Il rilancio della Chrsyler in America Latina, ormai imminente, permetterà al Lingotto di guadagnarsi un ulteriore 5%.
Il rilancio della Chrsyler in America Latina, ormai imminente, permetterà al Lingotto di guadagnarsi un ulteriore 5%.
Entro fine mese Fiat potrebbe vedere crescere la propria partecipazione in Chrysler dal 25% al 30%.
All’orizzonte l’obiettivo di Marchionne è salire al 51% entro la fine dell’anno, del quale soltanto l’ultimo 16% sarà pagato in denaro. Per acquisire il restante 35%, Fiat secondo il contratto deve solo dimostrare al Dipartimento del Tesoro americano di avere conseguito gli obiettivi prefissati.
Nel dettaglio i primi due step da raggiungere per arrivare a quota 30% sono ormai poco lontani: si tratta solo di avviare la vendita di veicoli Chrysler nei mercati sudamericani. Il primo step, e cioè conseguire vendite al di fuori degli USA per oltre 1,5 miliardi di dollari, pare essere già stato raggiunto. Per velocizzare la penetrazione del marchio statunitense in America Latina, il cui maggiore mercato è senz’altro il Brasile, pare che Fiat voglia rimarchiare con il proprio brand alcuni prodotti americani, a partire dal Dodge Journey/ Fiat Freemont. Questa operazione consentirebbe da un lato di risparmiare le spese di lancio del marchio Chrysler in un mercato dal quale è assente, dall’altro di usufruire delle 700 concessionarie sudamericane di Fiat, che è il primo costruttore del Brasile.
Secondo quanto affermato da Marchionne durante l’assemblea degli azionisti Fiat, l’operazione Brasile sarebbe “pronta a partire”, e permetterebbe quindi entro 2/3 settimane di strappare un ulteriore 5% dalle tasche del Dipartimento del Tesoro americano e canadese e dal sindacato United Auto Workers.
Prima dell’autunno il costruttore italiano conta di guadagnarsi quota 35% con il lancio di una vettura da 40 miglia al gallone (circa 18 km/l) in America, mentre per l’ultimo 16% sarà necessario aver ripagato i prestiti dei governi degli Stati Uniti e del Canada.