Per ampliare il ventaglio di accorgimenti sulla sicurezza che fanno capo alla strategia interna Vision 2020, i vertici di Goteborg annunciano un prossimo taglio (elettronico) alla velocità massima della propria gamma.
Sebbene non presente “in prima persona” all’imminente Salone di Ginevra (qui la nostra panoramica delle novità che vedremo alla prima grande rassegna europea, in programma da giovedì 7 a domenica 17 marzo), quanto attraverso il proprio ”spin-off” in chiave eco friendly Polestar (la attesa Polestar 2 ad alimentazione 100% elettrica, svelata in anticipo nei giorni scorsi), Volvo si segnala per un nuovo capitolo rivolto alla propria strategia di sicurezza “trasversale” Vision 2020, varata all’inizio del 2016 con l’obiettivo di giungere, entro due anni, alla totale assenza di vittime (né morti né feriti) nelle proprie autovetture che vengano coinvolte negli incidenti stradali.
Il capitolo-sicurezza è da lungo tempo un punto fermo nella mission del marchio di Goteborg, che istituì il primo passo giusto sessant’anni fa mediante l’introduzione, a bordo della propria gamma Amazon, delle cinture di sicurezza a tre punti. Sulla scorta della continua evoluzione in chiave “safety” per conducenti e passeggeri, è notizia di queste ore la futura volontà di limitare elettronicamente la velocità massima delle vetture a marchio Volvo a 180 km/h. Tale provvedimento, indicano i “piani alti” di Goteborg, prenderà il via proprio nel 2020, anno-chiave dei propri piani di totale sicurezza su strada.
La scelta dei vertici Volvo risale ovviamente ad una precisa analisi: sono milioni gli automobilisti che, ogni anno, vengono multati per eccesso di velocità. Di più: basandosi sui consuntivi NHTSA-National Highway and Traffic Safety Administration statunitense (l’Agenzia governativa USA corrispondente alla europea EuroNcap, e che come il “nostro” New Car Assessment Programme si incarica, fra gli altri compiti, della valutazione del grado di sicurezza offerto dagli autoveicoli di nuova produzione attraverso i crash test), oltreoceano l’eccessiva velocità avrebbe inciso per il 25% sul totale degli incidenti stradali (ricordiamo che, nella maggior parte degli Stati USA, i limiti di velocità son ben più “stretti” riguardo a quelli in vigore in Europa). Lo studio delle tecnologie di bordo, aggiornato al 2017, ha rilevato come oltre determinate velocità “I dispositivi di sicurezza installati nelle attuali autovetture, allo stesso modo dei sistemi ‘intelligenti’ di rilevazione, risultano non più sufficienti ad evitare il verificarsi di incidenti con lesioni gravi o, al peggio, conseguenze mortali – spiega Volvo – Anche per questo, nella maggior parte dei Paesi occidentali sussistono i limiti di velocità”. Una presa di posizione che potrebbe suscitare notevoli discussioni e, c’è da esserne sicuri, vedrà ancora una volta contrapposte le due correnti di pensiero “pro” limiti di velocità e “contro”, segnatamente in quest’ultimo caso una larga fascia di automobilisti tedeschi, come avevamo già avuto modo di descrivere in un nostro recente approfondimento sul “no” generalizzato di oltre la metà della Germania all’eventuale istituzione dei limiti di velocità sulle Autobahnen tedesche).
Va detto che, all’atto pratico, 180 km/h potrebbe rappresentare la classica soluzione che mette d’accordo tutti: adeguatamente “elevata” per consentire medie di crociera relativamente “rapide”, e ben al di sotto, cioè, di 130 km/h in vigore in Italia ed in altri Paesi europei, ma anche dei 120 km/h massimi consentiti, ad esempio, in Belgio, Spagna e Portogallo, Svizzera e nella stessa Svezia che, pur nel nuovo asset dell’azienda che fa capo al Gruppo cinese Geely, rappresenta sempre la madrepatria di Volvo; per non parlare della “ecologissima” Norvegia, attuale capofila europea in materia di diffusione dell’auto elettrica, in cui – anche per questioni climatiche – i limiti di velocità autostradali vengono prudenzialmente contenuti a 90 e 100 km/h. Si tratterebbe, quindi, oltre che di un limite “di sicurezza”, anche di una soglia volta a salvaguardare l’efficienza degli autoveicoli nelle sempre più “centrali” questioni di attenzione a consumi ed emissioni.
Parallelamente alla limitazione generale della velocità massima a 180 km/h per l’intera gamma, i tecnici Volvo sarebbero all’opera nello studio di un sistema che, intervenendo sui dispositivi di geolocalizzazione del veicolo, ne limiti automaticamente la velocità all’approssimarsi di aree particolarmente delicate, quali scuole ed ospedali. Sui taccuini delle priorità dei vertici Volvo, c’è l’opportunità di avviare una concreta discussione in merito all’adozione, sugli autoveicoli di nuova generazione, di sistemi che “Modifichino determinati comportamenti nel conducente, per evitare eccessive velocità, distrazione ed intossicazione: intendiamo iniziare un dibattito sulla necessità che le stesse Case auto abbiano non soltanto il diritto, ma anche addirittura l’obbligo, di equipaggiare le vetture con tali strumenti tecnologici. Al momento non possediamo una risposta definitiva, tuttavia crediamo che dovremmo prendere le redini di tale discussione e renderci pionieri del dibattito”.
Sarà interessante conoscere la progressione di questo tavolo di lavoro. Una data viene già fissata: il prossimo 20 marzo, in cui Volvo presenterà, in un meeting che si terrà a Goteborg, alcune idee destinate ad affrontare i problemi di distrazione ed intossicazione alla guida.