Oltre 2.000 vetture; l’idea del Salone diffuso ad orario prolungato che si conferma vincente; i temi della nuova mobilità sostenibile; ecco in sintesi il Salone di Torino che dà appuntamento al 2020.
Giunto alla quinta edizione, il Salone dell’Auto di Torino Parco Valentino (da quest’anno ha assunto ufficialmente la denominazione “Parco Valentino Motor Show”: qui il nostro approfondimento sulle iniziative in programma) che si è concluso nella mezzanotte di domenica con un concerto di clacson suonati da tutte le vetture presenti negli stand dell’evento, è anno dopo anno decisamente proiettato fra i grandi eventi dedicati al comparto automotive, e degno erede del mai dimenticato Salone di Torino.
La quinta edizione della rassegna va in archivio all’insegna dei grandi numeri: su tutti, i 54 “brand” che hanno presentato le rispettive lineup più recenti, le novità assolute e le “new entry” per l’Italia (qui la nostra panoramica sulle novità presenti alla manifestazione); il debutto del settore moto – “centrale” nell’economia industriale non soltanto italiana, ma anche globale – e l’interessante “première” della nautica. E ancora: circa 2.000 vetture in esposizione dinamica, ovvero protagoniste delle sfilate nelle vie di Torino, secondo l’ormai noto format di “Salone diffuso” (quest’anno ampliato a ben otto “location”) che promuove l’immagine del capoluogo piemontese in un ruolo simbolico di un contesto che si spinge oltre il “semplice” comparto industriale, andando ad abbracciare un ambiente molto più ampio dal punto di vista culturale. In questo senso, è anche quest’anno apprezzabile la convenzione offerta ai visitatori con alcuni dei Musei civici di Torino, in modo da consentire al grande pubblico la possibilità di abbinare gli appuntamenti motoristici della “cinque giorni” torinese con visite alle strutture museali cittadine.
Parco Valentino: l’idea vincente del Salone diffuso
Il tutto, accompagnato da un nutritissimo cartellone di appuntamenti che, dalle 10 del mattino fino alle 24, hanno contrassegnato l’intera manifestazione: grandi raduni-anniversario (i trent’anni di Mazda MX-5, con la presenza del designer Tom Matano cui si deve il progetto originale della spider più venduta i sempre, e del tecnico giapponese Nobuhiro Yamamoto, talmente coinvolto negli ultimi vent’anni di evoluzione MX-5 da essersi vista intitolare, recentemente, una serie speciale della spider dei record; i cento anni di Citroen, con l’eccezionale colpo d’occhio delle 100 Double Chevron di tutte le epoche protagoniste della sfilata dai Murazzi alla Palazzina di Caccia di Stupinigi, ed il riconoscibilissimo monogramma Citroen proiettato, sabato sera, sulla Mole Antonelliana; e ancora: i 25 anni di Fiat Coupé, i 60 anni di Mini; i 110 anni di Bugatti, i 50 anni di Autobianchi A111 ed A112); l’omaggio – immancabile, in una Torino da sempre culla dello stile – ai grandi designer dell’auto, su tutti Tom Tjaarda, cui giovedì è stata dedicata la giornata della manifestazione, sottolineata dalla presenza di alcune delle creazioni (con una première assoluta: l’esemplare unico Fiat 124 Spider Targa Tjaarda); la novità del Concorso d’Eleganza Parco Valentino Classic, che ha visto l’elezione a “Best in Show” di una Fiat 8V Speciale Berlinetta Pininfarina del 1953, a “Best Interiors” per la one-off Ferrari 308 GT Rainbow del 1976 della Collezione ASI-Bertone, come “Icona di Design” alla Chevrolet Corvair “Testudo” del 1963 che venne disegnata da Giorgetto Giugiaro per Bertone, ed il premio speciale “Parco Valentino” all’esemplare unico Stola dedica su base Fiat Barchetta, che Aldo Brovarone disegnò come omaggio a Gianni Agnelli.
Gran Premio: 200 supercar e la Lancia D50 di Ascari
“Last but not least”, la tradizionale giornata conclusiva, andata in scena ieri (domenica 23 giugno) con la disputa del Gran Premio Parco del Valentino, il grande raduno finale che dal 2015 – cioè dalla prima edizione – saluta idealmente le centinaia di migliaia di appassionati che convergono su Torino per il Salone, dando loro appuntamento all’edizione successiva: oltre 200 le “specialissime”, hypercar e supercar (Ferrari, Lamborghini, Maserati, Dallara Stradale, Alfa Romeo, Fiat, Lancia, Osca, Covini, Lotus, Aston Martin, Pagani, Mercedes, Radical, Jaguar, Ford, Honda, Nissan e le Tesla del Club italiano di marca), che si sono accodate alla “regine dell’evento”, la monoposto Lancia D50 che il 27 marzo del 1955, con al volante il due volte campione del mondo F1 Alberto Ascari, conquistò la vittoria in quella che fu l’ultima edizione del Gran Premio del Valentino.
Levy: “Immagine sempre più dinamica per la città”
Cifre e “ambiente” del resto già indicati da Andrea Levy nella nostra videointervista pubblicata lo scorso weekend (consultabile a questo link), presidente del Comitato organizzatore di Parco Valentino Motor Show, quali “voci” che aggiungono valore all’evento che ha catalizzato per cinque giorni l’attenzione della filiera automotive globale su Torino e sulle location che hanno fatto da cornice alla quinta edizione della rassegna: “Progetto del Salone è di assumere un’immagine sempre più dinamica e coinvolgente per la città; e portare via via nuovi argomenti all’attenzione del grande pubblico”. Non soltanto “semplici” novità di mercato e anteprime, così come supercar, concept e modelli di grande prestigio del passato e del presente, quindi; ma anche una concreta attenzione sul futuro. Un esempio su tutti: il focus sulla nuova mobilità elettrificata (100% elettrica ed ibrida plug-in), aperto al pubblico nelle giornate di sabato 22 e domenica 23 giugno, con la possibilità offerta ai visitatori di conoscere più da vicino e provare le proposte full electric, ibride ricaricabili e full hybrid presenti nell’area del Polo Green all’interno del Parco del Valentino.