Alla fine vince il solito Vettel. La Ferrari comincia al comando, ma finisce doppiata.
Alla fine vince il solito Vettel. La Ferrari comincia al comando, ma finisce doppiata.
In terra di Spagna, per 18 giri, abbiamo sognato. Sì, che la Ferrari si riprendesse la sua posizione, che l’asturiano Alonso potesse finalmente dominare il suo GP casalingo. Prima nota positiva: mai vista fare da Alonso una partenza del genere! Il pilota della Ferrari ha sfruttato al massimo il Kers e le potenzialità del suo motore, ha tenuto giù il piede dell’acceleratore sino alla staccata, sino a quando non era sicuro di essere balzato al comando. E con le gomme morbide sembrava caracollare tranquillo…
Ma poi è venuto il momento di montare gomme dure, mentre c’era qualcuno che aveva ancora da parte un treno di morbide…e qui è crollata la Ferrari. Una Ferrari che deve avere un problema di sospensioni, che collegate a una aerodinamica che non dà il carico sufficiente fanno si che le gomme, con mescola più dura, non vadano in temperatura (nonostante ci fossero 36 gradi sull’asfalto…).
E così è cominciata la debacle. “Mi passavano da tutte le parti” confesserà il povero Alonso, uno dei migliori Alonso che abbiamo mai visto in pista. Ma senza la macchina anche lui poco poteva fare.
Ha vinto, ancora una volta, quattro risultati su cinque gare, il baby Vettel che ora sul podio sembra ancor più radioso, mai stanco e sorridente. Un podio con tre campioni del mondo, Vettel, Hamilton e Button, mentre la seconda Red Bull, quella di Webber, partito male dalla pole, si classificava quarta dopo una incredibile rimonta.
Alla fine la nostra Ferrari è giunta quinta, ma doppiata dai primi quattro! E stendiamo un velo pietoso sulla prestazione della seconda Ferrari, quella affidata a un Massa opaco, privo di voglia di combattere, remissivo nei sorpassi, e alla fine fermato da un guasto al cambio.
Al di là delle nostre delusioni, legate alle prestazioni della Ferrari, la gara è stata attraente e si e conclusa in volata, con Vettel che ha bruciato Hamilton di soli sei decimi! Un Hamilton che a pochi giri dalla fine ha anche cercato di infilare Vettel, molto bravo a non farsi mai sorprendere. Tra l’altro Hamilton ha dichiarato a fine gara che sul rettilineo la Red Bull era più veloce, anche se i dati che abbiamo visti sul monitor dichiaravano la McLaren la più veloce sulla linea retta.
Dopo Alonso, naturalmente anche loro doppiate, le due Mercedes di Schumacher e Rosberg, mentre a punti le due Sauber di Perez e Kobayashi.
Campionato ormai finito? E’ chiaro che Vettel sia in fuga lasciando il minimo dei punti agli altri concorrenti, segnatamente ad Hamilton che lo segue in classifica generale. Ma siamo solo alla quinta gara, e alla vigilia di Montecarlo.
Ecco, italiani, tornate a sognare. A Monaco la Ferrari potrebbe tentare il colpaccio, visto che almeno con le gomme morbide abbiamo visto un grande recupero di competitività. Bisogna sempre che Alonso si aggiudichi la pole position, o almeno la prima fila, e si ripeta in una partenza miracolosa. Intendiamoci, i numeri il campione spagnolo ce li ha, e lui sa bene che una vittoria a Montecarlo, sotto l’aspetto mediatico, vale come mezzo campionato del mondo.
Sempre che un accennato reclamo di HRT, Williams e Virgin non metta in crisi la FIA costringendola a una decisione immediata che stravolgerebbe il campionato. Alludiamo alla ventilata irregolarità degli scarichi che soffiano sotto il deviatore posteriore che darebbero un extra carico aerodinamico, che ormai tutti usano da tempo. Ma modificare ulteriormente il regolamento tecnico a campionato iniziato sarebbe di per se una ennesima irregolarità.
E a proposito di irregolarità a fine gara sono stati richiamati quattro piloti, Hamilton, Button, Webber e Alguersuari, colpevoli di guida scorretta in fasi di bandiere gialle. Di solito si procedeva con penalizzazioni, tipo venti secondi o drive through. Questa volta il richiamo: servirà?