Abbiamo guidato la più pepata delle Mini con il 2 litri sovralimentato da 192 CV abbinato al nuovo cambio automatico a doppia frizione a 7 marce
La Mini Cooper S è la rappresentante ideale di questa tipologia di auto: aggressiva, elegante, sportiva e con tanta potenza a disposizione. Se poi si aggiunge il cambio automatico a doppia frizione a 7 rapporti con comandi sul volante ecco che riesce a rispondere alle esigenze anche di chi la utilizza in città.
Esterni: i dettagli non mentono
La presa d’aria sul cofano anteriore, le aperture sul paraurti, lo spoiler sul bagagliaio e il doppio scarico centrale la dicono lunga sulle intenzioni della MINI Cooper S. La 3 porte è la MINI per eccellenza, l’originale, o meglio quella che si avvicina di più alla mitica progenitrice. Le forme inequivocabili sono rese ancora più accattivanti dalla verniciatura bicolore con il tetto e le calotte dei retrovisori colorati di nero in contrapposizione al grigio della carrozzeria. Con il restyling sono arrivati i fari a LED all’anteriore ed al posteriore dove inglobano il disegno dell’Union Jack.
Interni: omologata per quattro ma comoda per due
La Mini è utilizzabile in quattro, perché in effetti è omologata per trasportare quattro persone, ma lo spazio sul divano posteriore è limitato sia per le gambe che per la testa. Così, in caso si parta in 2 per il weekend, la zona posteriore può essere utilizzata per ampliare la capacità di carico che è limitata a 211 litri. Abitabilità a parte, la MINI Cooper S coccola gli occupanti con materiali di pregio e finiture di categoria superiore. Il classico strumento circolare all’interno della plancia occupa lo schermo dell’infotainment da 8,8 pollici con navigatore e non manca il sistema di ricarica wireless per lo smartphone, ma è doveroso sottolineare che si tratta di optional anche per la ricca variante Hype che offre il clima automatico di serie. Bello il piccolo volante a 3 razze così come la grafica con l’Union Jack sulla zona della plancia di fronte al passeggero che cambia colore in base alla tonalità di luce ambientale prescelta.
Al volante: potente e reattiva
La guida della Mini a 3 porte con un motore potente come il 2 litri turbo da 192 CV non è alla portata di tutti, o meno, lo è fino a quando non si prende troppa confidenza con la vettura, perché se ci si avventura in una condotta briosa tra le curve il retrotreno entra in gioco nelle frenate più impegnative e potrebbe sorprendere il neofita. Lo stesso comportamento però regala emozioni ai più smaliziati che possono sfruttare l’agilità dell’auto. Questo perché lo sterzo è preciso come pochi ed il cambio automatico a doppia frizione a 7 marce, la vera novità dell’auto, si comporta benissimo quando si vuole sfruttare il motore. È ben sincronizzato con il propulsore, rapido in scalata, e nella guida in città è fluido come poche altre trasmissioni. In autostrada la vettura è confortevole ma è nel misto che da il meglio di sé, anche se l’assetto rigido trasmette sulla schiena del guidatore ogni asperità. In questo quadro le prestazioni sono da sportiva considerando i 6,7 secondi per scattare da 0 a 100 km/h e la velocità massima di 235 km/h, mentre i consumi di circa 17 km/l sono veramente interessanti, anche se bisogna sottolineare che queste percorrenze necessitano di un piede leggero.
Prezzo: da 32.300 euro
Non sono certamente pochi 32.300 euro per una vettura di segmento B, anche quando si tratta di un’auto premium, ma la Mini è qualcosa di più, è un’icona, un modo di essere, un’auto unica, e realizzata con qualità superiore. Certo, la dotazione tecnica è notevole, ma la lista degli accessori è piuttosto nutrita e potrebbe far lievitare il costo già alto di base.