Sviluppato dall’italiana Graziano Trasmissioni, il nuovo comando a sette rapporti aggiunge, abbinato all’impianto frenante carboceramico di serie, ulteriore sportività alla “baby” di Gaydon.
L’”offensiva” a suon di novità preparata da Aston Martin scrive un ulteriore capitolo, che concretizza ancora una volta la stretta liaison fra il marchio di Gaydon ed il mondo delle competizioni: non a caso, la “new entry” Aston Martin viene annunciata alla vigilia della 6 Ore di Spa-Francorchamps, penultimo atto stagionale del WEC-World Endurance Championship, che si svolgerà nell’imminente weekend sul celebre tracciato delle Ardenne ed in cui la Casa inglese è presente, attraverso la propria emanazione Aston Martin Racing, con la declinazione GTE della “baby” Vantage (qui il nostro approfondimento di presentazione).
Ed è proprio di Aston Martin Vantage che i “piani alti” di Gaydon illustrano in queste ore un sostanzioso aggiornamento: si tratta della “derivata” Vantage AMR, che dietro la sigla Aston Martin Racing – proprio la Divisione motorsport che ne ha curato lo sviluppo – nasconde una ghiotta novità: l’adozione di una trasmissione manuale, nello specifico un cambio a sette rapporti messo a punto dallo specialista torinese Graziano, in luogo dell’attuale automatico ZF ad otto rapporti. Come dire: un upgrade in chiave “corsaiola” che farà piacere agli enthusiast delle supercoupé di Gaydon (e di modelli high performance in senso più ampio), fra i cui atout si annovera un’immagine via via lontana dall “tradizionale” understatement che per lungo tempo ha caratterizzato la produzione di oltremanica. Del resto, il nuovo corso filosofico intrapreso da Aston Martin all’indomani (2012) del suo passaggio sotto il controllo del fondo di private equity Investindustrial della famiglia italiana Bonomi ne accentua lo spirito supersportivo, oltre che manifestamente esclusivo.
Produzione in serie limitata
È il caso della nuova declinazione Vantage AMR a cambio manuale, che sarà volutamente “limitata” a 200 esemplari, fra i quali ci sarà spazio per una ulteriore “special edition”. Nello specifico, le prime 141 unità ad essere allestite saranno disponibili in quattro varianti di tinta carrozzeria (Sabiro Blue, Onyx Black, China Grey e White Stone); le restanti 59 di fine serie verranno approntate con una livrea dedicata a celebrare i sessant’anni dalla storica vittoria alla 24 Ore di Le Mans, ottenuta nel 1959 da Roy Salvadori e Carroll Shelby sulla leggendaria Aston Martin DBR1/300 della quale soltanto alcuni giorni fa era stata annunciata una edizione numerata a 59 unità della ultracoupé DBS Superleggera. Ribattezzata “Vantage 59”, la variante “limited edition” metterà in evidenza una colorazione esterna in Stirling Green e Lime, rivestimenti abitacolo Dark Knight e rifiniture in Alcantara.
Sarà sul mercato verso fine 2019
Già comunicati i prezzi di vendita “consigliati”: Aston Martin Vantage AMR verrà proposta, sul mercato nazionale, a partire da 149.995 sterline (corrispondenti a poco meno di 175.000 euro), ad un importo che partirà da 184.995 euro in Europa continentale (il prezzo indicato da Aston Martin nella nota introduttiva diffusa in queste ore fa riferimento al mercato tedesco), e da 179.995 dollari (equivalenti a circa 160.600 euro) negli USA. I 59 esemplari “Vantage 59”, invece, entreranno in listino con prezzi da, rispettivamente, 164.995 sterline, 209.995 euro e 204.995 dollari. Le consegne di Aston Martin Vantage AMR avranno luogo dall’ultimo trimestre 2019. Una volta esaurita la produzione, in ogni caso, l’alternativa di cambio manuale all’automatico verrà mantenuta: non più “di serie” per l’equipaggiamento di una eventuale nuova serie speciale, quanto a richiesta per la lineup Vantage di nuova produzione. La nuova scelta sarà disponibile presumibilmente a partire ai primi mesi del 2020.
Il cambio manuale ha la “prima” in basso
Tecnicamente, l’upgrade introdotto dallo staff Aston Martin Racing per la nuova variante Vantage AMR presenta lo schema di selezione rapporti “a doppia H” spiccatamente corsaiolo, vale a dire con la “prima” posizionata in basso a sinistra (sistema “dog-leg” secondo la denominazione inglese), ben visibile sul tunnel centrale; a complemento del nuovo cambio manuale a sette rapporti “by Graziano” (ricordiamo che la factory torinese era già intervenuta su una precedente generazione di Aston Martin Vantage, nello specifico la declinazione V8 Roadster del 2007 a cambio elettro-attuato) c’è il dispositivo Amshift, selezionabile dal conducente, che attua una “doppietta” automatica, nelle fasi di scalata, in modo da rendere l’utilizzo della trasmissione ancora più rapido e semplice nell’impiego sportivo.
Ci sono anche i freni carboceramici di serie
Ulteriori novità all’insegna delle performance vengono rappresentate dal montaggio di un differenziale a slittamento limitato (la cui regolazione è avvenuta sotto il diretto controllo del capo-progetto Matt Becker, presso il quartier generale Aston Martin Racing, situato nelle immediate vicinanze del circuito di Silverstone), dall’adozione dell’impianto frenante carboceramico di serie (componente che, a bordo di Aston Martin Vantage “standard”, viene fornito su richiesta) e dal ricorso, per le sospensioni adattive, al sistema Skyhook (modulo che impiega una serie di sensori di accelerazioni, il cui compito consiste nella registrazione della dinamica delle ruote e del corpo vettura, in ordine di adattare all’istante il settaggio degli ammortizzatori in funzione delle situazioni di marcia), arricchito da tre modalità di guida: “Sport”, “Sport+” e “Track”. In virtù dell’adozione del nuovo cambio manuale e dei freni carboceramici, Aston Martin Vantage AMR dichiara, alla bilancia, un peso di 95 kg inferiore rispetto alla “sorella” già in listino.
Motore: confermato il V8 da 510 CV
Sotto il cofano di Aston Martin Vantage AMR trova posto la medesima unità motrice che equipaggia la variante “automatica ZF”: il 4.0 V8 sovralimentato con doppio turbocompressore, sviluppato da Mercedes-AMG e sottoposto ad un re-engineering da parte dei tecnici Aston Martin in occasione del debutto di Vantage 2018. L’”Ottovù”, collocato in posizione più centrale rispetto all’avantreno per ottenere un’ottimale distribuzione dei pesi, sviluppa una potenza di 510 CV 6.000 giri/min ed una coppia massima di 685 Nm fra 2.000 e 5.000 giri/min. Su strada, i valori prestazionali sono perfettamente in linea con il segmento di appartenenza, dunque elevatissimi: la velocità massima dichiarata è nell’ordine di 312 km/h, e lo scatto da 0 a 100 km/h richiede 4”0.