L’amministratore delegato Fiat annuncia l’uscita da Confindustria in assenza di reali passi avanti.
L’amministratore delegato Fiat annuncia l’uscita da Confindustria in assenza di reali passi avanti.
“Quelle garanzie di esigibilità necessarie per la gestione degli accordi raggiunti per Pomigliano, Mirafiori e Grugliasco”, non sono assicurate in modo sufficiente dall’accordo raggiunto lo scorso 28 giugno fra Confindustria e sindacati “. Con queste parole, scritte in una lettere indirizzata ad Emma Mercegaglia – presidente di Confindustria – Sergio Marchionne annuncia la volontà da parte di Fiat di uscire dalla Confederazione dell’Industria Italiana, a partire dal primo gennaio 2012.
Nonostante i toni amichevoli della missiva e l’apprezzamento da parte dell’Amministratore Delegato di Fiat sull’operato svolto dalla confederazione e dai sindacati Cgil, Cisl e Uil, con i quali si è raggiunto un accordo importante per il rilancio del sistema economico del paese; per Marchionne c’è bisogno di un “ulteriore sforzo” da parte di tutti per far si che le attività di Fiat “procedano a velocità non inferiore a quella dei concorrenti”, per dimostrarsi competitivi sul mercato e diventare definitivamente un grande Gruppo internazionale. “Se così non fosse”, continua il manager italo-canadese, “Fiat e Fiat Industrial saranno costrette ad uscire dal sistema confederale con decorrenza 1° gennaio 2012”.
Marchionne conclude precisando che la presa di posizione di Fiat non intende in nessun modo mettere in discussione l’importanza dell’accordo siglato tra le parti e ovviamente i diritti di chi lavora. Secondo il manager, il Lingotto vuole lavorare in un contesto serio, dove tutti devono assumersi le proprie responsabilità e i propri obblighi, seguendo gli accordi di Pomigliano, Mirafiori e Grugliasco. Infine Marchionne auspica che le posizioni del Gruppo Fiat possano aiutare i Sindacati e Confindustria nel “proseguire nella non facile strada che porti ad un nuovo sistema di rapporti basati sul rispetto e su obiettivi condivisi”.