Il gruppo Fiat sale dal 25% al 30% del capitale Chrysler grazie al raggiungimento del secondo “Performance Event” previsto nell’accordo del 2009.
Il gruppo Fiat sale dal 25% al 30% del capitale Chrysler grazie al raggiungimento del secondo “Performance Event” previsto nell’accordo del 2009.
Era stato già ampiamente previsto e annunciato dallo stesso Sergio Marchionne nella giornata di ieri, adesso però, l’acquisizione di nuove quote azionarie di Chrysler da parte di Fiat è ufficiale. Il Lingotto sale così dal 25% al 30% del capitale del gruppo americano e lo fa seguendo uno dei “Performance Event” (eventi al cui verificarsi scattano determinate opzioni per Fiat) previsti dall’accordo siglato nel 2009.
In base a quanto pattuito, infatti, il secondo di questi “Performance Event” prevedeva che Chrysler raggiungesse ricavi cumulativi superiori a 1,5 miliardi di dollari riferibili alle vendite fatte registrare al di fuori dei paesi Nafta, cioè fuori da Canada, USA e Messico. L’obiettivo è quindi stato centrato e ha dato il via sia alla possibilità per Fiat di salire nel capitale Chrysler sia ad altri obblighi, come per esempio quello di distribuire uno o più veicoli Chrysler in almeno il 90% dei concessionari del gruppo italiano in Brasile. Oltre a questo, Fiat è obbligata anche a pagare Chrysler per l’utilizzo delle sue tecnologie al di fuori dei paesi Nafta e ad aggregare alcune flotte di veicoli Chrysler nell’Unione Europea a livello di emissioni di CO2.
A questo punto, il capitale di Chrysler vede la partecipazione di Uaw Veba (sindacato dei lavoratori) con il 59,2% delle azioni, seguita da Fiat al 30%, dal Tesoro USA all’8,6% e dal Governo canadese al 2,2%. Secondo Marchionne, comunque, la quota italiana potrebbe salire al 51% già entro giugno, sempre che il Gruppo riesca a rifinanziare il debito ovviamente.