Sono scese in pista le vetture simbolo di due epoche: quella da record del 1924 con motore di 12 litri e la piccola 500 con il bicilindrico TwinAir
Sono scese in pista le vetture simbolo di due epoche: quella da record del 1924 con motore di 12 litri e la piccola 500 con il bicilindrico TwinAir
Il circuito prove Fiat di Balocco, nel vercellese, è stato teatro di una sfida che ha visto protagoniste due vetture che non potrebbero essere più diverse tra loro.
La prima è la Fiat Mefistofele, che nel 1924 ha segnato il record di velocità sul chilometro lanciato sfiorando i 240 km/h sul circuito francese di Arpajon. Una vettura dalle dimensioni imbarazzanti, realizzata dall’inglese Sir Ernest Eldridge utilizzando una Fiat SB4 Corsa del 1908 modificata nel telaio (più lungo), utilizzando pezzi derivati da un autobus londinese e dotandola di un propulsore aeronautico Fiat A12 (tipo “A-12 Bis”) di 12.000 cc trasformato per erogare 320 CV a 1800 giri.
Nel 1969 è stata acquistata dall’Avvocato Giovanni Agnelli e oggi questo esemplare unico di Mefistofele appartiene alla collezione storica Fiat. Dopo un attento e laborioso restauro, è tornata in perfette condizioni di funzionamento e si è presentata tracciato di Balocco per un test del tutto particolare.
A “sfidarla” è scesa in pista la nuova Fiat 500 TwinAir per rinnovare l’entusiasmo e la passione nei confronti della scuola motoristica italiana e per confermarne, ancora una volta, l’eccellenza. Un’eccellenza riconosciuta a livello mondiale che in questo caso si rispecchia in due “gioielli” tanto differenti per caratteristiche tecniche ma allo stesso tempo decisamente innovativi.
Come Mefistofele, Fiat 500 TwinAir è una vettura innovativa – seppur concettualmente all’opposto – grazie al motore bicilindrico TwinAir. La sua velocità massima è di 173 km/h, l’accelerazione da 0 – 100 km/h si compie in appena 11 secondi e la coppia massima di 145 Nm si raggiunge già a 1900 giri; tutti assieme questi elementi costituiscono un sicuro passaporto al divertimento di guida.