Prime impressioni di guida della Freemont Urban Multijet da 170 CV.
Prime impressioni di guida della Freemont Urban Multijet da 170 CV.
La nuova Fiat Freemont, nata dalla base tutta americana della Dodge Journey, è arrivata nelle concessionarie lo scorso fine settimana suscitando interesse tra il pubblico soprattutto per il buon rapporto qualità-prezzo. Abbiamo provato su strada la versione top di gamma, la Urban con il 2 litri Multijet 170 CV, che comprende già di serie una dotazione completa secondo la formula del “prezzo vero Fiat“.
Design: forme semplici e rassicuranti
La linea della Fiat Freemont si distingue per una maggiore altezza della carrozzeria e notiamo che è la solidità l’aspetto che maggiormente la caratterizza. Il SUV di casa Fiat è grande, con una lunghezza di quasi 5 metri, una larghezza che supera di slancio il metro e ottanta e un’altezza di 1,75 metri. Rappresenta qualcosa di nuovo per chi proviene dalle auto della Casa italiana, per cui, sulle prime, infonde un po’ di soggezione. Il frontale è stato rivisto per infondere una sorta d’identità italiana, ma l’imponenza americana rimane, e caratterizza anche le fiancate e la vista posteriore con delle linee spigolose e massicce. Nessuna concessione ai tratti morbidi e a trovate originali, la Freemont ha uno stile rigoroso, persino troppo equilibrato, ma il suo corpo vettura trasmette sicurezza e in fondo è proprio quella che cerca un padre di famiglia per portare a scuola i propri figli.
Interni: 5 o 7 posti per la famiglia
Abbiamo in prova la versione Urban, quella più accessoriata, dotata di interni in pelle, un optional che è offerto gratis in occasione del lancio. L’impressione di solidità esterna rimane, la plastica della plancia appare convincente o, almeno, non fa rimpiangere quella di altre concorrenti, la strumentazione davanti al volante è semplice ed intuitiva, mentre non ci sono troppi comandi sulla consolle centrale. In questo punto dell’abitacolo troviamo uno schermo multifunzione troppo piccolo per consultarlo agevolmente, dove si affollano le voci relative ai comandi radio, del clima e di altri dispositivi. Meglio affidarsi ai pulsanti convenzionali per regolare la temperatura in maniera più intuitiva. La tonalità scura degli interni è spezzata dagli inserti color argento e dalla leva del cambio cromata che danno donano un tocco di colore ad un abitacolo piuttosto serioso. L’abitacolo è ampio e consente ad una famiglia numerosa di sistemare due bambini nei sedili della terza fila, ma a patto di rinunciare a gran parte del bagagliaio.
In marcia: motore brillante per fare tanti chilometri
La Freemont offre una visuale diversa da quella degli altri modelli Fiat, si domina la strada dall’alto e si ha una costante sensazione di sicurezza. Lo sterzo ha una taratura turistica, ma non ha un ritardo cronico nelle risposte, e in questo forse è aiutato dai cerchi il lega da 19 pollici (di serie sono da 17 pollici) il motore spinge bene, è pronto ed ben raccordato con il cambio. Nonostante la mole della vettura, il 2 litri Multijet da 170 CV fa la sua figura e porta a spasso la Freemont in scioltezza. Certo, in accelerazione fa sentire la sua voce, ma si comporta bene e non provoca quei fastidiosi buchi d’erogazione di alcuni propulsori diesel. Tutto bene anche dal punto di vista della stabilità, il SUV made in Fiat ha un buon appoggio e non mette in difficoltà nella guida di tutti i giorni, semmai è il cambio a creare qualche perplessità e non per la sua funzionalità, che è onesta, anche se tende ad impuntarsi nei passaggi di marcia veloci. Infatti la sua posizione costringe il guidatore, in alcuni frangenti, a compiere dei movimenti forzati che alla lunga potrebbero stancare. L’arrivo dell’automatico sarebbe una benedizione in questo senso.