Alla rassegna di oltremanica sei realizzazioni in serie limitata (60 unità complessive) su base Aston Martin Vantage che omaggiano altrettante vetture-simbolo nella centenaria storia di Gaydon.
Aston Martin “gioca in casa” a Goodwood: non tanto da un punto di vista geografico (fra Gaydon ed il celebre autodromo ci sono poco meno di 300 km di distanza), quanto in riferimento ad un preciso evento storico: i settant’anni dal suo debutto agonistico sul classico circuito del West Sussex, che avvenne appunto nel 1939. Un episodio che gli organizzatori del Goodwood Festival of Speed, in svolgimento fino a domenica 7 luglio, hanno scelto di celebrare, affidando – come di consueto – alla creatività dell’artista Jerry Judah la tradizionale scultura in acciaio di 30 metri di altezza che domina il complesso, quest’anno raffigurante Aston Martin; nella fattispecie, la DBR1/300 vittoriosa a Le Mans 1959 con Carroll Shelby e Roy Salvadori. Tanto per ricordare un ulteriore anniversario.
E, per la centenaria (altra ricorrenza che “cade” quest’anno) factory di Gaydon, nel presente 2019 al centro di un dinamico programma di sviluppo – soltanto per citare le ultime novità, l’anticipazione del SUV DBX, la realizzazione dei primi esemplari della serie ultralimitata DBZ Centenary Collection e della variante-racing Vantage AMR nonché la conferma della denominazione “Valhalla” per la hypercar finora conosciuta con la sigla-codice AM-RB 003 –, il Goodwood Festival of Speed 2019 rappresenta l’occasione per “autocelebrarsi” con l’anteprima di sei ulteriori “special edition”, che omaggiano appunto la storica “prima uscita” a Goodwood nel 1939. Oltre che, come già avvenuto nelle scorse settimane in occasione della 24 Ore di Le Mans, i sessant’anni dal successo alla Maratona della Sarthe 1959. Una girandola di celebrazioni e di “limited edition” dedicate da perderci la testa: meglio andare con ordine.
La storia sportiva Aston Martin in sei edizioni limitate
Nello specifico, la Divisione “Q by Aston Martin”, reparto della factory di Gaydon specializzato nella realizzazione di esemplari unici, versioni personalizzate della lineup su specifiche del singolo cliente e, appunto, serie limitate, ha ricevuto dal quartier generale l’incarico di celebrare la presenza al Goodwood Festival of Speed 2019 con l’allestimento di sei serie special “Heritage Racing Edition”, tutte su base Aston Martin Vantage: ciascuna di esse, “ad immagine e somiglianza” (nei colori e nelle finiture) di altrettante vetture-simbolo nella lunga carriera sportiva di Gaydon.
In totale, indica Aston Martin, ne verranno prodotte 60 unità. E, ad aggiungere ulteriore allure agonistica alle serie speciali “Racing Edition” a tiratura limitata, l’adozione di un “pacchetto” Sport Plus, accenti abitacolo in fibra di carbonio, un set di cerchi in lega più leggeri ed un nuovo bodykit aerodinamico – comprendente uno specifico alettone posteriore, un nuovo splitter anteriore ed i “flaps” per i paraurti che, assicurano i tecnici di Gaydon, conferisce 194 kg di downforce supplementari alla velocità di 190 miglia orarie (corrispondenti a 305 km/h) – che debutta nel catalogo accessori e sarà disponibile per l’intera lineup Vantage. Per apprezzarne appieno l’utilità, ogni cliente dovrà “spingere” la propria coupé due posti equipaggiata con l’unità 4.0 V8 da 510 CV quasi alla massima velocità, che Aston Martin dichiara in 314 km/h.
Dalla “Razor Blade” del 1923 alla Vantage GTE
Più in dettaglio, la prima delle sei Aston Martin Vantage Heritage Racing Edition (ribattezzata “Razor Blade”) si ispira, in rigoroso ordine cronologico, alla “Record breaker”, ovvero il modello Razor Blade che nel 1923 ottenne sullo storicissimo circuito di Brooklands due primati di categoria (1.500 cc) nel 1923. Per ricrearne lo stile, la Divisione Q by Aston Martin ha progettato la medesima tonalità di verde della vettura di origine, abbinata ad una serie di particolari in argento che ricordano la carrozzeria in alluminio, di forma aerodinamica, che venne costruita dalla Casa aeronautica De Havilland.
La seconda serie speciale si chiama “The Italian Progettista”, rende doverono omaggio ad Augusto Cesare Bertelli, il leggendario ingegnere e businessman di origine genovese che negli anni 20 entrò nel Consiglio di amministrazione dell’azienda, all’epoca in difficoltà finanziarie, e di fatto diede il via alle fortune Aston Martin, progettando il celebre 4 cilindri in linea bialbero da 1,5 litri che negli anni 30 assurse a fama mondiale, soprattutto per avere equipaggiato Aston Martin Ulster, il modello-simbolo del decennio per l’azienda nel decennio precedente la Seconda Guerra mondiale.
La terza “special” su base Aston Martin Vantage, battezzata “The David Brown Era”, celebra i successi sportivi conseguiti, fra il 1953 ed il 1956, dalle undici Aston Martin DB3S costruite sotto la proprietà di Sir David Brown, che aveva acquisito l’azienda nel 1946: specifica di questo modello, la livrea in verde e giallo delle storiche biposto Sport.
“The Group C Monster” è il nome conferito alla quarta Aston Martin Vantage della serie “Heritage Racing Edition”, che ricorda la Aston Martin AMR1, la Gruppo C a motore 6.0 V8 aspirato che nel 1989 venne schierata nel Campionato mondiale Endurance: identica, in questo caso, è la livrea, che inalbera le medesime tonalità in bianco, blu e rosso della AMR1.
Ulteriore riferimento all’eterno impegno Aston Martin nelle gare di durata è la quinta serie speciale: Aston Martin Vantage “Le Mans Winner” riprende i colori e le grafiche “Gulf” delle DBR9 che nel 2007 e nel 2008 vinsero nella categoria GT alla 24 Ore di Le Mans.
Infine, la nuova collezione dedicata si conclude con “The Next Generation”, sviluppata ad ispirazione della Aston Martin GTE schierata nel WEC nell’attuale abbinamento di colori carrozzeria in Lime Essence e Stirling Green.
Tutte le novità Aston Martin a Goodwood
Accanto alle sei Vantage Heritage Racing Edition, Aston Martin espone al Goodwood Festival of Speed una carrellata delle proprie più recenti realizzazioni, alcune delle quali citate in apertura: il debutto dinamico di DBS Superleggera Volante (nuova declinazione cabriolet della sportiva di punta DBS Superleggera) e della “special” Vantage AMR equipaggiata con un “tradizionale” cambio manuale a sette rapporti, della serie limitata “Vantage 59” che ricorda la vittoria a Le Mans 1959, nonché la première, anch’essa dinamica, di Aston Martin Rapide E (primo modello 100% elettrico per Gaydon: al volante c’è il pilota ufficiale Darren Turner) e dello “Sport Utility” Aston Martin DBX, dal corpo vettura ancora “camuffato” (a condurlo lungo la celebre Hill Climb, l’ingegnere capo di Aston Martin Matt Becker).