Il “new deal” elettrificato Aston Martin avviene alla principale rassegna cinese: Rapide E debutterà sul mercato entro fine 2019, a tiratura limitata. 610 CV e tre modalità di ricarica. Tutti i dettagli.
Per il vernissage del proprio “nuovo corso” all’insegna della e-mobility, Aston Martin sceglie l’imminente Salone di Shanghai 2019: un’anteprima che va di pari passo con l’importanza dell’auto elettrica nel mercato-chiave cinese, che nonostante recenti segnali di decrescita a livello di vendite rimane fra quelli di primo piano in ottica mondiale.
Aston Martin Rapide E, superberlina 100% elettrica (qui il nostro approfondimento dei mesi scorsi) che rappresenta il debutto del marchio di Gaydon nel settore dell’auto “zero emission”, rappresenta appieno la vision a suo tempo illustrata dai vertici dell’azienda di oltremanica: per il suo ingresso fra le auto elettriche, non è stato scelto, ad esempio, un SUV come nel 2018 ha fatto Jaguar, bensì una vettura dalle linee più “tradizionali” e, quindi, in linea con l’immagine sportiva Aston Martin. Già anticipate le modalità di ingresso di Aston Martin Rapide E sul mercato (la cui produzione, è confermato, avverrà nei nuovi impianti gallesi di St Athan, dove si procederà all’assemblaggio della nuova lineup elettrificata Aston Martin Lagonda): il debutto commerciale è previsto da fine 2019, con un monte-produzione volutamente limitato a 155 unità. Prezzi e dotazioni verranno resi noti più avanti.
Powertrain: c’è la collaborazione con Williams
Prima di procedere con l’analisi del corpo vettura, è essenziale porre sotto i riflettori la componente di alimentazione, la più importante “voce” nel capitolato di engineering per Aston Martin Rapide E, che, come vedremo, dispone di un preciso indirizzo di affinamento aerodinamico. Il modulo di propulsione si avvale di una coppia di motori elettrici, collocati nella zona posteriore del veicolo, che erogano una potenza complessiva di 610 CV ed una forza motrice di 950 Nm di coppia massima (valori, quindi, perfettamente “intonati” con la consueta produzione di Gaydon).
L’alimentazione, progettata in partnership con Williams Advanced Engineering, si avvale di un pacco batterie a 800V di tensione e 65 kWh di capacità, costituite da oltre 5.600 celle cilindriche agli ioni di litio; l’alloggiamento degli accumulatori avviene dove solitamente trova posto il gruppo motopropulsore termico (motore 6.0 V12, scatola del cambio e serbatoio carburante); gli accumulatori sono, informa Aston Martin nella nota tecnica che illustra le caratteristiche di Rapide E, adeguatamente protetti da un involucro in kevlar e fibra di carbonio.
250 km/h; tre modalità di ricarica
Questi i valori prestazionali indicati da Aston Martin: velocità massima 250 km/h, tempo di accelerazione da 0 a 100 km/h in “Meno di 4 secondi”, e tempo di ripresa da 80 a 112 km/h in “Appena un secondo e mezzo”; l’autonomia massima di Aston Martin Rapide E è nell’ordine di “Oltre 200 miglia” (corrispondenti a circa 320 km, secondo il nuovo ciclo WLTP). La ricarica potrà essere effettuata su tre modalità: “standard”, ovvero avvalendosi del caricatore in dotazione, per una capacità di accumulo sufficiente a garantire, in un’ora, 185 miglia (poco meno di 298 km); una seconda, che sfrutta appieno l’elevata tensione delle batterie e, collegata ad un “hub” da 100 kW, offre 310 miglia (quasi 499 km) in un’ora. La terza modalità, infine, consente il “pieno” di energia in circa tre ore mediante il caricatore da viaggio. È da rimarcare, puntualizza Aston Martin, il costante mantenimento delle performance di Rapide E a prescindere dalle condizioni di impiego del veicolo: proprio come solitamente avviene nella “normale” gamma a propulsione termica. Rimangono invariati, a questo proposito, gli elevatissimi valori di tenuta di strada e guidabilità, anche in virtù della presenza di tre modalità di guida: “GT”, “Sport”, “Sport+”.
Corpo vettura aerodinamicamente ottimizzato
Ad una prima occhiata, l’analisi delle linee esterne non suscita grandi sorprese: Aston Martin Rapide E appare, a livello estetico, sostanzialmente simile alla “consueta” gamma Rapide. Lo dimostra, su tutti, il disegno coupé a quattro porte dal cofano motore tradizionalmente allungato, dal parabrezza e dal lunotto molto inclinati e dagli atout di stile immancabili nella gamma Aston Martin (forma dei gruppi ottici anteriori, calandra “a trapezio”, ampie prese d’aria, feritoie orizzontali ai parafanghi, “coda” tronca e rastremata e spoiler sulla sommità del baule). Le differenze di rilievo sono “sotto”: i tecnici di Gaydon, insieme allo staff Williams Advanced Engineering, ha provveduto allo studio di un’aerodinamica coerente con le esigenze di efficienza richieste dall’alimentazione “zero emission”. Ne sono esempio la zona inferiore del corpo vettura, totalmente ridisegnata in ordine di ottimizzare i flussi dell’aria dallo spoiler anteriore al diffusore posteriore progettato ad hoc, lo sviluppo di un set di cerchi in lega dal profilo delle razze ottimizzato ed atti a ospitare un treno di pneumatici Pirelli PZero a bassa resistenza al rotolamento. Cifre alla mano, indica Aston Martin, l’efficienza aerodinamica complessivamente garantita da Aston Martin Rapide E è superiore dell’8% in rapporto a quella della “tradizionale” gamma a benzina.
Abitacolo: poche le differenze
Saliti a bordo di Aston Martin Rapide E, l’elemento che più colpisce l’osservazione del layout abitacolo è la sostanziale identità di stile con gli altri modelli di gamma. Sedili dal disegno semianatomico, rivestimenti in nero inframmezzati da dettagli in blu, ampio tunnel centrale (manca, ovviamente, la leva del cambio) sono gli elementi di maggiore rilievo. Ad un’occhiata più attenta., è possibile notare la presenza di un display centrale da 10” dedicato, che fornisce a conducente e passeggeri tutte le informazioni di bordo in tempo reale: dallo stato di carica degli accumulatori ai consumi istantanei, all’autonomia residua, alla potenza istantanea erogata dai due motori elettrici, allo stato di funzionamento del dispositivo di recupero dell’energia cinetica nelle fasi di decelerazione e frenata. Per non incidere troppo sul peso, elemento centrale nella ricerca dell’efficienza globale del veicolo, viene fatto ampio ricorso alla fibra di carbonio. Sarà “ovviamente” presente una applicazione multimediale utile al controllo da remoto dei principali parametri vettura.