Contenuta nelle dimensioni e forte di un tetto rigido innovativo, la Wind è una roadster da guidare tutti i giorni senza riserve.
Contenuta nelle dimensioni e forte di un tetto rigido innovativo, la Wind è una roadster da guidare tutti i giorni senza riserve.
Quando si pensa alle auto scoperte, con due posti e un tetto in metallo che si ripiega nel bagagliaio, vengono in mente spider per i puristi della guida, sportive blasonate dal costo proibitivo o comunque prodotti rivolti ad un pubblico ristretto, fatto di appassionati e amanti della guida all’aria aperta. Ebbene, non sempre è così, perchè Renault ha creato la Wind, una roadster per tutte le occasioni: dalla gita fuori porta al percorso casa-lavoro. Compatta, spigliata e con un tetto rigido a scomparsa pensato per salvare la capacità del vano di carico, la due posti della Losanga può essere utilizzata come un’utilitaria sportiva, ma offre tutto il fascino di una spider.
Esterno: una linea che si fa notare
L’aspetto della Wind vuole essere sportivo, e non potrebbe essere altrimenti vista l’indole della vettura; la Renault, da tempo avvezza a proposte che anticipano le tendenze di mercato, ha concepito questa roadster come una sportiva pura, tanto che a vederla viene voglia di cercare il motore dietro i sedili. Ovviamente è un bluff, il propulsore è avanti come nelle piccole sportive della Casa transalpina, ma la linea della Wind sembra quella di una sportiva senza compromessi in scala ridotta. Con i suoi 3,83 metri di lunghezza, la due posti della Losanga è molto compatta ma esprime grande personalità da ogni angolazione. Il frontale con la grande presa d’aria e i proiettori azzurrati suscita curiosità, la fiancata che scende verso i gruppi ottici posteriori mostra i muscoli e mette in evidenza i cerchi in lega da 17 pollici bicolore, mentre la vista posteriore convince per via del grande spoiler integrato tra i gruppi ottici a boomerang. Parcheggiata o in movimento, la Wind attira gli sguardi, suscita discussioni, ma assolutamente non lascia indifferenti. Durante il test sono stati diversi gli automobilisti che ci hanno interpellato per saperne di più, per poterla toccare con mano, o semplicemente per chiederci di che auto si trattasse. E’ il segnale che la vettura ha carattere ed emana quel qualcosa di particolare che suscita curiosità.
Interni: spogli ed essenziali
L’abitacolo della Wind è concepito in modo sportivo e te ne accorgi da tanti piccoli particolari come la posizione della leva del cambio, la pedaliera sportiva e i sedili con poggiatesta integrato. Rispetto al corpo vettura è più spoglio, quasi essenziale, non ci sono molti tasti da spingere, e i comandi sono disposti in maniera semplice e razionale. Tutto è portata di mano, se non fosse per i comandi degli alzacristalli elettrici posti davanti alla leva del cambio e qualche altro tasto difficile da raggiungere situato alla base della consolle centrale. L’insieme, nonostante la plastica rigida della plancia, risulta gradevole: i sedili in pelle fanno una gran figura, le stringhe delle porte anteriori rappresentano degli elementi distintivi e la palpebra trasparente che avvolge la strumentazione conferisce alla Wind un’aria motociclistica. Gli unici appunti da fare riguardano la pedaliera in metallo, che in alcuni casi può risultare scivolosa, e il volante dalle dimensioni generose. Quest’ultimo, in particolare, può disturbare le ginocchia dei guidatori più alti in quanto non può essere regolato in profondità ma solo in altezza. Ampio il bagagliaio, che mantiene un volume di 270 dm3 anche con l’auto in configurazione aperta, e consente di affrontare i viaggi senza rinunciare al piacere della guida all’aria aperta. Merito di un tetto che scompare in soli 12 secondi tramite un movimento rotativo e ha il pregio di pesare solamente 21,8 kg con tutti i suoi meccanismi.
In marcia: agile e precisa
Chiusa o aperta, la Wind ha una guida sincera, comunicativa, che invoglia ad aumentare il ritmo, a cercare le curve per sfruttare tutte le potenzialità di un telaio che si basa su una piattaforma eccellente: quella della Clio II RS. Spinta dal 1.6 da 133 CV ereditato dalla Twingo RS, la roadster Renault si inserisce nei tornanti molto rapidamente e in uscita è tenuta a bada dall’elettronica, in particolare dall’ESP dotato di controllo del sottosterzo. In effetti, l’auto appare neutra e, solo quando si forza la mano in maniera decisa, è possibile avvertire il taglio di potenza da parte dei sistemi di sicurezza che evitano i pattinamenti delle ruote. Se si disattivano i “paracadute elettronici” e si esplorano, nelle sedi adeguate, i limiti della Wind, si scopre un comportamento da sportiva, figlio della famiglia RS. Infatti, nella guida a limite, il retrotreno appare sensibile al rilascio del gas ed entra in gioco conferendo alla Wind un’agilità che ricorda quella di una vettura a trazione posteriore. Lavorando con l’acceleratore si possono innescare dei sovrasterzi non troppo impegnativi da gestire per via di un volante diretto, dotato di un rapporto di demoltiplicazione analogo a quello della Nuova Clio RS, e di un motore dall’erogazione lineare.
Quest’ultimo esprime tutta la sua potenza di 133 CV in alto, a quasi 7.000 giri, e sprigiona la coppia massima di 160 Nm a 4.400 giri, di conseguenza invoglia ad usare molto il cambio per tenerlo allegro e pimpante. Giocando con i 5 rapporti della trasmissione manuale è possibile mantenere il motore nel regime ideale, ma così facendo aumentano in maniera inesorabile le soste da benzinaio. A proposito, se non si guida con il coltello tra i denti, la Wind percorre circa 11/ km/l, ma il suo cambio, dotato solamente di 5 rapporti, non è il migliore alleato per una condotta mirata al risparmio di carburnate: a 130 km/h in quinta marcia il motore gira a più di 4.000 giri al minuto. D’altra parte una roadster è costruita per “regalare” divertimento al volante, chi cerca una vettura per abbattere i consumi può scegliere una più convenzionale utilitaria diesel. Ben piantata a terra sui grandi cerchi diamantati da 17 pollici, la Wind assicura una buona presa sull’asfalto anche quando si tratta di spingere forte sul pedale del freno, grazie ai 4 freni a disco che le consentono di fermarsi dalla velocità di 130 km/h in una distanza di appena 65 metri.
Una roadster da 18.000 euro
Uno degli aspetti positivi della Wind è il prezzo: con 17.500 euro è possibile entrare in possesso di una Wind 1.2 Tce Wave Edition da 100 CV, con cerchi in lega da 16″, clima automatico, soglie battitacco Wind, Radio CD con MP3, sedili sportivi, regolatore di velocità ecc. Per la 1.6 da 133 CV occorrono 1.000 euro in più, mentre per l’auto della nostra prova bisogna aggiungere 350 euro per i cerchi in lega da 17″, 350 euro per il tetto nero brillante, 850 euro per i sedili in pelle e 70 euro per la ruota di scorta. Si tratta di cifre interessanti se si analizzano i contenuti della vettura e se si tiene conto della versatilità della stessa. Tra gli optional consigliamo vivamente i sensori di parcheggio posteriori, perchè dal piccolo lunotto francamente si vede ben poco oltre l’alettone posteriore.