La Ypsilon non sarà esportata negli Stati Uniti con il marchio Chrysler, come precedentemente ipotizzato. E probabilmente neppure la Delta.
La Ypsilon non sarà esportata negli Stati Uniti con il marchio Chrysler, come precedentemente ipotizzato. E probabilmente neppure la Delta.
In una recente intervista al Salone di New York, Olivier Francois, resposabile dei marchi Lancia e Chrysler, ha affermato che la Ypsilon non salperà per le Americhe.
Contrariamente a quanto discusso fin dalla sua presentazione, la piccola Lancia non contribuirà al downsizing della gamma Chrysler negli States, per evitare di infastidire la Fiat 500. Una prima valutazione di marketing dava per certo l’interesse di una nuova generazione di automobilisti americani circa le vetture di segmento B, sicuramente accresciuto rispetto al passato, ma alla luce dei risultati commerciali perfettibili di Smart ed altre city car della concorrenza pare ancora coraggioso lanciarsi con foga in quella che rimane una “nicchia” di mercato tutta concentrata nelle big towns continentali. La 500 e la Mini stanno andando molto bene, tuttavia il loro successo è dovuto più alla loro immagine modaiola e sbarazzina che ad una conversione di massa dal mito del pick-up da allevatore di bufali alla cultura del “piccolo ma sufficiente”.
Alla luce di simili considerazioni l’ufficio marketing del gruppo Fiat-Chrysler deve aver valutato come una rischiosa sovrapposizione di prodotto proporre due vetture di segmento A/B all’interno dello stesso Gruppo, seppure con marchi differenti. La Chrysler Ypsilon conserva nella linea e nelle dimensioni tratti di italianità del tutto simili a quella 500 lanciata negli States come “icona dell’italian style”. L’unica differenza concreta (pure la meccanica è del tutto simile) alla luce dei clienti d’oltreoceano sarebbero le 5 porte, peraltro ben strettine per la stazza media del cliente nordamericano…
La linea della Ypsilon, presentata a Ginevra ed a giugno sulle nostre strade, è ricca di richiami alla produzione passata e presente del marchio Lancia, essendone l’ultima creazione indipendente, frutto di un progetto già avviato ben pima degli accordi intercontinentali del Gruppo Fiat. Sebbene nel frontale si possa alludere ad un vago richiamo alla Chrysler PT Cruiser ormai fuori produzione, con una grande scudo a listelli orizzontali ed un paio di ottiche trasparenti a sviluppo orizzontale, è alquanto difficile assimilare questo prodotto all’odierna gamma Chrsyler, composta in America dalle squadratissime 300, Voyager e 200. Valutando quindi il rischio di snaturare l’immagine del marchio e di infastidire la piccola concorrente italiana, paladina del grande ritorno Fiat, il Gruppo ha deciso di tenere la Lancia Ypsilon in Europa, e la gemella Chrysler in Giappone, Sudafrica e Regno Unito.
Analogo destino pare sia riservato alla Delta, della quale si era discussa un’eventuale importazione negli USA come Chrysler 100. Il progetto di esportazione pare sia stato messo in discussione dai manager italoamericani per rivalutarne i costi alla luce degli eventuali profitti. Ciononostante una berlina segmento C con dimensioni già over-sized sul mercato nostrano (4,5 metri di lunghezza) potrebbe completare al meglio la gamma Chrysler verso il basso. Ma gli americani sono tradizionalmente legati alle berline a 3 volumi, e l’originale corpo vettura della Delta, hatch-back 5 porte a discapito del passo lungo, che già nel Vecchio Continente non è stata pienamente compresa, potrebbe rivelarsi un punto di debolezza sul reazionario mercato americano.
