Ecco come una delle 1.270 leggendarie roadster 5.7 V10 da 612 CV prodotte dal 2003 al 2006 è stata completamente ricostruita, e personalizzata, da Porsche Classic.
Fu una meteora nel firmamento delle supercar: 1.270 esemplari ne vennero prodotti, fra il 2003 ed il 2006; e per gli enthusiast del mondo-Porsche, è anche per questo – ma non solo – un modello chiave per le più recenti evoluzioni tecnologiche messe in atto dai tecnici di Zuffenhausen. Sebbene Porsche Carrera GT, “hyper-roadster” a tettuccio rigido amovibile equipaggiata con una poderosa unità motrice da 5,7 litri (5.663 cc) con architettura a 10 cilindri a V e 612 CV di potenza (il sistema di propulsione più grande e più potente fino a quell’epoca prodotto da Porsche per un modello “stradale”) portasse in dote soluzioni tecnologiche all’avanguardia – ampio ricorso alla fibra di carbonio, freni carboceramici, sistema di fissaggio “racing” a monodado per le ruote, come successivamente introdotto sui modelli 911 GT3 e 911 GT3 RS, il disegno del corpo vettura che avrebbe poi fornito numerosi spunti per lo sviluppo della lineup Boxster di seconda generazione -, Porsche Carrera GT rappresenta tutt’oggi un esempio di vettura “da guidare”. Ovvero: nessun ricorso alle decine di sistemi di regolazione e di settaggio della dinamica del veicolo che oggi fanno bella mostra di se a bordo di modelli di alta gamma (e che già allora iniziavano ad equipaggiare le vetture di connotazione “spinta”); ma neanche la presenza di sistemi di infotainment né di tablet a dominare l’abitacolo: soltanto una marcata immagine “corsaiola”, e destinata a mantenere il proprio fascino inalterato nel tempo.
Tutto ciò sarebbe sufficiente per entusiasmarsi; tuttavia, un (facoltoso) collezionista americano non deve averla pensata così: ed ecco come, rivolgendosi al servizio Porsche Classic – Divisione del marchio di Zuffenhausen, guidata da Uwe Makrutzki, specializzata nel restauro dei modelli Porsche la cui produzione sia terminata da più di dieci anni (da Porsche 356 alla VW-Porsche 914, dalla “prima supercar” 959 alla dinastia Porsche 911 fino alla serie “996” compresa, così come tutti i modelli a quattro cilindri ed otto cilindri 924, 928, 944 e 968 e Boxster “986”) – ha potuto coronare il proprio desiderio di far tornare l’esemplare di Porsche Carrera GT del 2003 in proprio possesso totalmente ricondizionato; e, in più, personalizzato sulla base di specifiche richieste: anche questo è un servizio che gli artigiani restauratori di Porsche Classic sono in grado di assicurare al cliente.
La Porsche Carrera GT è stata, quindi, totalmente smontata, per far sì che ogni singolo componente potesse essere controllato e, nel caso, sottoposto a miglioria, riparato oppure sostituito ex novo. Nel dettaglio, è sufficiente tenere conto che soltanto per i componenti in fibra di carbonio i lavori hanno richiesto ben 350 ore di manodopera, necessarie a farli tornare all’originale splendore. Per non parlare, poi, dell’operazione di completo smontaggio del gruppo propulsore (l’unità 5.7 V10 da 612 Cv viene abbinata ad un cambio manuale a sei rapporti), così come degli interni e del telaio, e la loro revisione totale.
A vettura smantellata”, c’era l’occasione per procedere ad una serie di modifiche. Per la tinta carrozzeria, è stata scelta una colorazione “Oak Green Metallic”, che faceva parte della tavolozza di nuance della produzione Porsche 911 negli anni 70; i cerchi in lega di magnesio, dal canto loro, hanno ricevuto – eccezion fatta per il bordo laterale, rifinito in argento puro a sua volta protetto da un inedito materiale che ne evitasse l’ossidazione – una verniciatura in oro.
Una volta terminata, la vettura ha vissuto una personale “passerella”, su invito di Porsche Cars North America, presso il Porsche Experience Center di Atlanta, di fronte ad un gruppo selezionato di 100 ospiti invitati, fra i quali ovviamente sedeva orgoglioso il proprietario della vettura, adesso davvero “più unica che rara” e che potrebbe a buon diritto fregiarsi del titolo di “Porsche Carrera GT Continuation”.