Sebastian Vettel ha trinfato senza troppi problemi nel primo Gran premio della stagione. Delude all’esordio la Ferrari di Alonso.
Sebastian Vettel ha trinfato senza troppi problemi nel primo Gran premio della stagione. Delude all’esordio la Ferrari di Alonso.
Sono o non sono il Campione del Mondo? Sebastian Vettel, al volante della nuova Red Bull RB7 lo ha voluto ribadire sin dalla prima prova stagionale, infliggendo al secondo classificato, Lewis Hamilton, un distacco stratosferico e detronizzando il compagno di squadra Webber. Che il biondino tedesco, già in evidenza nelle prove pre stagione di F.1, fosse in gran forma, già lo sapevamo. Ma da tifosi italiani speravamo che le Ferrari, non lontane come prestazioni, ma soprattutto solide (dopo le prove spagnole) potessero alla fine, grazie alla loro affidabilità, imporsi sul lotto. Ma in realtà anche gli altri si sono dimostrati affidabili (nessuna rottura tra le vetture delle squadre di punta) e così Alonso si è dovuto accontentare del quarto posto, con Massa ancora più arretrato.
Lewis Hamilton e la McLaren sono stati un po’ una sorpresa a Melbourne dopo le prove deludenti a Valencia e Barcellona. Ma la squadra ha reagito bene. Decisivi forse gli scarichi che hanno abbandonato la zona centrale per tornare al posteriore, in posizione più tradizionale. Questa soluzione inedita ha funzionato subito bene, anche se non si può negare che Hamilton ci abbia messo del suo per portare al traguardo, in seconda posizione, questa vettura che sembrava claudicante per il fondo che si stava staccando e lasciava scintille come una cometa…
Forse poteva andare a podio anche il suo compagno Jenson Button, ma l’inglese ha perso un sacco di tempo dietro a Massa, partito molto bene, fino ha quando ha deciso di sorpassarlo all’interno di una curva, ben al di là delle righe che delimitavano la pista. E questo ha fatto scattare il drive through che lo ha penalizzato. Inattesa e piacevole la terza piazza del russo Vitaly Petrov che nessuno si aspettava sul podio.
Dicevamo della Ferrari, e della delusione Alonso, che tra l’altro al via ha perso un paio di posizioni. Lo spagnolo ha rincorso con accanimento, come suo solito, scoprendo che la Ferrari è anche molto veloce anche con le gomme dure. Ma tutto ciò non è bastato. Forse poteva salire sul podio, ma prendere Vettel è sembrata una cosa impossibile. Massa ha avuto all’inizio problemi con Button, poi con le gomme dure che non riusciva a gestire bene. Si è battuto con Buemi chiudendo al nono posto che è poi diventato il settimo per la squalifica delle due Sauber tolte di classifica per una irregolarità all’alettone posteriore.
Ancora peggiore la prestazione delle Mercedes, con Schumacher subito fuori colpito da Alguersuari e Nico Rosberg centrato da Barrichello, che si è poi dovuto fermare per il cedimento della trasmissione, stesso guaio che ha afflitto il venezuelano Maldonado.
A fine gara, nel paddock, scoppiava la prima polemica, con Martin Whitmarsh della McLaren che accusava di scorrettezza i piloti della Red Bull che non avrebbero utilizzato il Kers…O meglio, che ne avevano montato uno di piccole dimensioni, e peso ridotto, tanto per far vedere che l’avevano, anche se in realtà non lo avrebbero usato in gara. E questo andrebbe contro all’idea di dover poetare avanti lo sviluppo di questo aggeggio che in realtà, allo stato attuale, sembra dia più grane che vantaggi.
Sotto la lente di ingrandimento anche le gomme Pirelli, che in realtà hanno dimostrato di funzionare bene, almeno per quel che erano state progettate. Tutti temevano di dover fare una serie immensa di pit stop, ma c’è stato chi come Perez che ha fatto una sola sosta, altri due, altri tre o quattro. Insomma, anche la gestione dei due tipi di pneumatici a disposizione, quello morbido e quello duro, sono entrati a far parte delle strategie di gara. Come l’uso dell’ala mobile che sembrava un accessorio difficile da usare e invece ha dato effetti sperati, e subito.
Certo chi si aspettava una gara ricca di sorpassi è stato ancora una volta deluso. E’ stato un bel Gran Premio, con buoni duelli, senza l’intervento di safety car, con pochi contatti e nessun incidente clamoroso. Era una prova di rodaggio, finita meglio del previsto. Per tutti, tranne che per la Ferrari.