Una news “captata” in queste ore dal Web anticipa il prossimo ritorno del nobile marchio: in previsione due stabilimenti, fra Modena e Bologna, e la realizzazione di nuove auto elettriche di altissima gamma.
Non più a Milano, nella storica sede di via Monterosa da dove, per più di trent’anni, uscirono le più raffinate automobili italiane: un’eccellenza (oggi la si chiamerebbe così; all’epoca, era la “normale” cura posta ad un prodotto che si voleva ai vertici mondiali per accuratezza di esecuzione ed attenzione ai dettagli) che dagli albori del 20. secolo fino agli anni 30 produsse una “famiglia” di modelli fra i più costosi al mondo, e contesi dal jet set internazionale (a sfidarsi per il ruolo di “regina di mercato” per classe, eleganza e prezzo, il marchio milanese ed Hispano-Suiza).
È Isotta Fraschini, che dopo settant’anni esatti di assenza dal comparto industriale automobilistico – ultimo progetto, in ordine di tempo, fu nell’immediato dopoguerra la immaginifica quanto effimera 8C Monterosa, progettata da Fabio Luigi Rapi ed Alessandro Baj, per carrozzeria e telaio, e da Aurelio Lampredi per la parte motoristica e meccanica -, ed un debole tentativo di ritorno a fine anni 90, si prepara a ripartire per una nuova auge industriale.
Come si accennava, non più appunto a Milano; quanto nel cuore della “Motor Valley”, fra Modena e Bologna ed in due stabilimenti, dove c’è un programma di rinascita del nobilissimo marchio fondato nel 1900 da Cesare Isotta e dai fratelli Oreste, Antonio e Vincenzo Fraschini. L’idea è di progettare e sviluppare nuove auto elettriche ad elevate prestazioni. “Ovviamente”, da destinare ad una alta fascia di mercato e che siano provviste di soluzioni hi-tech di ultima generazione. Un po’ il percorso intrapreso, recentemente, proprio dalla “storica” rivale Hispano-Suiza, che al Salone di Ginevra 2019 aveva presentato il “super-prototipo” Carmen, hypercar 100% elettrica interamente realizzata a Barcellona sotto le insegne del Grup Peralada, holding attiva dal 1904 (lo stesso anno di fondazione di Hispano-Suiza) e da allora guidata dalla medesima famiglia Suqué Mateu; nonché dalla “ultraberlina” elettrica Pininfarina Battista, anch’essa svelata a Ginevra 2019.
Questo è l’obiettivo: il percorso per il clamoroso ritorno di Isotta Fraschini sul mercato (per quanto “di nicchia”) si concretizzerà in virtù di un investimento di 4 milioni di euro (ed un contributo di 1,5 milioni di euro messo a disposizione dalla Regione Emilia Romagna): programma che fa parte, come messo in evidenza nelle scorse ore in una news pubblicata dal portale Web ModenaToday.it, del terzo bando regionale delle Legge 14/2014 cui Ferrari e Lamborghini (insieme a Bellco, datalogic, Elettric 80, Eurosets, FEV Italia, Imal, Injenia, Uingo, Mind Composites, Nier Ingegneria, Qua, System Logistics, Vis Hydraulics e VRM) saranno della partita, attraverso una serie di investimenti da mettere in atto fra Modena, Bologna e Reggio Emilia, per un monte-finanziamenti nell’ordine di 56 milioni di euro (compreso un co-finanziamento regionale, a fondo perduto, da quasi 22 milioni di euro) e che contemplerà l’assunzione di oltre 500 nuovi dipendenti, quasi la metà dei quali laureati.