Biciclette contromano e “davanti” agli altri veicoli ai semafori ed agli stop; 150 km/h sulle autostrade a tre corsie; divieto di fumo in auto; parcheggi rosa: le novità in esame alla Commissione Trasporti della Camera.
Una viabilità urbana più “amica” dei ciclisti, per i quali presto potrebbero essere messe a disposizione alcune misure di tutela, con un occhio alla sicurezza di chi si sposta a pedali e, di pari passo, alla relativa salute. Sono alcune delle modifiche al Codice della Strada proposte nelle scorse ore dalla maggioranza giallo-verde in Parlamento (in particolar modo, i firmatari sono il pentastellato Emanuele Scagliusi ed Alessandro Modelli per la Lega) rivolte ad una ridefinizione delle regole circolatorie per le biciclette. E in più si torna a parlare di aumenti ai limiti di velocità nelle autostrade, seppure a determinate condizioni. Ma andiamo con ordine.
Codice della Strada: le novità per le biciclette
Più in dettaglio, il testo di legge – nelle prossime ore si conosceranno gli esiti delle audizioni in Commissione Trasporti alla Camera – prevede un sostanzioso snellimento in materia di circolazione per i ciclisti: in primo piano c’è, infatti, la richiesta che le biciclette, nelle aree dei centri abitati con limite di velocità di 30 km/h, possano andare contromano, “A prescindere dalla larghezza della carreggiata e dalla massa dei veicoli autorizzati al traffico”, si legge nella proposta di modifica. Una novità che non manca di suscitare discussioni, soprattutto perché – al di là dell’effettivo beneficio che ne potrebbe derivare per i ciclisti – ad una prima occhiata il termine “contromano” può obiettivamente suscitare perplessità. A ribadire la bontà di tale misura, viene in soccorso la puntualizzazione che tale provvedimento è stato sperimentato in alcuni Paesi – su tutti: Regno Unito, Belgio e Olanda; come dire tre delle Nazioni più “avanzate” nelle politiche a sostegno della bicicletta – e che, secondo alcuni studi, non provoca alcun aumento di incidenti stradali.
Sempre a proposito di biciclette: in discussione alla Commissione Trasporti c’è anche la possibilità di circolare nelle “corsie gialle” (ovvero quelle riservate a taxi, bus, veicoli di soccorso e di emergenza e veicoli autorizzati), di poter parcheggiare all’interno di aree comunali predisposte ad hoc così come su marciapiedi e nelle aree pedonali, e l’istituzione di una “striscia di arresto avanzata”, in corrispondenza di semafori e “stop”, in modo da consentire ai ciclisti la priorità sui veicoli a motore negli incroci dove vige l’obbligo di fermarsi per dare precedenza ed ai semafori, senza quindi essere costretti ad “incolonnarsi” più a destra possibile dietro alle vetture in coda. Tutto ciò, motiva la modifica al Codice della Strada, andrebbe a vantaggio degli stessi pedalatori, in maniera da non far loro respirare i gas di scarico degli altri veicoli. La proposta della “doppia linea” (una, più avanzata, per le bici; la seconda, arretrata, per tutti i veicoli a motore) trae origine anche in questo caso da esperienze estere (Olanda fra gli altri) dove già si attua la precedenza alle biciclette agli stop ed ai semafori. In ogni caso, tanto quest’ultima proposta di modifica quanto la possibilità di circolare contromano nelle zone urbane con limite a 30 km/h viene, specificano i relatori, demandata alle amministrazioni locali, tramite ordinanza comunale che deve darne specifica segnalazione mediante un apposito pannello.
Rimanendo in ambito “due ruote eco friendly” ma… eliminando i pedali ed aggiungendo un motore “zero emission”, si propone di estendere alle moto elettriche la possibilità di circolare in autostrada; e, sempre per i motociclisti (ma in questo caso tenendo in considerazione l’intera categoria), la discussione delle proposte di modifica al Codice della Strada verte l’opportunità di aggiungere l’obbligo di equipaggiarsi con abbigliamento protettivo di sicurezza.
In autostrada a 150 km/h all’ora? Vediamo come e dove
Tornano inoltre all’”ordine del giorno” alcune proposte per gli automobilisti. Nello specifico, i riflettori sono nuovamente puntati sull’eventualità di portare i limiti di velocità sulle autostrade a 150 km/h (idea che lo stesso presidente della commissione Trasporti della Camera Alessandro Morelli aveva sottoposto in esame lo scorso autunno: qui il nostro approfondimento), sebbene ciò sia stabilito esclusivamente per alcuni tratti autostradali a tre corsie. La modifica è anch’essa in discussione.
Tuttavia – come messo in evidenza in queste ore da un approfondimento pubblicato da Il Messaggero – a contrapporsi ad una levata di scudi da parte di chi (è ad esempio il caso di Asaps, l’Associazione sostenitori e amici della polizia stradale, attraverso una dichiarazione del presidente Giordano Biserni raccolta da Adnkronos) individuerebbe in tale “concessione” un potenziale aumento degli incidenti stradali ed una possibile ricaduta in negativo sull’ambiente (maggiore velocità equivarrebbe, in linea teorica, ad un maggiore consumo e quindi a più emissioni nocive), l’ACI, attraverso il proprio coordinatore dell’Area Tecnica, è del parere che l’innalzamento dei limiti – ribadiamo: su determinati tratti ed a ben precise condizioni – “Non inciderebbe né sull’incidentalità né sulle curve di emissione di anidride carbonica”, in altre parole: “Non può pensare che più veloce voglia dire solo meno sicuro”, proprio in considerazione delle caratteristiche di progettazione dei tratti interessati. Quanto all’inquinamento, più che sulla velocità in termini assoluti, ad incidere maggiormente è “La regolarità dell’andatura”, ovvero: quanto più costante essa sia, tanto meglio sarà per le emissioni. E “voci” favorevoli si sollevano anche da parte di AISCAT e da parte di ANFIA, seppure quest’ultima in linea informale e senza sbilanciarsi in quanto, prosegue Il Messaggero, se ne attende la presenza in audizione alla Camera per giovedì mattina espressamente in merito alle proposte di modifica al Codice della Strada.
Si discute anche il divieto di fumo in auto
Last but not least, le possibilità di modifica al Codice della Strada in discussione alla Commissione Trasporti alla Camera – che, è opportuno ricordarlo, riunisce tutte le proposte avanzate negli ultimi mesi per affrontarle in una discussione unica: si tratta di un esame che, come puntualizza un approfondimento de IlSole 24Ore, può anche essere “Un espediente per prendere tempo in attesa di trovare un accordo politico”, anche registrando i pareri delle categorie interessate ad una specifica proposta e, nel caso, arrivare ad una conclusione che non necessariamente deve essere “a favore” – riguardano, fra gli altri, la possibilità di introdurre il divieto di fumare in auto “tout court” (non soltanto, quindi, nei casi in cui a bordo vi siano don ne in gravidanza e passeggeri minorenni); l’istituzione di “parcheggi rosa” a disposizione delle stesse donne in gravidanza, ed un inasprimento delle sanzioni (con immediata sospensione della patente) per chi venga pizzicato con il cellulare all’orecchio mentre è alla guida.