A Foggia con 2.000 euro la patente è tua
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La Squadra Mobile di Foggia ha sgominato un’organizzazione che rilasciava patenti di guida a 2.000 euro. Nei guai il capo della Motorizzazazione
Vuoi passare l’esame della patente senza studiare e senza fare l’esame? 2.000 euro, grazie. Senza ricevuta, naturalmente. Ecco la richiesta di un’organizzazione di fuorilegge che aveva studiato un sistema per far ottenere ai candidati la patente di guida tramite sofisticate apparecchiature ricetrasmittenti che davano le risposte dei quiz oppure grazie a un abile metodo che, con uno scambio di fotografie sui documenti, permettevano ai truffatori di sostituirsi al candidato che si sottoponeva all’esame.
Ce n’è per tutti i gusti, quindi, da quanto emerso dalle indagini che hanno portato il gip del Tribunale di Foggia ad emettere ordinanze di custodia cautelare eseguite in queste ore in Puglia e in altre regioni d’Italia per l’arresto di 36 persone. Ci sono poi una trentina di altri fiancheggiatori per i quali sono stati adottati provvedimenti cautelari di altra natura.
La cosa triste è che tra gli arrestati ci sarebbe anche il direttore della Motorizzazione civile di Foggia, già arrestato per analoghi fatti nel 1987 quando era direttore della Mctc di Ravenna e tornato tranquillamente a occupare una posizione di questo tipo senza colpo ferire a rubare – qualora venisse giudicato colpevole – il suo stipendio pagato da tutti gli italiani.
A lui si sono aggiunti i titolari di due autoscuole di Foggia, che sono state sottoposte a sequestro. Pesanti le accuse della squadra mobile: associazione per delinquere finalizzata alla commissione di più delitti per l’illecito conseguimento delle patenti di guida, truffa alle Motorizzazioni Civili di Foggia e Bari, corruzione, sostituzione di persona, falsità materiale e ideologica. Sei indagati – tanto per fare amplein – sono accusati anche di spaccio di droga.
L’organizzazione aveva diramazioni in altre regioni d’Italia, con complici ben posizionati sul territorio. In totale, fino a oggi, 15 persone sono finite in carcere, 21 sono agli arresti domiciliari, 28 sono sottoposte all’obbligo di dimora e 2 sono sottoposte all’obbligo di firma.
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