La chiusura dell’unica fabbrica al mondo del pigmento metallizzato, a Fukushima, mette in serio pericolo la fornitura mondiale di vernici.
La chiusura dell’unica fabbrica al mondo del pigmento metallizzato, a Fukushima, mette in serio pericolo la fornitura mondiale di vernici.
Immaginate se da un giorno all’altro nessuna vettura al mondo fosse più ordinabile con vernice metallizzata. Dall’utilitaria all’ammiraglia, tutte le nuove auto sarebbero bianche, nere, o di qualche sbiadito color pastello. Niente più argento, blu scuro o nero brillante: sembra paradossale, ma potrebbe presto essere realtà. Questo giorno potrebbe arrivare in una settimana, forse due.
Tutta colpa del tragico terremoto in Giappone, che ha bloccato la produzione dello Xirallic negli stabilimenti Merck di Onahama, a 45 km dalla centrale di Fukushima. La fabbrica, di proprietà tedesca, avrebbe subito prima i danneggiamenti del terremoto e poi le radiazioni della vicina centrale nucleare arrestando a tempo indeterminato la produzione di questo speciale ossido di alluminio che dona la brillantezza tipica delle vernici metalizzate.
Sfortuna del caso, si tratta dell’unica fabbrica del mondo che produce tale pigmento. Lo stabilimento di Onahama riforniva tutti i costruttori mondiali di automobili, ed il 90% delle vetture prodotte ogni anno nel mondo hanno la vernice metallizzata.
Terminate le scorte, svuotati i magazzini, il rischio paralisi è concreto: riusciranno gli automobilisti a fare a meno della vernice metallizzata? O si dimostreranno talmente viziati da far collassare il mercato mondiale dell’auto? Pare che non ci resti che augurarci un mondo in bianco e nero… oppure opaco.