mike Manley presenta il nuovo Ram 3500 Heavy Duty

Al Salone di Detroit, il neo-AD Fca punta i riflettori sulla possibilità di introdurre modifiche al piano industriale da 5 miliardi 2019-2021: in poche settimane, il panorama di mercato è cambiato.

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Il maxi programma di investimenti Fca per l’Italia verrà rivisto. “Non stoppato”, secondo le parole dell’amministratore delegato Fiat-Chrysler Automobiles, Mike Manley, intervenuto nelle scorse ore all’apertura ufficiale del Salone di Detroit 2019 ad accompagnare la presentazione di Ram 3500, di fatto unica novità del Gruppo al NAIAS (qui la nostra panoramica sulla rassegna, che resterà in programma fino a domenica 27 gennaio); tuttavia, avverte il numero uno dell’”asse Torino-Detroit”, gli stanziamenti finanziari resi noti nelle scorse settimane (il piano industriale al 2021: qui il nostro approfondimento) potranno essere interessati da una serie di modifiche “in corso d’opera”, motivate dai “Cambiamenti nelle condizioni di mercato generati dalle nuove iniziative”.

In particolare, il riferimento è tutto alla recentissima introduzione della ecotassa, contenuta nella legge di bilancio 2019 che prevede una serie di sovrapprezzi, a fasce crescenti, sull’importo di vendita delle nuove autovetture a partire da 110 g/km di emissioni (ma prevede altresì un incentivo – ecobonus – per gli autoveicoli aventi emissioni di CO2 da 70 g/km a scendere ed aventi un prezzo di listino fino a 45.000 euro IVA esclusa, o 55.000 euro IVA compresa).

Revisione degli investimenti Fca: più avanti i dettagli

La dichiarazione di Mike Manley (“Il piano di investimenti si trova, in questo momento, in fase di revisione”) sarà dettagliato più avanti: al momento, il nuovo CEO Fca ne ha annunciato una verifica; prossimamente, si conosceranno le modalità più nello specifico.

Alla luce delle recenti dichiarazioni dei “piani alti” Fiat-Chrysler Automobiles, in ogni caso, l’esternazione del successore di Sergio Marchionne non va interpretata come una sorpresa in senso assoluto: a metà dicembre, dunque nei giorni successivi al “terremoto” suscitato in Italia dalle prime comunicazioni in merito all’arrivo del “bonus malus” sull’acquisto delle nuove autovetture in funzione dei valori di emissione di CO2 – provvedimento più volte modificato, fino a giungere all’attuale stesura che entrerà in vigore il 1 marzo 2019 e resterà in attuazione fino al 31 dicembre 2021), il responsabile delle attività Fca per l’area EMEA, Pietro Gorlier in una lettera inviata alla presidenza del Consiglio regionale del Piemonte in previsione di un incontro – poi non avvenuto -, aveva manifestato preoccupazione relativamente alle conseguenze che l’ecotassa potrebbe avere sulle dinamiche di mercato già da quest’anno: in particolare, Gorlier faceva riferimento alle “Previsioni di mercato più aggiornate e sulle normative attuali” su cui Fca ha elaborato il proprio programma industriale per l’Italia al 2021.

Fca, piano industriale 2019-2021: cosa prevede

Il piano di investimenti prevede, per il triennio 2019-2021, lo stanziamento di 5 miliardi di euro da destinare all’aggiornamento degli impianti di produzione italiani in funzione del lancio di nuovi modelli, con una rinnovata (quanto necessaria, alla luce delle strategie già in fase di attuazione da parte di altri big player del comparto automotive) attenzione verso i sistemi di propulsione elettrificata: su tutti, Fiat 500 BEV, la variante 100% elettrica di Fiat 500 che verrà prodotta a Mirafiori e costituirà la di diamante (anche in termini simbolici) di dodici nuove varianti di modello che possiederanno un sistema di propulsione a basse (o del tutto assenti) emissioni. Ne farebbero parte anche alcune novità ad alimentazione ibrida plug-in: Jeep Renegade PHEV, che verrà prodotta nelle linee di montaggio di Melfi (PZ), così come Jeep Compass PHEV; la stessa Renegade “ricaricabile” costituirà “base di partenza” anche per Fiat 500X PHEV; nonché la variante ibrida di Fiat Panda, anch’essa attesa sul mercato.

La piena occupazione come obiettivo

Occorre considerare, in un più ampio scenario globale per Fca, che i programmi rivolti all’Italia per il 2021 sono una parte del piano industriale al 2022 reso noto da Sergio Marchionne al Capital Markets Day dello scorso 1 giugno ed esso stesso successivamente “riveduto e corretto”: sul tavolo ci sono lo sviluppo di nuovi modelli, l’attenzione alle nuove tecnologie di elettrificazione così come in materia di guida autonoma ed auto connessa, e – alla luce dei più recenti asset di mercato – le tensioni commerciali in atto e la generale diminuzione delle vendite, che non interessa soltanto l’Europa ma anche la Cina. In questo senso, come indica in queste ore un approfondimento pubblicato da La Stampa, sulla “revisione” del piano di investimenti 2019-2021 previsto per l’Italia si metterà mano anche al progetto di piena occupazione negli impianti Fca italiani entro il 2021: stante lo studio dei programmi effettuato prima che l’ecotassa trovasse introduzione, da allora – sebbene siano trascorse soltanto alcune settimane – “Il contesto è cambiato”. Dunque, se ne saprà di più quando tutti i dettagli verranno resi noti.

Manley: ottimista sulla domanda pickup

Se “da noi” il fulcro dell’intervento di Mike Manley è tutto per la revisione del piano industriale 2019-2021 che riguarda le attività in Italia, in un contesto più ampio le osservazioni del neo-AD di Fca al suo esordio al NAIAS in qualità di amministratore delegato Fiat-Chrysler Automobiles sono improntate – come riporta IlSole 24Ore – ad un certo ottimismo, in particolare – riallacciandosi alla presentazione dell’heavy duty Ram 3500 – nei confronti della domanda di pickup truck a marchio Ram sui mercati di oltreoceano. Qualche dubbio, al contrario, viene sollevato in merito agli scenari europei nei prossimi mesi a causa della Brexit.

Alleanza Volkswagen-Ford: “Non ci preoccupa”

Sotto i riflettori del NAIAS 2019, i dettagli in merito all’atteso “disco verde” all’alleanza strategica tra Volkswagen e Ford, uno dei temi centrali del Salone di Detroit di quest’anno. “Le partnership sono sempre esistite, ed in qualsiasi angolo del mondo. Del resto, ne sapremo di più soltanto nei prossimi giorni. Tuttavia non sono preoccupato se vengono fatte nascere delle alleanze: anch’io ne ho”.

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