Le due vetture celebrano l’uscita di scena del Maggiolino dopo oltre 70 anni di onorata carriera ripercorrendo le strade della grande classica
Gara, veloce e senza compromessi con 1.600 km da percorrere in tre giorni, da Brescia a Roma e ritorno, la Mille Miglia negli anni ’50 vide tra le vetture protagoniste anche degli esemplari ad alte prestazioni del mitico Maggiolino Volkswagen. Uno su tutti quello di Paul-Ernst Strähle che, nel 1954, avvalendosi di componenti presi in prestito dalla Porsche 356, ottenne risultati di rilievo: primo posto nella classe fino a 1.300 cc e terzo in quella fino a 1.500 cc.
Così, nell’edizione del 2019, la Volkswagen, riprendendo questa tradizione, si è presentata al via della Mille Miglia con due Maggiolini: il Maggiolino Pretzel del 1951 e il Maggiolino Ovali del 1956 che sono stati modificati per replicare i loro storici predecessori. Le regole sono rigorose: possono partecipare solo le auto che dimostrano di aver gareggiato alla Mille Miglia tra il 1927 e il 1957, con componenti identici agli originali, per cui il Maggiolino Ovali è una replica autentica, realizzata dalla Volkswagen Classic per le partecipazioni del 2011 e 2012, ed eroga ben 75 CV grazie al motore posteriore Porsche. Il secondo, modificato con vari componenti Porsche e capace di erogare 60 CV, è stato realizzato sulla base dei documenti originali di quello di Paul-Ernst Strähle che corse nel 1954.
Tutto questo per chiudere un ciclo, visto che l’ultimo Maggiolino uscirà dalla catena di montaggio in estate; quindi, dopo oltre 70 anni dall’inizio della produzione originale, e 21 anni dopo il lancio del New Beetle. Così, si chiude il sipario sulla carriera di questo modello, ma per i più nostalgici e per i collezionisti ci sarà una variante denominata “Final Edition” alla stregua di quanto avvenne con la “Ultima Edición” del modello originale.