La riedizione del mitico minibus Volkswagen ha ottenuto il disco verde dopo il successo di pubblico a Ginevra.
La riedizione del mitico minibus Volkswagen ha ottenuto il disco verde dopo il successo di pubblico a Ginevra.
Secondo le ultime indiscrezioni il prototipo del Bulli esposto al recente Salone di Ginevra avrebbe ottenuto il semaforo verde per la produzione dai vertici Volkswagen. Il concept è stato presentato al Salone proprio per sondare la reazione del pubblico alla vista della simpatica riedizione dello storico Minibus: l’ufficio marketing di Wolfsburg avrebbe raccolto più consensi che dissensi, in seguito alla calorosa accoglienza riservatale e ad interviste casuali all’interno dello stand.
Ad ogni modo i tedeschi non si lanceranno in investimenti spericolati per un prodotto che potrebbe riamanere di nicchia: per la Bulli di serie, che arriverà nel corso del 2015, si farà largo uso delle componenti in dotazione alla vastissima banca organi Volkswagen, a partire dalla nuova piattaforma modulare MQB, quella della futura Golf VII. Allo stesso modo i propulsori saranno gli stessi 4 cilindri benzina e diesel delle altre vetture del gruppo, anche se non si escludono versioni speciali a trazione elettrica (come il concept) o ibrida. All’interno della gamma il nuovo Bulli si posizionerà un gradino sotto la Touran, forte di una lunghezza inferiore di quasi mezzo metro e della peculiare disposizione dei sedili, 6 su due file, del tutto analoga a quella dell’ancora innovativa Fiat Multipla, da poco uscita di produzione.
Lo stile della nuova monovolume lo renderà immediatamente riconoscibile senza essere stravagante, una giusta via di mezzo fra i richiami al vecchio furgoncino degli hippies anni ’60 ed il look pulito, elegante e tecnologico della produzione odierna. Per Volkswagen rappresenta il secondo tentativo di “amarcord” dopo il lancio, nel 2000, dello sfortunato New Beetle, che dopo un boom iniziale di vendite divenne una fastidiosa fonte di perdite per il marchio tedesco. Molto presto sarà svelato anche il New Beetle II, che si preannuncia molto più sofisticato del modello cui succede e punta ad allargare il bacino d’utenza ad un pubblico, su scala internazionale, molto più vasto.
E se il mitico Maggiolone farà sfoggio di linee tutte tonde, il Bulli otterrà lo stesso effetto retrò con tratti tesi e volumi squadrati. Il sapiente lavoro dei designer ha infatti portato a stilizzare gli elementi vintage in pochi ma importanti segni, quali il muso e la coda spioventi, l’ampia finestratura, il marchio VW di grande diametro, le coppe ruota a specchio e la verniciatura bicolore. Ciò ha permesso di completare l’opera con superfici estremamente pulite, imperiture al passare del tempo e delle mode, e dettagli di grande modernità, come le ottiche a led anteriori e posteriori. I prezzi, infine: secondo le indiscrezioni dovrebbero partire da circa 22 mila euro.