Chrysler rifinanzia il debito e Fiat sale al 46%

Francesco Donnici
25 Maggio 2011
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Chrysler rifinanzia il debito e Fiat sale al 46%

Chrysler ha saldato il prestito da 7,6 miliardi di dollari ai governi di Canada e USA mentre Fiat è arrivata a detenere il 46% delle quote.

Chrysler ha saldato il prestito da 7,6 miliardi di dollari ai governi di Canada e USA mentre Fiat è arrivata a detenere il 46% delle quote.

L’amministratore delegato di Chrysler e Fiat Sergio Marchionne ha annunciato in una nota ufficiale che il Gruppo americano ha saldato completamente il debito di 5,9 milioni di dollari con il governo degli Stati Uniti e di 1,7 milioni con quello canadese, inoltre Marchionne ha tenuto a precisare che il prestito è stato restituito dopo appena due anni dalla richiesta e con ben sei anni di anticipo rispetto alle scadenze prefissate.

L’ad ringrazia anche i governi USA e canadesi per aver dato a Chrysler “una seconda possibilità” e un “atto di fiducia” che hanno reso possibile ottenere questi incredibili risultati. Inoltre i pagamenti dei debiti governativi hanno permesso alla Casa di Auburn Hills di risparmiare più di 300 milioni di dollari l’anno in interessi che permetteranno a Fiat SpA di aumentare la propria partecipazione nel Gruppo americano. I dati riportati da Marchionne parlano di una “ripresa spettacolare” che ha permesso al Costruttore americano di capovolgere il pochissimo tempo il proprio destino, risanando prima i conti e in seguito di  ritornare immediatamente a produrre utili, grazie alla rinnovata linea di prodotti e all’impegno di tutti gli uomini che lavorano nell’azienda come operai, impiegati, distributori, fornitori e sindacati.

Fiat arriva ora a detenere un importante 46% delle quote, sempre più vicina all’obiettivo finale della maggioranza assoluta del 51%, che dovrebbe avvenire entro fine 2011. Nel tempo la quota potrebbe salire addirittura fino al 76%, in parte grazie anche con l’acquisizione delle quote della United Auto Workers union, nota anche come VEBA.

Questa strategia mira a mettere Chrysler su terreno finanziario più solido  e nello stesso tempo di integrare sempre di più la produzione industriale  con Fiat, due cose che renderebbero Chrysler più appetibile verso una futura offerta pubblica  che potrebbe arrivare il prossimo anno, o addirittura antro la fine del 2011. Per il momento i segnali sembrano più che buoni, inoltre la notizia del risanamento del debito ha fatto “volare” le azioni di Chrysler alla borsa di Wall Street.

L’ottimo risultato riceve anche i complimenti della Casa Bianca che attraverso il portavoce Jay Carney commenta : “E’ una pietra miliare ed è un segnale che l’industria dell’auto si sta riprendendo”. Carney sottolinea anche  che l’annuncio arriva con sei anni di anticipo rispetto alle scadenze e solo due anni dopo l’uscita dall’amministrazione controllata: “Questi eventi consentiranno a Chrysler di costruire sul proprio progresso e di continuare a  crescere mentre l’economia si riprende”.

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