Sergio Marchionne vuole che la joint venture tra Fiat e Tata vada avanti. Intanto, il manager viene contestato a Bologna.
Sergio Marchionne vuole che la joint venture tra Fiat e Tata vada avanti. Intanto, il manager viene contestato a Bologna.
L’amministratore delegato del gruppo Fiat-Chrysler, Sergio Marchionne, ha ribadito la sua intenzione a continuare a lavorare in sinergia con il gruppo indiano Tata, per sviluppare la joint venture che era stata sottoscritta nel 2006 per distribuire alcuni modelli del Lingotto e per produrre in loco motori da destinare sia alla gamma Fiat sia ad alcuni modelli del costruttore indiano. Incontrando alcuni manager, Marchionne ha sottolineato pertanto che le voci secondo cui l’accordo stia per essere rescisso non vanno ascoltate.
Intanto, intervenuto come relatore presso la business school bolognese Alma, il numero uno di casa Fiat è stato duramente contestato da alcuni rappresentanti del sindacato Fiom, notoriamente contrario al piano industriale e al contratto di lavoro da attuarsi negli stabilimenti di Pomigliano e di Mirafiori. Il segretario generale della sede bolognese del sindacato, Bruno Papignani, ha commentato in maniera piuttosto secca e laconica la presenza di Marchionne nella città delle due torri: “Non dovrebbe venire qui a insegnare come fare il manager ma dovrebbe venire qui a imparare, quindi da alunno, magari per sentire le parole di imprenditori e sindacati”.
Commento duro anche sul progetto Marchionne per far decollare Fiat aumentando la produttività, “guadagnando in breve tempo ciò che un operaio non riesce a sudarsi in tutta una vita”.
La risposta del top manager è stata altrettanto dura: “Siamo arrivati a profferire toni offensivi. Sto gestendo l’azienda da anni e dovevo venire a Bologna a prendere appunti da loro?”. L’amministratore delegato ha continuato sottolineando che il gruppo Fiat, nel 2008, ha raggiunto il più alto risultato operativo in 111 anni di storia.