Secondo alcune voci i piani di Opel per il futuro vedrebbero il lancio di una crossover di fascia alta e di un’elettrica più piccola della Ampera.
Secondo alcune voci i piani di Opel per il futuro vedrebbero il lancio di una crossover di fascia alta e di un’elettrica più piccola della Ampera.
Dopo il quasi abbandono da parte di General Motors, a cui è legata fin dagli anni ’30, Opel ha voglia di rilanciarsi e per farlo ha necessità di puntare a obiettivi ambiziosi. Così, forte dell’ottimo riscontro avuto con la Insignia e dell’interesse suscitato finora dalla Ampera, la casa di Russelsheim sta preparando i piani per i prossimi anni che vedono una gamma molto più completa e un’offerta in grado di coprire al meglio tutte le esigenze dei mercati più importanti in cui i modelli tedeschi sbarcheranno.
Non è un caso se tra i modelli prima citati ci sono proprio la Insignia e la Ampera, perché proprio da questi due Opel ha intenzione di partire per ampliare la propria gamma. Per quanto riguarda la berlina, i vertici del gruppo hanno intenzione di spingersi un po’ più in là, tanto da valutare il lancio di un modello di fascia alta, che si collocherebbe nel segmento immediatamente superiore a quello della Insignia andando ad attrarre una clientela finora non del tutto raggiunta dall’offerta. Le voci indicano la possibilità che si tratti di un crossover, il quale potrebbe arrivare sul mercato entro i prossimi 4 o 5 anni.
Per quanto riguarda la Ampera, invece, i piani sono esattamente all’opposto, puntano cioè ad affiancare all’elettrica ad autonomia estesa già presentata al pubblico in diverse occasioni un modello più piccolo, una “sorella minore” che andrebbe a rispondere agli interessi di un cliente interessato ai vantaggi della propulsione elettrica, racchiusi però in un corpo vettura più compatto e più adatto per la città. Si tratterebbe inoltre, stando alle indiscrezioni, di un modello esclusivamente elettrico, che dovrebbe arrivare nel 2013.
Con l’ampliamento della propria gamma Opel punterebbe pertanto ad espandere la propria presenza in mercati diversi da quelli europei, con un occhio di riguardo particolare per quei mercati in via di sviluppo che sembrano poter diventare una specie di “El Dorado” dell’automobile nei prossimi anni