Nel giro di pochi anni Fiat potrebbe salire al 70% di Chrysler. Ma prima la Casa americana deve rimborsare il debito con i governi di Usa e Canada.
Nel giro di pochi anni Fiat potrebbe salire al 70% di Chrysler. Ma prima la Casa americana deve rimborsare il debito con i governi di Usa e Canada.
Sembra non arrestarsi la scalata di Fiat alle quote Chrysler. Dopo che il Lingotto è arrivato in varie fasi a detenere il 30% della Casa del Michigan, l’amministratore delegato Sergio Marchionne guarda oltre il 51%, puntando a quota 70 grazie a una “call option” di cui l’azienda torinese dispone. In pratica si tratta di un’opzione che dà diritto al compratore di acquistare ulteriori azioni ad un prezzo determinato.
La notizia è stata resa nota dall’autorità della Borsa di Wall Street precisando che Fiat potrà acquistare il 16% delle azioni per 1,27 miliardi di dollari una volta che Chrysler avrà estinto il suo debito con i governi di Stati Uniti e Canada cui si aggiungerà un altro 5% una volta che sarà omologata per il mercato a stelle e strisce una vettura in grado di percorrere 40 miglia con un gallone di benzina, pari a poco più di 17 km con un litro. Con le call option, Sergio Marchionne avrebbe un anno di tempo per rilevare le quote attualmente nelle mani di Washington (l’8,6%) e un altro 8% detenuto dal trust Veba, un fondo pensioni statunitense. In quest’ultimo caso, lo potrebbe fare nel periodo compreso fra il primo luglio 2012 e il 31 dicembre 2016.
Una volta arrivata alla maggioranza Fiat sarà in grado di nominare la maggioranza del board e di fissare la tempistica di alcuni eventi, in particolare la quotazione in Borsa. In base a un documento depositato ieri alla Borsa di New York, l’azienda sta “perseguendo il progetto di reintrodurre l’Alfa Romeo negli Usa e in Canada nel 2012″. Ma non è tutto: le due aziende stanno “sviluppando assieme una nuova piattaforma basata sull’attuale C-Evo (inaugurata sulla Giulietta) con cui si produrranno nuovi modelli dal 2012 che saranno utilizzati per futuri modelli dei segmenti C e D (esclusa la Jeep Wrangler), in modo da ridurre il numero delle piattaforme da 11 a 7 a fine 2014, 3 delle quali condivise con Fiat”.