Primo importante anniversario per la “baby elettrica” frutto di un progetto condiviso con PSA. Da i-MiEV lo sviluppo dei programmi di ricerca nel settore dell’elettrificazione.
Nel 2009 lo sviluppo delle tecnologie di elettrificazione era già in fermento: ovvio, l’escalation di proposte sarebbe arrivata negli anni successivi (e, va detto, indirettamente anche all’indomani del “Dieselgate”, uno degli eventi-spartiacque verso la definizione di nuovi programmi di progettazione di auto elettriche “new gen”). Dieci anni fa, l’allora nascente settore della e-mobility vide il debutto sul mercato di Mitsubishi i-MiEV, citycar “zero emission” frutto di un progetto congiunto con PSA da cui, l’anno successivo, derivarono le “gemelle silenziose” Citroen C-Zero e Peugeot iOn.
La “baby elettrica” di Mitsubishi (il marchio dei Tre Diamanti ha nel frattempo raggiunto – ottobre 2016 – Renault e Nissan, incrementando dunque la “big Alliance” leader di vendite nel 2018), da 160 km di autonomia (oggi 105 sui risultati del nuovo ciclo WLTP) e tempi di ricarica che oscillano fra 30 minuti “fast charge” ed 80% di energia nelle batterie, a 6-8 ore, ha totalizzato nei dieci anni dal debutto 31.000 unità complessive nel mondo (dati aggiornati ad aprile 2019). Inizialmente (luglio 2009) i primi esemplari vennero destinati alle flotte aziendali nel mercato interno, per espandersi a livello internazionale dal 2010 (Asia, Oceania, Europa) e, dal 2011, anche in America centrale ed America latina, cui fecero seguito (fine 2011) USA e Canada. In Italia, una flotta di Mitsubishi i-MiEV venne nel 2014 assegnata ai Carabinieri (qui la nostra notizia), per impieghi di pattugliamento nei centri storici delle principali città, nelle isole e nelle aree pedonali dell’Expo 2015. Fra le varie evoluzioni, il Minicab MiEV del 2011, veicolo sufficientemente spazioso per l’utilizzo da parte dei corrieri in ambiente urbano.
La tecnologia powertrain e di gestione sviluppata per i-MiEV ottenne un significativo riconoscimento nel 2009, quando il sistema di controllo integrato del veicolo venne nominato dalla Japan Automotive Hall of Fame vincitore dell’edizione 2009 del suo premio annuale, Japan Automotive Hall of Fame Car Technology of the Year. Da segnalare, fra le innovazioni che hanno accompagnato passo passo l’evoluzione di i-MiEV (e, di riflesso, lo sviluppo dei progetti e-mobility per Misubishi), lo studio della tecnologia Vehicle-to-Home; e, all’indomani del terremoto che colpì le regioni orientali del Giappone nel marzo del 2011, l’introduzione del MiEV Power Box, dispositivo che permette ad i-MiEV di fornire energia agli elettrodomestici in caso di blackout della corrente elettrica ed ha aperto la strada alla tecnologia V2H.
Da i-MiEV ha avuto inizio la concreta fase di accelerazione delle attività di ricerca e sviluppo Mitsubishi, in particolar modo riguardo ai sistemi di alimentazione elettrica: da ciò è nato, nel 2013, Mitsubishi Outlander PHEV, il SUV equipaggiato con il modulo di alimentazione ibrido plug-in che abbina due motori elettrici ad uno a benzina che è stato il veicolo ibrido plug-in più venduto in Europa negli ultimi quattro anni consecutivi 2015 – 2018.