Bastano 800 CV per ottenere lo scettro di “re dei SUV” più potenti? A quanto pare sì: il tuner tedesco Manhart ha ricavato oltre il 20% di cavalleria in più dal super-Sport Utility del Toro. Ecco come.
La sfida a colpi di “cavalleria” per accaparrarsi l’ufficioso titolo di “SUV più potente del mondo” vede, in queste ore, la presenza di Manhart. La factory di Wupperthal, da sempre specializzata nella gamma Bmw, questa volta fa uno strappo alla propria regola: messa da parte per un momento la produzione del marchio bavarese, presenta la propria ultima esecuzione (in ordine di tempo), allestita su base Lamborghini Urus, l’”hyper—Sport Utility” di Sant’Agata Bolognese dalla maxi potenza (650 CV) e dal prezzo di vendita altrettanto elevato (210.000 euro).
Si tratta di Lamborghini Urus 800, progetto che il tuner tedesco ha sviluppato in partnership con i tecnici moscoviti di TopCar Design, azienda dedicata alla produzione di bodykit ed accessori in fibra di carbonio per modelli di altissima gamma.
Nel dettaglio, il programma “800” per Lamborghini Urus by Manhart intende mettersi in diretta concorrenza con la poderosa Jeep Grand Cherokee Trackhawk, il mega-SUV del marchio-simbolo per l’offroad Made in USA che con 717 CV detiene, attualmente, il primato in fatto di potenza nel segmento Sport Utility.
Come dire: con 650 CV da parte di Urus, di potenza ce ne sarebbe (e a dire il vero ce n’è) abbastanza per entusiasmarsi; tuttavia, il tuner tedesco ha pensato che l’immagine del SUV di Sant’Agata Bolognese, per quanto tecnologicamente avanzato, può prestarsi ad un sostanzioso “upgrade”, tanto in termini di affinamento aerodinamico quanto relativamente all’impostazione meccatronica. Il risultato, dati alla mano, è un “mostro” da 800 CV (801 CV, per la precisione: ma quel “cavallo” in più non è che un dettaglio…) e 980 Nm di coppia massima sprigionati dall’unità 4.0 V8 biturbo. Come dire: la potenza di un’Abarth 595 T-Jet (e anche qualcosina in più) oltre i valori espressi dal modello di serie. Ed ecco spiegato il motivo della sigla “800”.
Per raggiungere questo risultato, Manhart ha provveduto alla sostituzione dell’impianto di sovralimentazione con una coppia di turbocompressori maggiorati, allo studio di un nuovo impianto di scarico che potesse provvedere ad una dinamica più fluida per i gas di scarico ed alla “obbligatoria” rimappatura della centralina di gestione (intervento, quest’ultimo, peraltro necessario tenuto conto dei nuovi valori espressi dall’elaborazione all’unità motrice): la somma dell’aggiornamento al “cuore” di Lamborghini Urus si concretizza, dunque, in un aumento di oltre il 20% di potenza e di forza motrice.
Per il corpo vettura, la scelta Manhart è andata, come accennato, ad un kit di affinamento aerodinamico messo a punto da TopCar Design: niente che stravolga il delicato equilibrio esteriore di Lamborghini Urus; è stato sufficiente aggiungere nuove “minigonne” sottoporta, nuovi accenti estetici, uno spoiler posteriore aggiornato nel disegno ed un diffusore ad hoc. Il tocco finale arriva dall’adozione di un set di cerchi da 21” abbinati a pneumatici Pirelli PZero. L’esemplare realizzato da Manhart con bodykit TopCar Design è regolarmente in vendita: immatricolato in Germania a luglio 2018, ha finora percorso 2.150 km. Il prezzo? Da urlo: 398.901 euro.